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Prima regola: prudenza

Cercare funghi ai tempi della peste suina: che stagione sarà e qualche consiglio dal Consorzio Alto Vara

Dopo un agosto rovente il presidente del Consorzio Ivano Biasotti spiega: "Abbiamo recentemente commissionato uno studio ad un’equipe piemontese proprio per avere indicazioni su come tutelare e migliorare i boschi di castagni".

Fungo porcino

Le piogge di agosto, al momento, fatto salvo questi ultimi giorni non sono state abbondanti e contribuiscono di fatto ad una nascita tardiva dei funghi. Prima o poi, comunque, la stagione sboccerà e come di consueto saranno centinaia, se non migliaia, le persone che affolleranno i boschi per raccogliere queste prelibatezze. Ci sono però regole e anche qualche consiglio per evitare situazioni spiacevoli: le cadute in primis, la raccolta di funghi non idonei al consumo e non per ultimo, se non il più importante, deteriorare l’ambiente boschivo.

Dalla Spezia i movimenti verso i boschi sono sempre massicci, c’è chi ha i “suoi” posti e non li condivide con nessuno ed esiste il Consorzio Alto Vara che permette un’informazione puntuale e vanta un’esperienza consolidata per consigliare tutto ciò che può garantire una stagione “fungaiola” in sicurezza, senza trascurare chiaramente gli aspetti sanitari per i quali è competente anche Asl.

A fornire qualche dato è Ivano Biasotti presidente del Consorzio che si è prestato ad una chiacchierata con Città della Spezia. Si parte dalle prospettive sulla stagione: cercando di capire quale sarà il momento migliore per andare a raccogliere i funghi e cosa bisogna aspettarsi al termine di questo caldissimo agosto.

“La crescita dei funghi è legata alle piogge – spiega il presidente Biasotti -. Nel nostro territorio in passato eravamo abituati ai primi temporali dopo Ferragosto con crescite già a fine mese o all’inizio di settembre. Negli ultimi anni il periodo più produttivo è stato a ottobre con presenza di funghi per buona parte di novembre. Il nostro Consorzio, come molti altri, segnala la situazione crescite a Geoticket, l’azienda che permette l’acquisto dei permessi via web o app. Gli appassionati trovano un punteggio da 1 a 5, costantemente aggiornato.  Non sappiamo con certezza quali effetti avrà il calore sulla componente fungina dei nostri boschi. Quello che notiamo è che sembrano più in sofferenza le zone più basse occupate dai castagni mentre le faggete sono sempre produttive. Abbiamo recentemente commissionato uno studio ad un’equipe piemontese proprio per avere indicazioni su come tutelare e migliorare i boschi di castagni”.

Già da tempo, in Alta Val di Vara si sono registrati casi di peste suina e l’area è rientrata tra quelle più monitorate. Quindi chi va per boschi deve osservare alcune accortezze. “Il nostro territorio è purtroppo rientrato nella zona rossa – sottolinea Biasotti -. La raccolta dei funghi è ancora consentita anche ai non residenti. Le misure da adottare sono elencate nell’ordinanza 5/2023 del Min. Salute. In particolare occorre munirsi di disinfettanti efficaci contro la Peste suina africana e disinfettare le scarpe alla fine dell’attività (fortemente consigliato cambiarle e riporle in sacchetti ermetici), non abbandonare nulla nel bosco specialmente alimenti, evitare il contatto diretto o indiretto con suini allevati nelle 48 ore successive”.

Ogni anno sono tantissime le persone che si avvicinano a queste ricerche, alcuni però non sono particolarmente esperti e quindi rischiano qualche passo falso. Dal Consorzio il presidente consiglia: “L’unico consiglio riguarda la prudenza – precisa -. In primis prudenza negli spostamenti nei boschi, talvolta impervi, per evitare cadute o perdita dell’orientamento. Per gli inesperti è sconsigliato inoltrarsi nel bosco da soli. Importante avere un cellulare in funzione per facilitare eventuali interventi di soccorso. Prudenza anche prima di consumare i funghi raccolti ricorrendo preventivamente a professionisti abilitati alla valutazione di commestibilità presso l’Asl di riferimento”.

Entrando in contatto con la raccolta dei funghi la prima regola è rispettare l’ecosistema ed evitare gli sprechi. “Le Guardie operative nel territorio consortile vigilano sul rispetto delle regole – aggiunge il presidente -, in particolare il rispetto dei giorni di chiusura (per noi martedì e venerdì), il quantitativo massimo di funghi raccolti (3 kg totale con max 1 kg per amanita cesarea), il non danneggiamento dei funghi non mangerecci, utilissimi all’ecosistema del bosco, ed il rispetto dell’orario di raccolta compreso tra il sorgere del sole e il tramonto”.

Infine esistono degli enti specifici per tutti i chiarimenti del caso. “Il territorio del nostro Consorzio si estende lungo le falde del Monte Gottero nel Comune di Varese Ligure ( Fraz. Buto-Costola-Porciorasco-Caranza-Taglieto). Oltre ai Consorzi emiliani e toscani confinano con noi il Consorzio Monte Gottero nel Comune di Sesta Godano e la Foresta Regionale del Gottero – conclude Biasotti -. Per la ricerca dei funghi in queste zone regolamentate occorre munirsi di permesso. Per quanto ci riguarda sono disponibili permessi giornalieri o stagionali come specificato nella home page del nostro sito www.consorzioaltovara.it”.

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