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Dal 1983 il suo corpo riposa nella cripta della cattedrale di cristo re.

Centovent’anni fa nasceva alla Spezia la beata Itala Mela

di Gianluca Giorgio

Itala Mela

Testimoniare il mistero della Trinità è stata una delle grandi missioni di Itala Mela. Beata, mistica ed innamorata del vangelo la sua vita è stata un lungo cammino al cui termine brillò la luce di Dio. Nacque alla Spezia il 28 agosto 1904, e mercoledì prossimo saranno centovent’anni. Scorrendone la biografia si scopre un’esistenza fatta di prove e difficoltà, a cui però si affianca una straordinaria forza d’animo che la conduce all’incontro con l’Assoluto. Nel 1922, dopo un periodo di abbandono della pratica religiosa, torna alla fede: è la vigilia dell’Immacolata. Una chiamata forte e personale la conduce dal buio alla luce. Da questo momento l’esistenza della giovane cambia: si iscrive alla federazione degli Universitari cattolici, e si afferma come insegnante in diversi istituti. Non potendo entrare in clausura per motivi di salute, emette la professione come oblata benedettina, assumendo il nome di Maria della Trinità. E’ il 4 gennaio 1933. Arricchita da una grande sensibilità spirituale, vive diverse esperienze mistiche che le permettono di penetrare il mistero divino: Dio è al centro del proprio essere. La coscienza dell’inabitazione divina è la fiamma che anima la propria attività. Tanti gli ostacoli che incontra sul suo cammino: dalla malferma salute ai problemi economici, ma nulla è in grado di fermare l’ascesi verso quel regno che abita il suo cuore. Chi ebbe il dono di vivere con la beata ne ricorderà sempre la gioia, la generosità nei confronti delle persone in difficoltà, e il dono di saper comunicare la fede nella propria realtà. Testimone di una carità feconda e generativa di bene, Itala spira il 29 aprile 1957, contemplando il volto del Padre nell’abbraccio dell’eternità. Dal 1983 il suo corpo riposa nella cripta della cattedrale di Cristo Re.

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