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L'intervento in apertura di consiglio comunale

Paoletti saluta Toti: “Persona preparata e per bene. Inquietanti le tempistiche della vicenda giudiziaria”

Leonardo Paoletti

Un saluto a Giovanni Toti e alcune considerazioni sulla vicenda giudiziaria che riguarda l’ormai ex presidente della giunta regionale. Così il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, ha voluto aprire l’odierna seduta del Consiglio comunale. “Mi sembra doveroso come sindaco fare un saluto al presidente Toti, con il quale ho lavorato per tanti anni”, ha detto il primo cittadino, ricordando altresì la loro contemporanea elezione nella primavera del 2015. “Oggi purtroppo, per il momento, è finita la sua esperienza politica e questo mi dispiace”, dirà ancora. “Voglio ricordarlo come politico e come amministratore – ancora le parole del sindaco Paoletti -. Sono stati due mandati intensi in Regione e per la nostra amministrazione comunale; due mandati in cui la Liguria è cresciuta molto: tanti sono i problemi, ma tante anche le attività molto positive che hanno rilanciato la nostra regione”. Paoletti ha voluto altresì “salutare l’uomo Giovanni Toti, che ho conosciuto – ha proseguito – come una persona molto intelligente e preparata, come una persona per bene, questi sono i termini in cui potrei oggi io descrivere l’uomo Giovanni Toti. E poi voglio salutare l’amico col quale ho condiviso esperienze importanti, emozionanti e con il quale inevitabilmente ho stretto un rapporto di amicizia; quindi voglio mandargli un abbraccio facendogli auguri sul fatto questa vicenda possa risolversi al piu presto. Quella che sta vivendo è una vicenda umanamente pesante”.

Il primo cittadino è poi andato ad alcuni aspetti giudiziari: “Ho letto che Procura ha chiesto finalmente il rinvio a giudizio. Io non sono né innocentista né colpevolista – ha detto -, sta a alla magistratura giudicante decidere, e non posso, anche per esperienza personale, non avere che piena fiducia nella magistratura giudicante e nel lavoro giudici. Quello che mi chiedo è che, dopo ormai a tre mesi di custodia cautelare e, ci dicono, quattro anni di indagini svolte con gli strumenti più intrusivi… mi chiedo quali siano le  carte che oggi finalmente hanno portato i magistrati a chiedere il rinvio giudizio; mi chiedo se anche questo tempismo sia un tempismo che ci debba far riflettere o meno. Tre mesi di custodia cautelare, quattro anni di indagini e la richiesta di rinvio a giudizio solo dopo che il presidente della Regione, democraticamente eletto, ha presentato le dimissioni. Sono solo considerazioni rispetto a tempistiche che sono inquietanti”. Per Paoletti “questa vicenda richiede alcune riflessioni, sia rispetto alla politica, e le facciamo quotidianamente, ma anche rispetto all’utilizzo del potere giudiziario, del potere delle Procure; dentro a questo ci sta tutto, anche le dietrologie che si fanno, che io ritengo del tutto infondate, di un intreccio tra potere giudiziario e politico; lo ritengo infondato, però se si lavora in questo modo i dubbi non possono che venire”.

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