“A oggi la famiglia Platek ha sempre rispettato i propri impegni e non ho dubbi lo farà anche in futuro”. Parola di Andrea Gazzoli, amministratore delegato dello Spezia Calcio che sta gestendo la fase che si è aperta dopo il licenziamento di Eduardo Macia, da due anni chief football operations e interlocutore diretto del proprietario americano Roberto Platek. Un passaggio che ha alimentato voci di disimpegno, smentite categoricamente dal dirigente toscano.
“Lo Spezia ha pagato il 7 luglio gli stipendi di giugno, per fare un esempio – spiega Gazzoli -. Questo per dire che a volte nascono timori infondati. C’era la scadenza del 31 luglio per gli emolumenti della società ed è stata affrontata con alcune cessioni preventivate che hanno reso il passaggio più agevole. In ogni caso oggi ci sono costi tripli rispetto allo storico dello Spezia in serie B. Sono cifre che generano garanzie molto importanti nel contesto di un meccanismo di autotutela del sistema. Questo si lega alla scadenza della fideiussione a copertura dell’eccedenza di salary cap, da presentare il 9 di agosto, a cui si è già ottemperato”.
Nessun problema dunque a breve scadenza, anche se i costi andranno ulteriormente limati con operazioni di calciomercato in uscita. Possibile l’entrata di soci, anche se al momento non vi sono particolari indicazioni in questo senso. Almeno in Italia. “La società dei Platek ha ricapitalizzato per decine di milioni di euro in questi anni e ha sempre mantenuto i suoi impegni – ha ricordato Gazzoli -. Come diceva il nostro presidente un mese fa, se c’è qualche partner e solido e interessato che riesca a mantenere la competitività e la serietà di questa società, la proprietà è aperta ad ascoltare. Ma sono cose che passano sopra la nostra testa perché la proprietà è negli USA. Noi abbiamo il presidente Philip Platek come punto di riferimento”.
Il settore sportivo costa a oggi oltre 20 milioni di euro. “Dal punto di vista del monte ingaggi siamo ancora a livelli, non dico della serie A, ma quasi – conclude Gazzoli -. Sono chiaramente effetti fisiologici delle difficoltà di una retrocessione, ma siamo lontani da un’idea di equilibrio per un club come lo Spezia”.