La storia d’amore tra Daniele Verde e lo Spezia è giunta ai titoli di coda e questa volta per davvero. Una delle colonne dello Spezia degli ultimi quattro anni, tra i pochissimi superstiti di quello Spezia capace di salvarsi per due volte in Serie A, è pronto a dire addio alla Liguria. È in definizione proprio in queste ore la sua cessione alla Salernitana, proprio l’avversario che domani lo Spezia affronterà in Coppa Italia nella prima partita della stagione, che non vedrà l’ex numero 10 tra i protagonisti. Sarà un prestito con diritto di riscatto, che diventa obbligo in caso del raggiungimento di alcuni (semplici) obiettivi.
Da tempo Verde aveva comunicato allo Spezia di voler lasciare la squadra, cercando stimoli in nuovi progetti e già lo scorso anno l’offerta di gennaio del Palermo lo aveva fatto vacillare. Per senso di appartenenza e grande spirito di squadra Verde aveva però deciso di rifiutare l’offerta dei siciliani, per non abbandonare lo Spezia nel momento di massimo bisogno e aiutando la squadra di D’Angelo ad ottenere una salvezza che in quei primi giorni del nuovo anno sembrava un miraggio.
Quel rifiuto valse a Verde un rinnovo di contratto fino al 2027, con un accordo tra le parti che avrebbe liberato il giocatore dallo Spezia in caso di offerta consona nel mercato estivo successivo, quello attuale. E questa offerta è arrivata negli scorsi giorni, dai campani di Martusciello, che hanno subito convinto Daniele con cui si è raggiunto in fretta un accordo. La vicinanza alla sua Napoli ha giocato un ruolo fondamentale per Verde, che ha spiegato allo Spezia di avere necessità di avvicinarsi a casa dopo tanti anni di lontananza. Finisce così un’avventura straordinaria per Verde, allo Spezia dall’estate 2020 e simbolo del periodo più luminoso della storia della squadra bianca. Domani non scenderà in campo in Coppa Italia, viaggerà con la squadra per poi rimanere a Salerno, pronto a cominciare una nuova avventura. Tornerà al Picco il primo maggio 2025, un anno dopo la vittoria con il Palermo che ha fatto sognare un’intera città, che cominciava a credere in quella salvezza poi concretizzata nove giorni dopo contro il Venezia. E dopo 118 presenze, 29 gol e il decimo posto nella classifica all-time dei marcatori della squadra bianca, il Picco gli dedicherà quegli applausi che per anni hanno accompagnato i suoi gol e le sue uscite dal campo.