Imminenti elezioni regionali liguri tema principale delle domande al segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in occasione della conferenza stampa tenuta stamani a Bellaria Igera Marina in occasione del via della festa dei giovani azzurri. “Noi siamo sempre pronti a discutere le candidature. Devono essere candidature condivise. Noi cerchiamo il candidato vincente – ha detto il ministro degli Esteri -. Non è questione di appartenenza – tocca a me, tocca a te. Di fronte all’indisponibilità di Rixi, nome certamente autorevole, abbiamo detto che c’erano altri nomi, compreso quello di Carlo Bagnasco, sindaco uscente di Rapallo e nostro segretario regionale, che ha molti consensi, anche secondo gli ultimi sondaggi. Ne parleremo quando si farà il tavolo, valuteremo, siamo pronti ad ascoltare e a valutare tutti, senza pregiudizi nei confronti degli altri, e non vogliamo neanche pregiudizi nei nostri confronti. Questo vale per ogni regione dove si andrà a votare”.
Interpellato in merito all’avviamento di trattative sul candidato da parte di Giovanni Toti, Tajani ha detto che l’ex presidente “non sta avviando trattative, ha chiesto di fare un incontro: si deciderà attorno a un tavolo con le forze che sosterranno un candidato di centrodestra”. E ha aggiunto che “se sarà Orlando il candidato della sinistra, sarà un candidato molto di sinistra, e questo certamente metterà in difficoltà l’elettorato moderato del Partito democratico; Pd che già so che è in subbuglio. Questo significa che ci sono le condizioni per vincere anche in Liguria”. Tema sul quale tornerà poco dopo: “Siamo convinti che in Liguria si possa vincere, perché uno spostamento a sinistra del Pd fa perdere molti elettori moderati, e qui ci sarà il ruolo fondamentale di Forza Italia, che sta preparando liste competitive”. Forza italia che, ha aggiunto, “sosteneva la maggioranza ma non aveva assessori, quindi nessuno può dire niente su Forza Italia; noi non dicismo niente su nessuno, ma nessuno può dire niente su Forza Italia. Ci candidiamo a svolgere anche in questa campagna elettorale un ruolo determinante“.
Il leader nazionale FI ha inoltre affermato: “Ho ribadito che mi pare singolare che si faccia un processo mentre c’è una campagna elettorale e si vota. Una cosa che mi lascia molto, molto perplesso, perché si tenta così di condizionare il voto, e io credo che la stragrande maggioranza dei magistrati italiani forse avrebbe fatto scelte diverse da quelle che sono state fatte in Liguria. Poi naturalmente io rispetto quello che fanno i magistrati, ma sono anche libero di non condividere, perché c’è qualcosa che non funziona”. E qui, tornando all’ipotesi Orlando, ha detto: “guardacaso un candidato ex ministro della Giustizia; e mi pare che sia andata una autorevole guida del Csm (l’esponente Pd David Ermini, ndr) a occuparsi dei destini di un’impresa (la Spininvest, holding del gruppo di Aldo Spinelli, ndr) coinvolta nelle inchieste. C’è qualche cosa di un po’ troppo politicizzato”.
A Tajani è stato domandato anche se abbia ritenuto eccessiva la decisione di dimettersi assunta da Toti. “Se la condizione è o stai dentro o ti dimetti… nessuno vuole essere detenuto, ma questa non è una condizione giusta – ha detto -, anche perché non è ritenuto colpevole di reati così gravi”. E in un altro passaggio ha aggiunto: “E se Toti viene assolto, che succede? Viene chiamato e rimesso a fare il presidente di Regione? E non è questione di Toti, è questione di principio. Non è che una parte minoritaria della magistratura deve sostituirsi alla politica, perché le persone che guidano le istituzioni sono elette dal popolo, non hanno vinto un concorso. Credo che occorra sempre rispettare la volontà popolare”.