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Lo dice l'istituto studi e ricerche della camera di commercio.

In Lunigiana calano le imprese ma aumentano turismo e agricoltura bio

Fivizzano

La Lunigiana sta affrontando significative trasformazioni in ambito agricolo, turistico, del sistema imprenditoriale e infrastrutturale, nonché sfide demografiche legate all’invecchiamento della popolazione. Questo è quanto emerge dai dati del Rapporto Lunigiana, realizzato dall’Istituto Studi e Ricerche nell’ambito delle attività per la Camera di Commercio, presentato questa mattina al Museo degli Agostiniani di Fivizzano (Massa-Carrara). Dal punto di vista infrastrutturale, pur con qualche criticità, il rapporto segnala che la Lunigiana beneficia di un buon accesso alle principali vie di comunicazione. I dati Istat indicano che è possibile raggiungere rapidamente le principali infrastrutture di trasporto dalla Lunigiana, sebbene esistano differenze significative tra i comuni. Dalla metà dei comuni, è possibile raggiungere una stazione ferroviaria con servizio passeggeri in meno di 27 minuti, un’autostrada in 12 minuti, un porto con servizio passeggeri in 33 minuti e un aeroporto in 60 minuti. Tuttavia, restano aperte sfide nell’infrastrutturazione della banda larga internet. Al 30 giugno 2024, la copertura in fibra ottica FTTH (fibra fino a casa) è ferma al 27% del territorio, mentre quella FTTC (ultimo miglio in rame) al 63%. “Consapevoli dell’importanza di valorizzare i punti di forza della Lunigiana, la Camera supporta diverse iniziative nel settore del turismo – afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest – Tra queste, rientrano l’incoming di operatori dall’estero per sviluppare il segmento wedding e il sostegno a progetti legati alla promozione delle produzioni tipiche del territorio. Questi sforzi mirano a potenziare l’attrattività del territorio, promuovendo le sue eccellenze e contribuendo al suo sviluppo. È però fondamentale – prosegue Tamburini – sostenere la crescita e migliorare la qualità della vita dei residenti, rendendo il territorio accogliente per i turisti attraverso investimenti in infrastrutture e servizi. Promuovere uno sviluppo sostenibile e investire in infrastrutture adeguate sono infatti essenziali per garantire una crescita equilibrata e resiliente. Solo attraverso un approccio integrato e adattivo sarà possibile affrontare le sfide future e continuare a costruire una Lunigiana capace di attrarre imprese, investimenti e visitatori, preservando al contempo la sua identità unica e preziosa.”

Il settore agricolo, pur segnando una diminuzione del numero di imprese (-2,8% nel 2023) e della superficie coltivata, mostra segnali positivi come l’aumento delle aziende biologiche (+64% dal 2016 al 2023), che arrivano a 110 unità. Secondo i dati del censimento Istat, 170 aziende agricole hanno diversificato l’offerta dedicandosi ad altre attività remunerative connesse, con l’agriturismo che viene praticato da più della metà delle aziende che hanno adottato strategie di diversificazione. Tra le coltivazioni arretrano le superfici legnose agrarie (castagneti, oliveti e vitigni), i prati permanenti e pascoli, e le coltivazioni dei boschi per legname. I seminativi, invece, raddoppiano grazie alle coltivazioni destinate all’alimentazione animale. Nell’allevamento si registra un aumento degli ovini, caprini e anche degli alveari (+16% questi ultimi). Pur confermando la predominanza di manodopera familiare e una struttura aziendale basata sull’impresa familiare, cresce l’importanza del lavoro salariato.Nel settore turistico, il 2023, prendendo in considerazione anche le locazioni turistiche, ha registrato un incremento del 5% delle presenze. I dati della Regione Toscana segnalano valori significativi per tedeschi, olandesi, statunitensi e lombardi. Le strutture turistiche contano 241 attività tra alberghiere ed extralberghiere, per un totale di 3.300 posti letto disponibili, a cui si aggiungono circa 300 locazioni turistiche. Si tratta, in media, di strutture più piccole rispetto a quelle della costa, in grado quindi di soddisfare le esigenze di un turismo “lento” che predilige questo lembo di Toscana. L’aumento del traffico autostradale registrato nel 2023 (+2,3% ad Aulla e +2,6% a Pontremoli) e dell’aeroporto di Pisa (+9,5% nei primi sei mesi del 2024) confermano i buoni risultati del 2023 e rappresentano un buon viatico per il 2024.

La Lunigiana deve anche affrontare la sfida di una popolazione in calo (-0,1% nel 2023) e il suo progressivo invecchiamento: le previsioni Istat indicano un ulteriore calo del 13,1% entro il 2041. La riduzione della popolazione in età lavorativa desta particolare preoccupazione non solo perché potrebbe creare squilibri nel mercato del lavoro, ma anche perché rende necessario fornire servizi, possibilmente di prossimità, a una popolazione anziana.

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