Ventiseimila metri quadrati di reti paramassi, centosessantacinque ore di elicottero, centoventicinque metri di nuova galleria, cinquecento ore di lavoro, oltre novecento piante nuove piantumate. Il punto tecnico sulla Via dell’Amore è un’orgogliosa lista di numeri e un concerto di sinergie. I volti dei riomaggioresi e dei manarolesi di ieri sfilano sullo schermo a riallacciarsi con la tradizione, e la sindaca Fabrizia Pecunia lo ribadisce: “Non vogliamo trasformare la Via dell’Amore in qualcosa negativo, la nuova gestione deve essere coerente con il nostro patrimonio culturale e identitario”.
Bellezza e ingegno umano è l’endiadi dell’ingegner Luca Berruti: “E’ stato necessario un lungo lavoro di studio, con enti tecnici, Ente Parco, Comune e in primis la Soprintendenza, poiché la Via dell’Amore è un bene culturale dichiarato. Fondamentale l’appoggio delle Ferrovie: per sganciare il famigerato masso caduto dovevamo evitare di interrompere il traffico, le operazioni si sono svolte di notte. E le reti metalliche sono state aumentata di una volta e messo, in piena collaborazione”. Un progetto che è l’orgoglio del direttore dei lavori Alessandro Focaracci: “Scrivetelo: quando i progetti sono studiati bene, pagati correttamente, con quasi il 7% di oneri di sicurezza pagati, e i lavori si concludono nei tempi previsti senza incidenti, va detto. Abbiamo cominciato con la pulizia, teniamo conto che erano 8 ettari di terreno, una grandezza che farebbe sorridere un contadino ma che per noi significava 8 ettari di verticalità”. Mentre l’ingegnere parla si susseguono le spettacolari foto dei rocciatori in azione, i quali, come ricordano i tecnici delle imprese Gheller e Bertini, “hanno portato avanti una sfida non indifferente: erano appesi a parete con sonde di due quintali e mezzo da spostare a mano”. Prosegue Focaracci: “Le reti paramassi sono molto curate, resistenti al salmastro e dal mare non si vedono. Abbiamo piantato bulloni di nove metri per consolidare l’ammasso roccioso: chiodi che i rocciatori hanno dovuto piantare in orizzontale. Poi abbiamo allungato la galleria artificiale nella zona dove era caduto il masso. Lato Manarola in questi anni le condizioni della roccia erano peggiorate, siamo intervenuti. E abbiamo anche realizzato panchine, scale, un ponticello. Con il pieno rispetto delle risorse sia economiche che umane che ambientali, per dare futuro a un’opera unica”.
Non resta che far partire l'”operazione simpatia” lanciata dalla sindaca: ingressi dedicati alle persone del territorio, in vista di una nuova modalità di fruizione per il momento ancora transitoria. Apertura dalle 7 del mattino all’una di notte, fasce di alta stagione a senso unico, e per i turisti una quota plus di 10 euro sulla Cinque Terre Card, rigorosamente su prenotazione. “Abbiamo intenzione di non chiudere più la Via dell’Amore – conclude la sindaca Pecunia -. La quota plus servirà da una parte a coprire i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria; dall’altra a coprire i costi di gestione, che è diversa rispetto al resto della rete sentieristica e che include guide presenti in loco che possano integrare la visione della naturale bellezza con informazioni sul territorio, nella visione futura di un vero e proprio Museo a cielo aperto”.