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"processo ed elezioni non confliggeranno"

Toti: “Ricatto è parola che non voglio attribuire a potere dello Stato, ma politica si interroghi”

L'ex presidente ai microfoni di Rtl 102.5.

Giovanni Toti

“Sono abbastanza fiducioso del fatto che si possa chiarire tutto, anche perché i contorni di questa vicenda francamente non mi convincono, non mi hanno mai convinto fin dall’inizio, e spero che non convincano ovviamente anche i magistrati”. Così Giovanni Toti stamani ai microfondi di Rtl 102.5. “Ho vissuto questi mesi come una profonda ingiustizia – ha aggiunto -. Intanto si parla di corruzione, ma chiariamo che nessuno ha messo un euro in tasca. Nessuno, neppure i magistrati, mi ha mai accusato di un arricchimento personale. Stiamo parlando di contributi registrati, legittimi ad un comitato elettorale che in questi nove anni in Liguria ha finanziato campagne elettorali del mio movimento politico e degli altri movimenti politici che governano la Liguria o la governavano fino a pochi giorni fa”. Ha aggiunto l’ex presidente: “Mi si accusa di aver accelerato, esermi interessato, aver sbrogliato dalla burocrazia pratiche portuali o di altro genere, totalmente legittime, niente che non fosse dovuto ai signori che l’hanno avuto, e questi signori, come molti altri per fortuna, hanno finanziato l’attività politica del movimento Toti e di altri movimenti e di sindaci della Liguria nel corso di questi nove anni. L’insieme di queste due cose per i magistrati presuppone una forma di corruzione indiretta”.

“Un’inchiesta che parte nel 2020 per la quale nessuno ci ha mai avvisato – ha detto ancora restando alla vicenda giudiziaria -; ci hanno filmato, registrato, seguito, pedinato, hanno captato conversazioni per quasi tre anni e mezzo e poi una bella mattina di maggio, a distanza di molti, molti mesi e in alcuni casi anni dagli episodi contestati, scatta una misura la cui necessità ancora mi deve essere chiarita: ne parleremo durante il processo, che sarà lungo e complesso”. Ritenendo altresì l’ex presidente “che un avviso garanzia fosse un atto dovuto”. Dall’ex numero uno della giunta regionale altresì la speranza “che la politica si possa interrogare su tutto quello che è successo, perché in questa vicenda i confini tra politica e giustizia sono molto confusi e molto problematici per la politica” e che “la politica si riappropri del suo orgoglio e della sua capacità di autonomia, e questa esperienza spero possano non viverla in futuro, come già prima di me l’hanno vissuta tanti politici poi dichiarati innocenti, altri ammininistratori che facendo il proprio dovere per la propria terra si trovano chiamati a rispondere ad accuse come quelle rivolte a noi”.

Interpellato sul ‘ricatto’, parola che è girata non poco nel dibattito sulla vicenda, che lo avrebbe visto costretto a scambiare le dimissioni con la libertà, Toti ha detto che “ricatto è una brutta parola e non voglio attribuirla a un potere dello Stato, ma non c’è dubbio che per la prima volta politica e giustizia hanno di fronte un episodio molto chiaro e molto ben delineato. Sia il giudice per le indagini preliminari, sia il Tribunale del riesame scrivono con grande precisione che la reiterazione del reato è direttamente collegata alla permanenza in carica del governatore della Liguria”. Aggiungendo l’ex presidente che “non si può tenere in carcere o ai domiciliari una persona per un’ipotesi generica che possa tornare a delinquere, occorre che vi sia uno specifico rischio, molto ben delineato; ecco, tale rischio i magistrati per la prima volta lo appaiano e collegano alla carica di governatore. Questo però è un tema che riguarda la politica. La mia posizione individuale si è risolta con le dimissioni, dopodiché la politica si deve interrogare”. Ha quindi osservato: “Francamente pensare a una reiterazione del reato, pur in carica, di fronte a un inchiesta che ha questa notorietà, di fronte alla mole di controlli messa in campo, era ritenuta poco ipotizzabile quasi da tutti i commentatori, eppure questa è stata la posizione dei magistrati. E siccome questo è loro consentito dalla legge e le leggi le fa il Parlamento, io credo che di questo si debba occupare il Parlamento”.

