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Inziative a livello locale e in parlamento

Qualità del lavoro per gli operai in subappalto nei cantieri navali e nautici. Il Pd prova a squarciare il velo del silenzio

Andrea Orlando, Andrea Frau, Martina Giannetti e Davide Natale

Il Partito democratico prosegue nell’opera di contrasto al caporalato e allo sfruttamento e a favore di migliori condizioni per i lavoratori in subappalto nel mondo della cantieristica navale e nautica spezzina. Dopo aver ascoltato la posizione dei sindacati nelle scorse settimane il gruppo consiliare spezzino ha depositato una mozione sul tema che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, mentre l’onorevole Andrea Orlando, in attesa di una risposta dal governo all’interrogazione presentata a fine giugno, annuncia che nei prossimi giorni avanzerà una proposta di modifica del Codice degli appalti al fine di porre paletti e garanzie per i contratti di appalto assegnati ad aziende partecipate dallo Stato.

“Il nostro lavoro sul mondo della cantieristica e il caporalato è iniziato da tempo. Abbiamo avvertito l’esigenza di portare in Consiglio comunale questo tema non solo per l’inchiesta che nel 2020/21 ha fotografato in maniera chiara la situazione – ha dichiarato la capogruppo Martina Giannetti – ma anche per l’importanza che il comparto ha nell’economia locale. Sui dati dell’occupazione e sulla crescita delle aziende è stata costruita una narrazione pubblica che punta sulla strategicità del settore, senza però considerare la qualità del lavoro. C’è una fortissima sproporzione tra dipendenti diretti e indiretti nei cantieri, che varia molto anche in base alla fase produttiva delle commesse. Ci sono sempre più lavoratori indiretti e assistiamo a una forte frammentazione contrattuale, sociale e anche di stampo etnico, con problemi come la forfettizzazione delle buste o il fenomeno della paga globale. Ma le criticità riguardano anche le condizioni di vita di questi lavoratori, sia dal punto di vista del trasporto pubblico, che è già in difficoltà e che nella tratta tra la città e Muggiano non è dotato di un servizio di casa-lavoro, sia da quello delle politiche abitative, che sono fortemente carenti. Per questo pensiamo che sa necessario che l’amministrazione e il sindaco debbano accedere un faro sulle condizioni di lavoro e di vita di queste persone. Questi problemi sono rimasti fin troppo nascosti sino a oggi, non si possono trattare solamente le notizie positive e scansare le problematiche: così le condizioni di lavoro nei cantieri rappresentano il proverbiale elefante nella stanza”.

Con la mozione che sarà discussa lunedì sera il Pd spezzino chiede che venga costituito un tavolo permanente di confronto sull’argomento con Confindustria, Autorità di sistema portuale, Ispettorato territoriale del lavoro e con i sindacati Cgil, Cisl e Uil per affrontare le questioni delle politiche abitative, dei servizi sociali e di integrazione e dell’istituzione di un servizio di trasporto casa-lavoro. Viene inoltre proposto all’amministrazione di farsi parte attiva con la Regione per l’assunzione di ulteriori ispettori nelle strutture Psal delle Asl, compresa quella spezzina, e nei confronti del governo, per portare a scardinare il sistematico ricorso ai subappalti nel comparto navale e nautico.
A livello locale, riferiscono i dem, la questione riguarda almeno duemila lavoratori, in grandissima parte provenienti dal Bangladesh, quasi sempre non in grado di parlare o comprendere l’italiano, lingua utilizzata per la formazione sulla sicurezza, che così risulta poco efficace. Mentre su scala nazionale Fincantieri, che è la realtà industriale presa maggiormente in considerazione dalle iniziative parlamentari di Orlando, si rivolge a circa 400 ditte, che arrivano anche a tre o quattro livelli di subappalto.

“Una iniziativa come questa deve essere tipica del Partito democratico – ha aggiunto in consigliere Andrea Montefiori -. Mettere al centro le condizioni di lavoro degli ultimi è una questione centrale di cui occuparsi. A nostro avviso il consiglio comunale ne deve discutere per prendere piena consapevolezza in una città in cui il leit motiv è quello di essere la città del Miglio blu, che di fatto sono 1.6oo metri di marciapiede e niente altro. Lungo il famigerato Miglio blu avvengono fenomeni di sfruttamento inaccettabili. Il sindaco ha dovere di parlarne e di farsi garante e promotore verso aziende della nautica affinché certi fenomeni non siano accettati”.
Andrea Frau ha ricordato lo stupore con cui vennero accolti gli esiti delle indagini della Guardia di finanza nel 2021. “Questo fenomeno è evidentemente esteso e importante, non lo si può tenere nascosto sotto il tappeto. Nei cantieri di Fincantieri e della nautica, i lavoratori delle ditte terze non possono utilizzare spogliatoi, docce e mensa. A Muggiano, in particolare, è stato predisposto un container per consumare pasti al sacco con una capienza di 10 persone, ma ci sono anche 300 lavoratori in subappalto per turno. E siccome non possono cambiarsi in azienda vediamo gruppi enormi di operai che salgono sugli autobus già in divisa al mattino e al pomeriggio. La città deve prendessi carico di queste persone, che vivono anche in 10 nello stesso appartamento… questo non è accettabile. Bisogna dare una spinta alle aziende, che collezionano fatturati milionari, affinché utilizzino le risorse anche per il benessere di questi lavoratori: riescono a piazzare appalti a prezzi bassissimi, ma questo è dovuto soprattutto alle paghe misere percepite da queste persone”.

