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Rete spezzina pace e disarmo

“Più di 50 guerre nel mondo che fanno stragi di vite umane, di ambiente, di civiltà, di futuro”

Esplosione in Ucraina

La Rete spezzina Pace e Disarmo invita tutta la cittadinanza al 113° Presidio “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace” che si svolgerà lunedì 26 agosto alle 18 in Piazza Mentana al grido di “Cessate il fuoco”.

“Assistiamo sgomenti ai continui massacri di civili, all’incremento nell’uso di armi sempre più sofisticate e micidiali, alle strategie per il protrarsi delle guerre in atto e contestualmente all’inerzia con cui si conducono le trattative per porre fine a tanto disastro. Il diritto internazionale viene violato, le decisioni Onu ignorate, l’arroganza e la prepotenza sembrano non avere limiti. Vogliamo resistere al bellicismo ideologico montante in ogni ambito della società: nella politica, nei media, nella scuola… La cultura bellicista produce la minimizzazioni delle vittime, la giustificazione della violenza, l’aumento delle spese militari a discapito di quelle civili. Dobbiamo guardare in faccia la realtà, scandendo e disvelando la verità orribile di ogni guerra e dei suoi massacri”. Con queste parole i pacifisti della Rete spezzina esordiscono nella comunicazione con cui annunciano di riunirsi per la 113esima volta dopo l’inizio del conflitto in Ucraina in centro città per sensibilizzare la popolazione sul tema della pace.

“Riteniamo di assoluta urgenza il cessate il fuoco a Gaza, in Israele, nei Territori Palestinesi, in Ucraina, come in Myanmar, nello Yemen, in Etiopia nel Tigrai, nel Sudan, in Somalia, nel Sahara Occidentale…..in tutte quelle guerre (sono più di 50 nel mondo) che alimentano gli ottimi affari dell’industria armiera – proseguono dalla Rete – e fanno stragi di vite umane, di ambiente, di civiltà, di futuro. Chiediamo che si ponga fine alla fornitura di armi all’Ucraina, che si riconosca lo Stato Palestinese, che si applichino le risoluzioni Onu e il ritiro dei coloni dai  territori occupati come richiesto dalla Corte Internazionale di Giustizia. Esprimiamo la nostra profonda contrarietà alle modifiche della L. 185/90 sull’export delle armi che vogliono cancellare trasparenza, controllo, rispetto della Costituzione e dei trattati internazionali.  Vogliamo che si affermino: diplomazia, diritto, nonviolenza”.

Il presidio si svolgerà in modalità “silenzio”. “Un’ora di silenzio attivo, riflessivo, per fare spazio alla consapevolezza. Un silenzio eloquente, denuncia dell’inerzia politica, degli egoismi e degli interessi economici che fanno prima maturare e poi scoppiare le guerre. Un silenzio pieno anche di gratitudine e sostegno a tutti coloro che con le loro scelte si stanno opponendo concretamente alla guerra, a cominciare dagli obiettori di coscienza alla guerra, i disertori, i renitenti in Russia, Ucraina, Israele, Palestina. I loro gesti valgono più di molte parole. Durante il presidio proseguirà la raccolta di adesioni alla Campagna di Obiezione di Coscienza alla guerra e la raccolta di firme per la Campagna No Base Blu.  Facciamo silenzio per un’ora, ma non restiamo silenti nei fatti”, concludono i pacifisti.

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