Altro tema toccato, quello dell’eventualità di un voto condizionato dal processo, al via il 5 novembre, ad esempio sollevata ieri dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani. “Per ora le elezioni sono fissate al 27 e 28 ottobre, ma se il governo decidesse per l’election day, accorpandole alle altre scadenze, si andrebbe a quindici giorni dopo. Non credo inciderebbe più di tanto: l’udienza in programma il 5 novembre è normalmente quella dell’inizio del processo, in cui si fa il calendario e si costituiscono le parti; un’udienza più tecnica, non si entrerà certamente nel merito in quella data. Credo quindi che le elezioni, quando saranno, non saranno ancora confliggenti con la vera e propria aula, che comincerà di lì ad alcune settimane o mesi successivi. Sarà un processo lungo, anche perché le ipotesi di reato sono piuttosto complesse e intricate”. All’ex presidente sono state altresì sottoposte le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che si è chiesto: “E se Toti venisse assolto? Che succede? Viene chiamato e rimesso a fare il governatore?”. Netta la risposta di Toti: “No, grazie, abbiamo già dato, dopo questa avventura direi che la mia esperienza di governatore finisce qua, sono stati nove anni esaltanti e importanti”. E guardando al futuro politico, e non, ha aggiunto: “Ho fatto il governatore dando un contributo importante, poi francamente su quale sarà la mia vita… giovedì scorso sono finiti i domiciliari, a novembre inizia il processo, ora certamente aiuterò la mia parte politica in Liguria a cercare di proseguire sulla strada tracciata. Poi farò anche qualche riflessione sulla mia vita, che potrebbe ancora vedere un impegno politico in altro modo oppure potrebbe verdermi tornare alla mia beneamenta professione di giornalista”. Mentre, interpellato sulla presenza di una lista con il suo nome, ha detto: “Vedremo, sicuramente ci sarà un’importante lista civica, perché il movimento civico in Liguria è molto importante e ha un numero di consensi molto elevato. Che ci sia o meno il mio nome sopra dipenderà anche dall’utilità di questa scelta, dagli altri partecipanti alla lista, dalla scelta che faremo con gli alleati rispetto al candidato governatore (per il quale oggi la Lega ha proposto uno tra Alessandro ed Alessio Piana, ndr). Ci sono un po’ di variabili da sciogliere. Intanto ieri (quando il presidente si è recato a Roma incontrando gli alleati del centrodestra, ndr) abbiamo cominciato a parlarne con tutti gli amici della coalizione, continueremo a farlo per tutto agosto e scioglieremo tutti i nodi credo ai primi di settembre”. Quando al più tardi mancheranno due mesi e mezzo ad elezioni che Toti ritiene “un referendum tra il trapassato remoto di una regione post industriale che vivacchiava ai margini del panorama italiano e una regione che orgogliosamente abbiamo cercato di portare al centro di quel panorama”.

Chiusura ancora sulla vicenda giudiziaria. “Quello che ho contestato è pensare, dopo quattro anni di indagini e una montagna di prove accumlate praticamente pari a una grande biblioteca – ha sottolineato -, che ci sia la necessità di sterilizzare tutto con degli arresti a sorpresa, per altro dopo quattro mesi dalla richeista stessi degli arresti da parte della procura… c’è qualche cosa mi lascia perplesso. Ma insomma ho cercato di non fare polemiche con la magistratura, non ne farò e continuerà a non farne perché ho piena fiducia nei magistrati giudicanti e nel nostro sistema giudiziario”.

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La data è ufficiale
Elezioni regionali in Liguria il 27 e 28 ottobre