Presente all’illustrazione della mozione e delle iniziative parlamentari di Orlando, anche il consigliere regionale del Pd Davide Natale: “Siamo di fronte a un problema sociale. Sembra di essere tornati indietro di decenni, quando lavoro rispondeva a logiche ben diverse dalla realizzazione dell’individuo. A Muggiano assistiamo a scene che si potrebbero immaginare in Paesi sottosviluppati. Fare finta di niente è vergognoso. Il problema non riveste solo il lavoro, ma anche l’inserimento nella comunità: come si relazionano queste centinaia di lavoratori con le famiglie e i bambini, quale diritto alla mobilità hanno? Come possono Comune, Regione e governo non considerare questo tema? E’ imbarazzante il silenzio assordante a cui assistiamo da anni. Il Pd ha lanciato la campagna per il salario minimo, bisogna affrontare la questione del lavoro e del welfare a 360 gradi. Anche i vertici di Confindustria si sono posti il problema delle condizioni di vita dopo il lavoro: le problematiche sono ormai note. Chiedere un tavolo di confronto per dare una risposta concreta è l’unica strada possibile. E il primo cittadino ha sia la competenza che gli strumenti per incidere”.

“E’ anche grazie a scelte fatte in precedenza che alla Spezia si è sviluppato un distretto della nautica così importante – ha esordito Orlando -. Ma il punto è: quanto questo sviluppo produce lavoro di qualità e coesione sociale? Nelle imprese della cantieristica negli anni si sono affermate catene di appalto non indirizzate alla specializzazione, ma al mero risparmio. E questo ha portato a problemi sociali, bassi salari e rischio per la sicurezza, e infatti è significativa la differenza dell’incidenza degli incidenti sul lavoro tra i dipendenti delle case madri e delle ditte in appalto. Per quanto riguarda Fincantieri, dobbiamo tenere presente che è un soggetto della cantieristica partecipato dallo Stato e con commesse che sono principalmente di carattere pubblico. Per questo ho chiesto al governo cosa si intenda fare al riguardo. Il Pnrr poteva incidere da questo punto di vista, su trasporti, politiche della casa e integrazione, ma è stato scelto di non farlo. Oggi ci sono migliaia di lavoratori che provengono dal Bangladesh, qua, a Sestri Ponente, a Monfalcone… Certe questioni se le ponevano i capitalisti del primo 900… ora se lo devono porre anche la politica italiana e il mono dell’economia. Abbiamo una realtà che è praticamente statale che ha un rapporto di un dipendente diretto verso quattro addetti indiretti. Negli altri Paesi il ricorso agli appalti è molto inferiore, e anche in altre aziende italiane partecipate dallo Stato, come l’ex Oto Melara, che ha un indotto ben diverso”.
E allora cosa può fare politica? “Può decidere che nelle gare del ministero della Difesa – ha proseguito l’ex ministro del Lavoro, presentando i contenuti della proposta che avanzerà nei prossimi giorni in parlamento – ci siamo paletti sulla qualità contratti e ci sia un ricorso contenuto alla pratica dell’appalto. Nel 2023, con il governo Draghi, abbiamo inserito nel Codice degli appalti una norma su indicazione sindacati secondo la quale se la pubblica amministrazione appalta un servizio, in caso di subappalto c’è l’obbligo di applicare lo stesso contratto e di elargire la stessa paga. Proporrò che la norma si estenda a tutte le partecipate pubbliche: dobbiamo estendere queste regole a soggetti che beneficiano di particolari condizioni e rapporti con lo Stato. Serve un passo avanti da parte di tutti, anche a livello locale, dove non c’è stata la capacità di gestire questi fenomeni. Lo vediamo alle fermate degli autobus, dove ci sono gruppi di lavoratori che sono considerati come fantasmi. Tutto questo, inoltre, toglie forza contrattuale agli altri lavoratori. Quella che proponiamo, d’altronde, è una strada che è già stata intrapresa anche negli Stati Uniti con l’Inflation reduction act: e non stiamo certo parlando di un Paese dirigista… La nostra richiesta non è una nostra stravaganza, molti Paesi capitalisti si pongono il problema delle garanzie contrattuali e dell’integrazione sociale di questi lavoratori, che sono i più deboli”.

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