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La storia, le critiche, le proposte

Un libro bianco per la Palmaria, le proposte degli ambientalisti: “Un osservatorio e l’accorpamento con altri Parchi, magari, con quello Nazionale delle Cinque Terre”

Un dossier, diventato un libro bianco tutto dedicato alla Palmaria. A riempirlo di documentazione è stata l’associazione Posidonia che, sostenuta anche da Legambiente e dalle altre associazioni ambientaliste, lo ha divulgato e presentato questa mattina alla stampa all’Arci Canaletto. Ricostruzioni, analisi e due obiettivi: la nascita di un osservatorio e il potenziamento del Parco naturale di Porto Venere e la sua potenziale unione con altri Parchi già presenti sul territorio, separandolo dal Comune di Porto Venere, con l’ipotesi di unirlo al Parco nazionale delle Cinque Terre. Un percorso che le associazioni vogliono intraprendere a poche ore di distanza dalla consegna della lettera di dimissioni da presidente della Regione Liguria di Giovanni Toti.

“Ci auguriamo che il passaggio del nuovo consiglio regionale metta tra una le prime questioni da affrontare un veste giuridica e politica più forte per il Parco di Porto Venere, a nostro avviso attualmente ‘fagocitato’ dall’ente Comune –  ha spiegato a margine della conferenza Stefano Sarti vice presidente regionale di Legambiente  -. Ci auguriamo che possano essere tra i primi punti da affrontare, anche alla luce della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Regione e l’isola. Ci sarà ancora qualche mese prima delle elezioni ma questi punti possono essere già in parte discussi ma di fatto dovranno essere affrontati nella prossima legislatura”.

“Lo studio parte dalla nascita del Parco, anomalo nel suo essere affidato al Comune di Porto Venere, senza una sua autonomia né gestionale né economico/finanziaria. Viene descritta la breve stagione in cui il Parco ha avuto una sua dignità, i progetti messi in campo, i CEA, la collaborazione con l’associazione Dalla parte dei forti, e come poi sia stato tutto progressivamente abbandonato e quindi asservito al Masterplan – ribadisce una nota di Legambiente le cui posizioni sono state ribadite anche nel corso della conferenza di presentazione – . L’esame abbraccia due ambiti: da un lato le forzature amministrative messe in atto dal Comune, gestore del Parco, forzature che sono prima di tutto di natura politica e che hanno forse anche risvolti che la magistratura dovrà accertare, e dall’altro la straordinaria ricchezza naturalistica, di biodiversità terrestre e marina, che fa di questi luoghi un unicum eccezionale, riconosciuto anche dalla Comunità Europea attraverso l’istituzione delle Zone Speciali di Conservazione, che interessano l’intera superficie del Parco”.

Gabriella Reboa presidentessa dell’associazione Posidonia di Porto Venere ha spiegato: “La stesura è partita nel 2022 ma noi ci occupiamo di parco e Palmaria dal 2009. Abbiamo visto nel tempo il depotenziamento dell’ente e a nostro avviso sottomesso agli interessi di tipo speculativo, all’abbandono e al degrado spesso voluto per far intervenire il privato. La Palmaria è un’isola amatissima e poco conosciuta da un certo punto di vista ma rischiamo di non salvare nè lei, nè il Tino e neppure il Tinetto se non si salva il Parco perché è l’unico che può impedire certi interventi”.

A illustrare nel dettaglio le proposte è stato Fabio Giacomazzi del direttivo di Legambiente Liguria: “E’ necessario separare la funzione del Comune da quella del Parco. La seconda proposta è cercare di collegare il Parco di Porto Venere con altre aree protette e renderlo più strategico in modo che possa essere tutelata per una comunità più ampia che può essere quella del Golfo, della zona di confine tra Liguria e Toscana. Potremmo pensare a un Parco del Golfo che si estenda anche alla Val di Magra. Sono proposte futuribili. Infine la terza ipotesi: unire il Parco di Porto Venere con quello Nazionale delle Cinque Terre. L’ultima proposta è dedicata all’osservatorio per poter dare anche risposte più immediate e competenti su una mala gestio messa anche in evidenza nel libro bianco”.

Il Libro Bianco può essere scaricato qui: bit.ly/libro_bianco_PV

 

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