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Il quadro (parziale) delle possibili candidature

La politica si rimette in moto a due mesi dalle elezioni regionali. Orlando ormai sicuro della candidatura, contatti tra Medusei e Fratelli d’Italia

Dopo qualche settimana di ferie anche la politica ritorna al lavoro. Le elezioni regionali di fine ottobre si avvicinano a grandi passi e i prossimi giorni saranno quelli decisivi per la scelta dei candidati e la composizione delle liste. Al di là dei toto nomi che si sono susseguiti ad agosto, infatti, i partiti non hanno ancora le idee chiare sui nominativi: le chiacchierate sotto l’ombrellone e gli incontri carbonari possono aver aperto la strada a suggestioni e speranze, ma le scelte vere e proprie si concretizzeranno tra la fine di questo mese e i primi giorni di settembre.

Che l’intera macchina sia ancora in fase di avviamento lo dimostra chiaramente l’incertezza nella scelta dei candidati alla presidenza della Regione. Se nel centrosinistra, dopo settimane in cui la questione era rimasta nel campo delle ipotesi, la candidatura di Andrea Orlando è ormai a un passo dall’ufficializzazione, il centrodestra deve ancora sciogliere il nodo, caratterizzato da un ballottaggio che vede protagonisti il vice sindaco di Genova Pietro Piciocchi e la deputata Ilaria Cavo, con un leggero vantaggio per il primo.

A inizio agosto Lega e Forza Italia avevano messo sul tavolo le disponibilità di Alessio Piana e Alessandro Piana per il Carroccio e di Carlo Bagnasco per gli azzurri, ma col passare del tempo si è rafforzata la convinzione di puntare su un profilo cosiddetto civico. Così sono cresciute le quotazioni di Cavo, assessore regionale per sette anni, deputata di Noi moderati dal 2022 e coordinatrice della Lista Toti da inizio 2024, che però per una parte delle forze politiche della coalizione rappresenterebbe una eccessiva continuità rispetto a Giovanni Toti, presidente uscente che si è dimesso esattamente un mese fa nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per corruzione e falso. La candidatura della portavoce totiana potrebbe voler significare la fiducia nei confronti dell’operato dell’ex governatore e la convinzione della sua innocenza, ma tra gli alleati c’è chi preferirebbe scommettere su un nome che dia l’idea di sgomberare il campo da ogni sospetto prendendo maggiormente le distanze dal recente passato.
Ecco il motivo del vantaggio che potrebbe vantare Piciocchi, apprezzato assessore del Comune di Genova con deleghe importanti come Bilancio e Lavori pubblici, che è al contempo espressione dell’area civica di centrodestra.
Sull’altro fronte la candidatura di Orlando è in campo da tempo e il centrosinistra ha atteso a lungo che ci fosse un’alternativa credibile con cui confrontarla. Solo nelle ultime settimane il Movimento cinque stelle ha proposto il senatore Luca Pirondini, ma le chance per il già candidato al ruolo di sindaco del Comune di Genova nel 2017 sembrano già svanite.
Sul nome dell’ex vice presidente nazionale del Partito democratico ed ex ministro dell’Ambiente prima, e della Giustizia e del Lavoro poi, si è invece registrato il crescente apprezzamento degli altri partiti della coalizione, come M5S (lo stesso Pirondini si è detto non ostativo sul nome di Orlando), Azione e Avs, che aveva invece manifestato perplessità per un’altra fugace ipotesi, quella dell’ex ministro della Difesa Roberta Pinotti. La motivazione risiederebbe nel passato renziano di Pinotti, aspetto che ha a che fare anche con il dibattito in corso in questi giorni all’interno del centrosinistra ligure, all’interno del quale vorrebbe trovare asilo anche Italia viva. La partita non è ancora chiusa e per dare gambe all’ipotesi di un campo larghissimo si potrebbe arrivare alla candidatura di esponenti di area renziana all’interno di una lista di moderati civici senza la presenza del simbolo del partito.

Anche nelle liste per l’elezione dei consiglieri regionali, come dicevamo, c’è ancora molto lavoro da fare e il quadro che si può tracciare al momento per la provincia spezzina è solamente parziale.

