I sindacati Siulp e Siap rispondono alla nota stampa diffusa dalla Camera penale a seguito di quanto emerso nei giorni scorsi dopo un arresto non convalidato, a carico di un 25enne che aveva colpito con un pugno un agente di polizia. “Abbiamo appreso dalla lettura dei quotidiani locali, con non poco stupore, una risposta della Camera Penale della Spezia, in esito ad alcuni comunicati fatti da sindacati di poliziotti, a seguito di una mancata convalida di arresto di un cittadino che ha opposto resistenza e violenza a pubblici ufficiali – si legge in una nota congiunta di Siulp e Siap -. Lo stupore ci ha colpito non tanto per lectio magistralis, puntuale e accademica, sui tecnicismi giuridici delle procedure che presiedono gli atti consequenziali all’operato delle Forze di polizia e al vaglio, che il Siulp e Siap non hanno mai posto in discussione, da parte della magistratura sulla legittimità delle stesse”.
“Lo stupore è scaturito dalla grande confusione che abbiamo percepito, dalla lettura sulla stampa del comunicato della Camera Penale, non solo e non tanto per aver messo sullo stesso piano dichiarazioni profondamente diverse, che i rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali dei poliziotti ( e non come poliziotti) hanno espresso in merito alla vicenda che ci interessa, ma soprattutto per aver confuso il ruolo degli appartenenti alle Forze di polizia con quello dei rappresentanti sindacali che, solo per rammentarlo a noi, gode di tutela costituzionale come sancito dall’art.39 della Costituzione – prosegue la nota -. Così come gode di tutela costituzionale il diritto di chiunque (art.21) di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre che non violi la legge, a maggior ragione quando a farlo è un rappresentante di un’organizzazione che, per sua natura e scopo, è chiamato proprio a sindacare tutto ciò che mette in pericolo la sicurezza dei lavoratori”.
“Quello che il Siulp e Siap hanno voluto rappresentare nel proprio comunicato per richiamare l’attenzione della politica – prosegue la nota -, prendendo spunto dall’episodio di cui narra e dalla consapevolezza che in ogni democrazia il diritto è vivo e in continua evoluzione, è lo stato di inadeguata legislazione a difesa di chi rappresenta ed opera in nome dello Stato atteso, come ricordato, che oggi in Italia le donne e gli uomini in uniforme subiscono ogni giorno un’aggressione ogni 3 ore”.
“Dall’esperienza maturata quotidianamente sulle strade del nostro paese emerge che tali comportamenti – aggiungono i sindacati – sono il frutto di una totale certezza di impunità maturata, da chi opera queste aggressioni, non solo nei confronti del personale in uniforme ma soprattutto su tutti gli appartenenti alle cosiddette Helping professions e comuni cittadini. Volendo essere ancora più precisi, l’intento del comunicato del SIULP e SIAP era quello di evidenziare che l’attuale legislazione risulta sempre più inadeguata per assicurare la sicurezza pubblica e anche chi è chiamato mission istituzionale a garantirla”.
“Ritenere obbligo costituzionale, statutario, etico e morale che incombe in capo ai rappresentanti sindacali, che devono difendere la sicurezza dei lavoratori in questo caso di polizia, un attentato alla libertà e all’indipendenza della magistratura, solo perché si sono permessi di far emergere che l’attuale sistema non riesce a dare risposte immediate e certe nei confronti di chi commette violenza contro altri, a cominciare dagli appartenenti alle Forze di polizia, francamente, questa si, ci sembra una forzatura – proseguono ancora -. Giacchè in ogni democrazia il diritto di espressione del proprio libero pensiero, che non significa non rispettare la decisione assunta dall’autorità che ne ha titolarità, rappresenta il sale della democrazia e l’unica strada per migliorare le condizioni del quieto, proficuo e civile convivere quotidiano”.
“Per questo – conclude la nota -, senza voler alimentare alcuna polemica, abbiamo ritenuto di dover esprimere la nostra posizione e rinnovare l’appello alla politica affinchè si faccia carico delle difficoltà che gli operatori della sicurezza e i cittadini affrontano ogni giorno e che alimentano un sentimento di insicurezza sempre più diffuso che vanifica e che spesso delegittima, questo sì, l’operato di tutte le istituzioni chiamate a garantire libertà e sicurezza, affinchè varino un nuovo quadro legislativo con cui affrontare questa emergenza”.