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Parole come scintille fra le fazioni

“Toti dimettiti, non condannare la Liguria”. In Piazza De Ferrari si ritrovano Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni

Si sono ritrovati in duemila in Piazza De Ferrari, proprio sotto il palazzo di Regione Liguria per per chiedere le dimissioni di Giovanni Toti e proporre un’alternativa al governo della Regione Liguria. Sullo stesso palco i leader di Pd, M5s e verdi-sinistra Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e molta gente arrivata con i pullman da tutta la Liguria per aderire alla manifestazione promossa dal Partito Democratico e supportata dalle altre forze del campo progressista. La Liguria vive un periodo decisamente particolare. Da una parte la richiesta di dimissioni del presidente sospeso Giovanni Toti, colpito nelle ultimo ore da un altro addebito per finanziamento illecito, dall’altra il lavoro della controparte per preparare un programma condiviso da affidare a un candidato forte. Che potrebbe essere anche Andrea Orlando, il deputato spezzino che ancora ieri, in piazza, ha ribadito la sua “disponibilità”. A De Ferrari il primo dei leader nazionali a prendere parola, sul palco, è stato il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: “Hanno detto che Toti c’è rimasto male per questa manifestazione, ma noi non siamo qui per emettere sentenze di condanna nei confronti di Toti, non siamo un tribunale e non c’è nessuna gogna mediatica, è Toti che non deve emettere una sentenza di condanna nei confronti della Liguria, non può tenere in scacco un’intera regione. Credo che sia abbastanza evidente che il modello di governo regionale che viene fuori dalle carte che abbiamo letto, che non sono fantasie…”

“Il centrosinistra scende in piazza per riempire solo la parte all’ombra di De Ferrari: non valeva la pena evidentemente soffrire un po’ di caldo per riconsegnare la Liguria a chi vuole riportarla indietro di 20 anni. Lo hanno capito anche i liguri che non si sono piegati al giustizialismo miope dell’opposizione – peraltro spaccata anche in questa occasione –, pronta solo a spazzare via ogni principio di garantismo, di presunzione di innocenza e di democrazia. E intanto il gongolare per gli ultimi accadimenti, tutti da dimostrare, non può che far male alla Regione”. Così la coordinatrice regionale della Lista Toti, Ilaria Cavo e il capogruppo in regione Alessandro Bozzano commentano gli esiti della manifestazione del centrosinistra in Piazza De Ferrari. Si legge nella nota dei ‘totiani’: “Di certo lo fa a questa opposizione che dal palco dice cose tutte diverse. Con Conte che intuisce il flop e dice che la manifestazione “non è per chiedere le dimissioni di Toti” e Bonelli che lo smentisce subito al grido di “a casa, a casa”. Con Schlein che prova a darsi un’altra possibilità, ripetendo che questa è sì “una bellissima piazza’, ma si autoconsola dicendo che “ce ne saranno altre”. Poche idee e ben confuse per chi ha tentato di tenersi unito grazie al giustizialismo. Come è stato autorevolmente osservato, portare la gente in piazza contro un uomo ferito e impossibilitato a reagire non è fare politica, è commettere un’infamia. Ora attendiamo dichiarino essere scesi in piazza in oltre 1500… Benissimo. Ma l’altro milione e mezzo di abitanti liguri, dov’è? Dal canto nostro, rimaniamo fiduciosi che la verità emergerà e che il presidente Toti potrà continuare a guidare la Liguria verso un futuro prospero e sicuro”. La replica di Davide Natale non tarderà ad arrivare: “Mi ero ripromesso di non rispondere mai più a un comunicato delirante della Lista Toti, ma oggi voglio fare un’eccezione. La Lista Toti dovrebbe solo tacere. Pensare ai problemi che la attraversano, non solo quelli giudiziari, ma soprattutto politici. Con una giunta che in piazza De Ferrai dice una cosa e un presidente sospeso che ad Ameglia ne dice un’altra. Mentre la sanità è allo sfascio e i giovani non riescono a costruire il loro futuro in Liguria, Cavo e Bozzano perdono il loro tempo a commentare una piazza colorata e festosa che guarda avanti e a tutti e non all’interesse del singolo. Siamo partiti per costruire insieme il futuro della Liguria, loro invece in questo modo irridono i tanti cittadini che hanno dato un segnale per voler voltare pagina. Un atteggiamento inaccettabile. Dove andava messo il palco lo ha deciso l’amministrazione comunale e dove gira il sole non l’ha deciso il Pd ligure ma il Big bang al momento della formazione dell’universo”.
“Il poker di assi della parte progressista alla fine non c’è stato: quattro big dell’opposizione Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli oltre a tutti gli esponenti regionali non sono bastati per riempire piazza De Ferrari di militanti ieri sera, vuota per tre quarti. Non saranno ideologie a senso unico, che peraltro hanno mostrato tutta la lora debolezza e di non attecchire con i liguri, a minare la stabilità di una Regione che prosegue nel solco della continuità e nella sana dialettica democratica, pronta ad ascoltare i territori con reattività e proposizione”. Lo ha detto il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in merito alla manifestazione di ieri. “Contrapponiamo responsabilità alle boutade elettorali, il garantismo al giustizialismo – ha continuato Piana – La sinistra dimostra compattezza solo nella sterile protesta, nel tentativo di rovesciare un mandato eletto a maggioranza dai cittadini, ma non ha una visione oltre ai no a prescindere. La maggioranza – ha concluso il presidente ad interim – invece si dimostra unita per non fermare questa Regione e la sua crescita con investimenti coraggiosi che hanno aumentato la competitività dei nostri comparti di eccellenza e portato a crescenti investimenti, premiati sul fronte dell’economia e della sostenibilità come ha dimostrato anche la parifica del rendiconto emessa proprio ieri dalla Corte dei Conti, sezione regionale di controllo, oltre ad interventi che il territorio aspettava da anni, come la prossima riapertura della Via dell’Amore, seguendo un modello del fare che ha fatto crescere la nostra regione e che non può essere cancellato con un colpo di spugna”.
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