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Una storia spezzina

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La nascita delle associazioni mutualistiche nella Spezia in trasformazione dell’Ottocento

Cinema Il Nuovo - Unione fraterna, ieri e oggi

Oltre a modificare le nostre abitudini di vita il cellulare ci ha anche abituati all’uso del termine SMS, iniziali in inglese delle parole servizio di messaggi brevi. L’attore Vincenzo Salemme poi in un film declinò l’acronimo come sotto mentite spoglie ma quella sigla ha una bell’età risalendo a parecchio addietro.

Quando la società agricola iniziò a modificare la fisionomia per diventare industriale, sorsero le SMS, Società di Mutuo Soccorso, organizzazioni autofinanziate dai lavoratori per sostenersi vicendevolmente nella avversità cui nessun altro provvedeva.

La forza lavoro era pesantemente sfruttata come pochi giorno fa ha ricordato in un incontro al Castello la Professoressa Rina Gambini che è instancabile nel promuovere la diffusione del già stato, un’opera meritoria iniziata con la pubblicazione della rivista Il Porticciolo che sta brillantemente facendo vela verso il diciottesimo anno di vita.

Le organizzazioni mutualistiche e di autosoccorso sorgono quando nei Paesi avanzati del Continente comincia a manifestarsi la protoindustrializzazione.

Non tardano a comparire anche alla Spezia dove, oltre ai compiti istituzionali, svolgono anche un’importante funzione contribuendo alla coesione sociale di quella massa di gente che arrivava da dovunque richiamata dalla possibilità di lavoro che a casa loro non trovava. Magari parlavano linguaggi differenti e non si capivano ma lo stare assieme non solo sul posto di lavoro ma anche nell’organizzazione che curava i loro tanti problemi, contribuì a cementarli nell’ensemble che si stava formando nella nuova città.

La fusione di tutte queste persone costituisce anche un fenomeno di interclassismo perché alle Sms non aderiscono solo gli operai che da categoria stanno lentamente pensando a come diventare classe, ma anche gli strati più bassi della borghesia cittadina (possidenti illuminati, piccoli commercianti, artigiani) i cui interessi al momento non collidono con quelli di chi lavora nei cantieri.

Queste esperienze associazionistiche nascono, non serve dirlo, perché mancano forme istituzionali di protezione del lavoro dipendente. In Italia, la prima legge che sancisce l’obbligatorietà dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali fu promulgata solo nel 1889 e questo spiega l’adesione massiccia alle Sms.

Nel 1851 si forma la Fratellanza Artigiana ma la più famosa è, forse, l’Unione Fraterna nel cui stabile di Via Colombo 99 che oggi ospita un cinematografo, campeggia ancora la scritta con il nome della società anche se la sede si è da qualche tempo trasferita a Migliarina.

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