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Inizia l'era di gazzoli

“Io un dipendente dello Spezia, non dei Platek” diceva Macia solo una settimana fa

Ignari della brusca sospensione sia D'Angelo che Melissano. Lo spagnolo allontanato dopo aver concluso gli acquisti e aver impostato le cessioni di Zurkowski, Antonucci e Krollis. In tremila si sono già abbonati contando in uno Spezia con il gruppo storico.

Philip Platek - Macia, D'Angelo e Gazzoli

 


“Io sono un dipendente dello Spezia Calcio, non dei Platek”. Una frase pronunciata solo una settimana fa da Eduardo Macia a margine della presentazione di Soleri e Aurelio, che già allora appariva meno ovvia di quanto la pura sintassi potesse far dedurre. Oggi prende una scala diversa dopo la sospensione del vertice dell’area sportiva arrivata come un fulmine a ciel sereno a metà della sessione di calciomercato, a metà della campagna abbonamenti, a metà della preparazione estiva della squadra di Luca D’Angelo. Che pare fosse ignaro di tutto, come il direttore sportivo Stefano Melissano e tanti altri dipendenti al Ferdeghini.

Chi sa è l’amministratore delegato Andrea Gazzoli, che da oggi diventa il punto di riferimento di tutto il club. Pochi giorni fa era collegato con il presidente Philip Platek per un consiglio di amministrazione a cui hanno partecipato anche l’altro ad Nicolò Peri e il vicepresidente Andrea Corradino. Allora è stata ribadita la necessità di contenere i costi globali. “Da questo momento e sino all’assunzione di nuove, diverse determinazioni, la gestione dell’area tecnico-sportiva sarà seguita direttamente dalla Proprietà, in persona del Presidente Philip Raymond Platek, Jr, dall’Amministratore Delegato Andrea Gazzoli e dal Direttore Sportivo Stefano Melissano” informa il comunicato della società, maiuscole comprese.

Macia, D’Angelo e Gazzoli

 

Quelle che liquidano il sig. Eduardo Macia (testuale) sono poche righe scarne, si direbbe volutamente dure. Non ci sono neanche le formule di ringraziamento del caso che pure erano state invece concesse al suo predecessore, Riccardo Pecini, il 7 settembre 2022. All’ex Sampdoria fu data la possibilità di concludere la sessione di mercato, anche quella giocata sulla necessità di realizzare con le cessioni. Al cambio seguì un rilancio: nel gennaio successivo Macia realizzò la maxi cessione di Kiwior all’Arsenal e arrivarono i vari Esposito, Wisniewski, il prestito di Shomurodov, Krollis e Moutinho. E’ passato un anno e mezzo, ma sembrano decenni da quanto hanno pesato retrocessione e il rischio di finire in serie C. Oggi come allora al cambio dell’uomo mercato sopravvive un tecnico con un lungo contratto, ma senza il dirigente che l’ha scelto.

Macia invece ha un contratto a tempo determinato da dipendente del club fino al 2026. Risulta quindi “sospeso da ogni attività”, una formula che potrebbe essere il preambolo all’iter di licenziamento per giusta causa, in mano ai legali del club, l’avvocato Scaccabarozzi e i suoi collaboratori. Quale sia l’eventuale “giusta causa” è il tema su cui si interroga tutta la città. Ma da Via Melara solo bocche cucite. Trapela che “nei prossimi giorni” ci potrebbe essere la stesura di un punto di vista ufficiale. Si attende dunque, come un Sarr in palestra a Santa Cristina.

Philip Platek

 

Fatto sta che il tempismo non permette evidentemente di leggere l’evento come un normale avvicendamento. Il 27 giugno lo Spezia si trovava con Macia confermato nel suo ruolo di chief football officer per i successivi due anni e Melissano diesse con due giorni di contratto in tasca. Impossibile dunque legare la rottura a un giudizio sulle passate campagne acquisti. Fosse stato questo il motivo, l’addio si sarebbe già consumato da tempo. Arriva dunque il 27 luglio e Macia è fuori dai giochi mentre Melissano si ritrova braccio destro dell’ad Gazzoli, che dovrà gestire il prossimo delicatissimo mese di calciomercato. Tutto da scrivere.

L’ex Liverpool e Valencia lascia con gli acquisti già completati, salvo il secondo portiere che dovrebbe essere Bertinato del Venezia, anche se la questione adesso si veste di nuova incertezza. Restano da fare le cessioni programmate e scritte: Zurkowski destinato all’Empoli (si chiuderà ad agosto), Antonucci al Cesena (viene già risparmiato in partita) e Krollis. Poi altre due operazioni in uscita per limare il monte ingaggi (Verde e Reca?) assieme ai rinnovi di Kouda e Hristov, pensati per dare patrimonio a un club che ha poco per fare prezzo: non possiede la propria sede e centro sportivo delle giovanili (Ferdeghini), non possiede il centro sportivo della prima squadra (Follo) e non possiede lo stadio Picco, su cui però ha investito a oggi 11 milioni di euro a fronte della sola, eterea, concessione di 35 anni.

La tribuna intitolata alla squadra del '44

 

Ora toccherà a Gazzoli provare a concludere il programma e, soprattutto, confermare il gruppo storico che D’Angelo si aspetta di poter avere con sé per tutta la stagione. Spiccano i nomi di Wisniewski, Salvatore Esposito, Bandinelli e Hristov, in ordini di costo, che da Macia erano stati segnalati come indispensabili per fare un campionato diverso dal precedente. Arrivare al 2025 con un profilo finanziario più snello per lo Spezia azienda è un diritto dei Platek, il cui impegno nel calcio europeo non avrà una vita a lungo termine seguendo i disimpegni in Danimarca e Polonia. Mantenere la competitività della squadra invece è obiettivo irrinunciabile di ora, anche solo per rispetto dei tremila che si sono già abbonati in prelazione.

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