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Presidio numero 109

Rete “Pace e disarmo”: “La Corte di Giustizia: l’occupazione da parte di Israele dei territori palestinesi è illegale. Ora il mondo deve agire”

presidio della Rete spezzina Pace e Disarmo

Nuovo presidio “Se vogliamo la pace, prepariamo la pace” organizzato dalla “Rete pace e disarmo”. Come di consueto gli attivisti si ritroveranno in Piazza Mentana, alla Spezia, per momenti di condivisione e riflessione. L’appuntamento è per il 29 luglio alle 18. Si tratta del 109° presidio. La rete ha cominciato a riunirsi e mobilitarsi quando scoppiò la guerra in Ucraina più di due anni fa.
In una nota si legge: “La Corte internazionale di giustizia, la cui opinione era stata sollecitata alla fine del 2022 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è arrivata a una conclusione che non poteva essere più forte e chiara: l’occupazione e l’annessione da parte di Israele dei territori palestinesi sono illegali e le leggi e le prassi discriminatorie israeliane contro i palestinesi violano il divieto di segregazione razziale e di apartheid. L’occupazione è un elemento fondamentale del sistema di apartheid con cui Israele domina e opprime i palestinesi e che è causa di sofferenze di massa: i palestinesi assistono quotidianamente alla demolizione delle loro case e all’esproprio delle loro terre per la costruzione e l’espansione degli insediamenti e subiscono soffocanti restrizioni che interferiscono in ogni aspetto della loro vita quotidiana”.

“Dall’autorevolezza dell’opinione della Corte – spiega la Rete – dovrebbero derivare il ritiro dai Territori palestinesi occupati, Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est; la fine del dominio su ogni aspetto della vita dei palestinesi; la cessione del controllo delle frontiere, delle risorse naturali, dello spazio aereo e delle acque territoriali dei territori occupati; la fine del blocco illegale di Gaza e il diritto dei palestinesi di muoversi liberamente tra Gaza e la Cisgiordania. Non sarà così data l’immediata reazione di Israele che scredita le risoluzioni della Corte. Fra l’altro alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja non hanno aderito Usa, Cina, Russia , Israele più altri a fronte di 123 aderenti.
Tutto questo non offusca l’importanza storica della sentenza.
Starà allora agli Stati, soprattutto a quelli alleati di Israele, intraprendere rapidamente azioni inequivocabili per assicurare che Israele ponga fine all’occupazione, a partire dall’immediato stop all’espansione degli insediamenti e all’annessione di territori palestinesi e dallo smantellamento del brutale sistema di apartheid contro i palestinesi.
La Presidente del Consiglio Meloni nell’ incontro con il Presidente della Repubblica israeliano avrebbe dovuto rivendicare con forza questa risoluzione. Così non è stato.

Di fronte all’impotenza degli organismi internazionali e alla miopia delle diplomazie, vogliamo rilanciare con ancora più forza il nostro impegno per sostenere il dialogo tra i nonviolenti palestinesi e i nonviolenti israeliani; questo è il filo sottile che può dare frutto.
La Campagna di Obiezione alla guerra che abbiamo sostenuto all’indomani dell’ invasione russa e della conseguente guerra in Ucraina, si allarga oggi al sostegno degli obiettori di coscienza, disertori, renitenti, che da una parte e dall’altra del muro che divide Israele e Palestina si stanno sottraendo alla follia di questa nuova guerra. Sono poche voci, isolate, considerate traditrici della propria parte, ma sono le uniche che noi riteniamo valga la pena di ascoltare e amplificare.
Disertare dalla violenza assassina di Hamas e disertare dalla politica assassina di Netanyahu è l’indicazione che i nonviolenti palestinesi e israeliani, a Gaza o a Tel Aviv, o in diaspora nel mondo, ci stanno dando e vogliamo raccogliere”.
Il presidio settimanale non è l’unica iniziative della rete: “Ricordiamo – concludono – che continua la raccolta firme per referendum su autonomia differenziata e per chiedere un dibattito pubblico su Base Blu”.

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