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Nel ricordo di hiroshima e nagasaki

Presidio in Piazza Mentana, Rete Pace e disarmo: “Facciamo silenzio per un’ora, ma non restiamo silenti nei fatti”

Il 12 agosto

presidio della Rete spezzina Pace e Disarmo

La rete spezzina Pace e disarmo sceglie il silenzio per dire no alla guerra e per ricordare i tragici fatti di Hiroshima e Nagasaki. “Nel presidio di lunedì 12 agosto la Rete spezzina Pace e Disarmo vuole rinnovare l’impegno per la messa al bando di tutte le tutte le armi nucleari e ricordando l’orrore di Hiroshima e Nagasaki – si legge in una nota -, fa proprie le parole di papa Francesco: ‘L’uso dell’atomica in guerra è un crimine non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune’. L’appuntamento non sarà solo dedicato alla memoria e all’impegno civile e politico per ottenere la messa al bando di tutte le armi nucleari (Campagna “Italia Ripensaci”), ma anche per chiedere il “cessate il fuoco” delle guerre che stanno precipitando in pericolose escalation e per affermare il valore della diplomazia, del diritto e della nonviolenza di fronte ad ogni guerra”.

Come detto, il presidio si svolgerà in modalità “silenzio”. “Un’ora di silenzio attivo, riflessivo, per fare spazio alla consapevolezza – spiega nella nota la Rete spezzina Pace e disarmo -. Un silenzio eloquente, denuncia dell’inerzia politica, degli egoismi e degli interessi economici che fanno prima maturare e poi scoppiare le guerre. Un silenzio presente, a testimoniare il nostro quotidiano impegno verso tutto ciò che costruisce la pace: i diritti degli ultimi e la giustizia sociale, la “conversione” ecologica, l’educazione e la partecipazione democratica, la nonviolenza. Un silenzio pieno anche di gratitudine e sostegno a tutti coloro che con le loro scelte si stanno opponendo concretamente alla guerra, a cominciare dagli obiettori di coscienza alla guerra, i disertori, i renitenti in Russia, Ucraina, Israele, Palestina. I loro gesti valgono più di molte parole”.

Durante il presidio proseguirà la raccolta di adesioni alla Campagna di Obiezione di Coscienza alla guerra e di firme per la Campagna No Base Blu. Infine, l’appello: “Facciamo silenzio per un’ora, ma non restiamo silenti nei fatti”.

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