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Sprugoleria

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Dal duplex ai gettoni, quando telefonare era molto più complicato di oggi

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Quando ho dei problemi con il telefonino mi rivolgo per aiuto a uno dei quattro nipoti, tutti ancora minorenni ma ovviamente tutti nativi GSM, sistema globale di comunicazione mobile. Sull’aggeggio sanno tutto avendolo imparato, dicono, sulle seggioline dell’asilo.

Lì dai compagni più anziani hanno ricevuto la loro educazione telefonica così come compivamo la nostra educazione sentimentale sui banchi in legno della scuola noi che associavamo la parola cellulare solo al furgone della polizia, altro che alla comunicazione che era soprattutto solo verbale o epistolare.

Già avere un telefono era un’impresa perché i numeri erano pochi e non infiniti come oggi. Per questo, era diffuso il sistema del duplex che solo chi ha il crine candido ricorda: un unico collegamento sfruttato da due diverse utenze. Ci si metteva d’accordo fra vicini ma quando telefonava uno, l’altro non poteva utilizzare il suo apparecchio. E quando al telefono c’era la moglie o la figlia del vicino, se dovevi dire qualcosa di urgente era meglio andare all’ufficio postale e spedire un telegramma che di sicuro arrivava a destinazione prima che il nostro duplex esaurisse la sua conversazione liberando la linea.

Ma la soluzione più semplice era telefonare da un bar molti dei quali si erano prontamente attrezzati alla bisogna installando nel loro locale delle cabine chiuse dove si poteva telefonare in assoluta tranquillità sicuri che nessun orecchio estraneo sarebbe riuscito a carpire una sola parola del nostro colloquio con la bella di turno. Oggi quelle cabine, divenute ormai inutili, si sono trasformate in postazioni da cui si può tentare la sorte giocando a poker.

Rispetto a oggi quello là era proprio un altro mondo che conobbe un sussulto quando aumentò il numero delle cabine telefoniche, oggi eliminate ché suppellettili inutili dell’arredo urbano.

Lì dove ci si poteva rinchiudere per tutto il tempo desiderato, presto comparve una novità: per comporre il numero non si doveva girare un disco ma solo pigiare un tasto.

Il problema erano i gettoni senza i quali la telefonata era impossibile e non sempre si arrivava al rendez vous telefonico con la necessaria dotazione di quella specie di fiches che erano utilizzate anche come monete: non uscivano dal conio dello Stato ma non erano cripto come alcune valute in voga ai giorni nostri.

Lungo discorso per dire che quando dovevo parlare con un’amica che stava a Firenze dovevo organizzarmi con serio anticipo, una faticaccia impegnativa.

Per questo l’ho sposata così non ho dovuto nemmeno comprare le schede prepagate che un po’ dopo sostituirono i gettoni.

PS: dato il caldo che fa vado in ferie. Arrivederci a fra non molto!

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