“Se la decisione della coalizione ricadrà su Andrea Orlando la sua sarà la candidatura più solida, forte e competente che questa regione possa mettere in campo guardando con ottimismo a questo appuntamento”. Così il deputato Pd Gianni Cuperlo, ospite ieri sera a San Lazzaro del seguitissimo dibattito di chiusura della Festa dell’Unità di Sarzana, insieme al collega spezzino ormai candidato in pectore per la presidenza della Regione dopo le recenti dimissioni di Giovanni Toti che porteranno i liguri al voto entro novembre. Raccolto con un sorriso il saluto “Buonasera Presidente” dell’amico e collega di Montecitorio, il diretto interessato – sollecitato anche dalle domande del segretario sarzanese Marco Lorenzo Baruzzo a cui va il merito di aver ridato entusiasmo e partecipazione ai Dem – ha ribadito quanto affermato due giorni fa a Camporosso alla presenza di tutti i rappresentati delle forze del centrosinistra confermando, di fatto, qualcosa di più di una disponibilità a guidare la coalizione. “Qualcuno ha detto che questa per me sarebbe una sorta di ritorno in “Serie B” mentre per quanto mi riguarda invece la sentirei come una “Champions League” – ha sottolineato Orlando – perché dalla politica, che per me è iniziata lavorando proprio alla Festa dell’Unità, ho avuto tantissimo. Pur venendo da una famiglia normale ho fatto quattro volte il ministro eppure ho avvertito come un limite non essermi occupato spesso del mio territorio. Quando sono stato rieletto in questa legislatura mi sono prefissato l’obiettivo di fare il parlamentare di territorio mettendo a disposizione esperienze e rapporti e, anche per questo, ho trovato un po’ sgradevole chi ha detto che non avendo un incarico nazionale voglio fare il presidente della Regione. Quando mi è stato proposto di fare il capolista alle europee – ha proseguito Orlando di fronte al numerosissimo pubblico di San Lazzaro – ho detto di no proprio perché volevo continuare a tenere un rapporto con il territorio. Nel momento in cui si è posto il tema della battaglia per la Regione, l’8 gennaio scorso quando Toti imperversava ancora, ho detto “valutate se sono la figura giusta”. Oggi sono sempre fermo lì perché penso che si debba ragionare insieme su una persona in grado di mettere insieme la coalizione, parlare con un pezzo di elettorato che non va più a votare e battere la destra”.
Coalizione in merito alla quale proprio Cuperlo ha osservato: “Ho visto con piacere che Renzi vuole rientrare nel centrosinistra ma, nel caso, lo faccia con la coerenza dovuta perché a Genova sostiene Bucci quindi deve esserci una posizione chiara”. Un assist perfetto per Orlando che ha ripreso: “Abbiamo bisogno di una coalizione larga ma comprensibile perché non possiamo mettere insieme persone che fino all’altro giorno si sono insultate profondamente senza spiegare perché improvvisamente non lo fanno più. Se ci saranno le condizioni e sarò ritenuto la persona più idonea io non mi tirerò indietro e questo grande entusiasmo mi fa pensare che questa sia la strada giusta. Dobbiamo cambiare per davvero e non solo pensare di avvicendare una coalizione, c’è bisogno di costruire una trasformazione della Regione perché prima che un problema programmatico e politico c’è un problema democratico, dobbiamo ricostruire insieme la democrazia ligure e abbiamo storia e tradizione per farlo. Non saremo quelli che fanno le cose senza sentire il parere dei cittadini o che discriminano a seconda dell’appartenenza politica dei sindaci. Ci occuperemo di tutti i liguri, costruendo le condizioni affinché tornino ad appassionarsi alla loro vita pubblica. Voglio che sia il popolo di centrosinistra – ha concluso Orlando – a pronunciarsi nel modo più rapido possibile perché ad agosto abbiamo bisogno di programma e candidato. C’è da ricostruire una nuova stagione della democrazia in Liguria e dovranno essere le persone a dire la parola finale di questa vicenda e se sarà ‘si’ la mia risposta sarà ‘si’”.