Fratelli d’Italia è alle prese con un ventaglio di sei o sette nomi che comprenderebbe le candidature praticamente sicure del sindaco di Lerici Leonardo Paoletti e del vice sindaco di Sarzana Carlo Rampi, alle quali si potrebbero affiancare quelle del coordinatore provinciale Davide Parodi e del capogruppo spezzino Umberto Maria Costantini. Tra le ipotesi manca ancora la componente femminile, che sarà messa nero su bianco nei prossimi giorni, durante i quali potrebbe prendere andare a perfezionarsi un clamoroso cambio di casacca: da qualche tempo, infatti, sono iniziati i colloqui tra i vertici di Fratelli d’Italia e il presidente uscente del consiglio regionale Gianmarco Medusei, eletto in Regione nel 2020 nella lista della Lega. I rapporti tra Medusei e il Carroccio si sono deteriorati nel corso degli anni e ultimamente si sono intensificati i contatti con i meloniani che ora stanno valutando, a livello nazionale, regionale e locale, l’opportunità di inserirlo in lista.
La Lega, dal canto suo, può contare sui nomi quasi sicuri dell’assessore spezzino Lorenzo Brogi e dell’ex assessore sarzanese Costantino Eretta, mentre non è ancora stata presa la decisione sulla candidatura della senatrice Stefania Pucciarelli, alla quale potrebbe subentrare la consigliera comunale ed ex assessore del Comune della Spezia, Giulia Giorgi. A completare il quadro potrebbe essere la candidatura di Laura Toracca, assessore del Comune di Lerici.
E’ a uno stato maggiormente embrionale il lavoro svolto da Forza Italia, dove al momento si sono fatti strada solamente i nomi del coordinatore provinciale Giorgio Cozzani e dell’ex consigliera spezzina e provinciale Dina Nobili. Per capire chi andrà a riempire le altre due o tre caselle libere sarà necessario attendere qualche giorno e non è impossibile che, anche in questo caso come nel caso di Medusei, si registrino novità sorprendenti.
Accanto alle liste dei partiti troverà spazio una lista di civici e totiani che sarà capeggiata dall’assessore regionale uscente Giacomo Giampedrone, al quale si dovrebbero affiancare i nomi degli assessori spezzini Manuela Gagliardi, Marco Frascatore e Giulio Guerri. Non sfugge ai più che nelle ultime settimane anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, che un mese fa era stato addirittura accostato alla candidatura alla presidenza, sia particolarmente attivo sul fronte della comunicazione, ma per il momento pare che le possibilità di una sua candidatura siano decisamente calate, anche nell’ottica del consiglio regionale.

Anche nel centrosinistra le scelte non sono ancora avvenute, ma nel Pd è da dare per scontata la candidatura del consigliere regionale uscente e segretario regionale Davide Natale, che potrebbe essere affiancato con relativa certezza da due nomi della Val di Magra, ovvero il sindaco di Luni Alessandro Silvestri e la sindaca di Santo Stefano Magra Paola Sisti. Restano da definire, invece, gli altri due nomi.
Anche gli altri due consiglieri regionali uscenti Roberto Centi e Paolo Ugolini sono praticamente sicuri della ricandidatura: per il primo, eletto nel 2020 nella Lista Sansa, si potrebbero aprire le porte della lista di Avs, mentre il secondo sarebbe il nome di punta della lista del Movimento cinque stelle. In entrambe le formazioni si sta lavorando per individuare gli altri candidati possibili, ma servirà almeno una decina di giorni prima che si arrivi a completare il quadro.
Nella lista civica del centrosinistra, espressione di un’area più moderata a sostegno del candidato presidente, due dei nomi che circolano sono quelli di Gianluca Tinfena, assessore comunale di Ameglia ed esponente di Italia viva, e Alberto Battilani, ex sindaco di Calice e di Bolano ed ex aderente a Pd e a Italia viva che già nel 2020 era stato candidato nella lista a sostegno di Aristide Massardo.

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