Consiglio comunale movimentato ieri sera ad Arcola, con i neoeletti consiglieri di maggioranza Paolo Magliani ed Enrico Vesco che hanno rivolto critiche serrate alla confermata sindaca Monica Paganini. Magliani, come riferito nelle comunicazioni dalla prima cittadina, non ha accettato l’assessorato da questa assegnatogli – deleghe a Sanità, Inclusione, Partecipazione (comitati di zona) e Sicurezza sul lavoro -, è intervenuto sottolineando: “Non farò parte della sua giunta, né adesso né mai. Ha dato la notizia con troppa fretta”, e, in riferimento a sé e a Vesco, ha rilevato che “i nostri nomi e cognomi sono rimbalzati continuamente sui giornali per circa trentacinque giorni, non per colpa mia, non per colpa nostra”. Ha aggiunto l’esponente di Rifondazione: “Non ho voluto né potuto accettare le misere proposte che lei mi ha fatto pochi giorni fa. Le competenze che lei mi avrebbe assegnato sono talmente vuote e prive di valore amministrativo che restano un’offesa alla mia e nostra intelligenza, personale e politica”, accusando la sindaca di aver “voluto, neanche troppo velatamente, più che ridimensionare la mia posizione, umiliarla”. Per Magliani “si è data in pasto all’opinione pubblica la sensazione di un litigio tra me e il consigliere Vesco trattandoci poi come due figuri che si contendevano la poltrona”, parlando l’esponente Prc di “un ingiusto e assurdo derby nella sinistra comunista in cui siamo stati trascinati”, e accusando: “avete saltato in padella le nostre posizioni come fossero le uniche discutibili, mai mettendo in dubbio solo per un momento quelle degli altri partiti, Italia viva in primis”.
Andando delle deleghe, Magliani ha detto che “il sindaco ha caricato gli assessori di oneri e onori, tranne me. Avrei chiesto più oneri, almeno uno. Sopportare l’onore del peso della carica, non l’insostenibile leggerezza della carega“.
Sulla sanità, ha osservato che “non c’è bisogno di invitarmi alla battaglia per una sanità pubblica ed efficiente: noi ci siamo; ma a livello comunale non abbiamo poteri”. Quindi la delega alla Partecipazione e Comitati di zona: “I comitati li ho fatti inserire io nel programma, sono un faro assoluto”, ha evidenziato, ritenendo tuttavia che per le materie in questione “non c’è bisogno di una poltrona”, paventando la possibilità di “una spesa inutile – che è cosa diversa dalla spesa in sé -; parliamo della differenza tra oculatezza e scialo delle risorse”. Quindi la Sicurezza sul lavoro: “Non mi si chiami alla sensibilità di questo argomento, vissuta da comunista, da attivista, da addetto stampa del partito e anche nella vita personale, per la scomparsa di mio padre”, ha detto, proseguendo: “Lei mi ha ‘concesso’ la Sicurezza sul lavoro – anche questa non competenza comunale, ma da Inail o Ispettorato – non in generale per Arcola, ma per gli impiegati negli edifici comunali. Delle due l’una: se il Piano per la sicurezza dei lavoratori non c’è ancora, siamo inadempienti di legge, oppure tutto questo, come mi auguro, esiste già, e ciò rafforzerebbe la mia posizione sull’inutilità di queste deleghe, tanto più se profumatamente retribuite”. Infine Magliani ha annunciato la costituzione assieme a Chiara Dell’Amico di Alleanza Verdi Sinistra, di un autonomo gruppo in seno alla maggioranza, denominato Gruppo 14 Luglio: “Saremo vigili affinché il programma sottoscritto da tutti noi un mese fa venga rispettato alla lettera”, ha detto Magliani, che sarà capogruppo.
Paolo Magliani e Chiara Dell’Amico costituiscono il Gruppo 14 Luglio
Dopo le parole nette di Magliani, sono arrivate quelle di Vesco. “Dal giorno delle elezioni – ha lamentato – non ci siamo più visti né sentiti, avete fatto una sola maggioranza – alla quale non ho potuto partecipare per motivi di lavoro, e me ne scuso -, ma sapete quante riunioni si fanno dopo le elezioni? E’ proprio lì che si fanno, è lì che bisogna costruire il gruppo. Ho detto vediamoci, conosciamoci meglio, leviamo alcune spigolature, ma non si è fatto nulla, il vuoto assoluto anche nei rapporti umani. E stasera vi stupite se Magliani, che ha fatto un intervento straordinario, rifiuta le deleghe? Umiliandolo avete perso una pedina importante. Dargli quelle deleghe inconsistenti è un’offesa alla sua dignità e all’intelligenza di chi fa un po’ di politica. E il giochino di metterci in competizione non ha funzionato. Avete fatto vecchia politica, quella del dividi et impera“. E alla sindaca l’ex assessore regionale ha rimproverato: “Doveva avere il coraggio di decidere, invece è andata avanti trenta giorni, mi ha umiliato”.
“Svolgerò il mio ruolo con grande entusiasmo, non farò mancare il mio apporto tra le file della maggioranza – ha proseguito -. Sarò veramente presente, forse anche troppo. Diventerò orecchie e occhi della giunta sul territorio. Valuterò e darò un giudizio di sindaco e giunta in merito alle rispsote che riuscirete a dare a quello che propongo”. E ha aggiunto: “Non voglio deleghe; lei oggi ha scritto una nota alla maggioranza in cui lascia una porta aperta anche a me per questa opportunità, visto che non ero presente a quel suq, la riunione di maggioranza scorsa, in cui sono state ripartite”. Ha poi concluso: “Non si venga a dire che la responsabilità di questa situazione è di Vesco, di Magliani, della Dell’Amico… la responsabilità sindaca è solo sua, non ha avuto il coraggio delle scelte e delle responsabilità a cui andava incontro”. L’ex amministratore regionale ha altresì informato di aver inviato una nota al prefetto sui tempi di presentazione della giunta (“Si legga lo statuto, avrebbe dovuto presentarla alla scorsa seduta”) e ha protocollato una mozione, calendarizzata per la prossima seduta, perché si elegga un presidente del Consiglio comunale “ma non ho nessuna intenzione di occupare quel posto, non ho bisogno di medagliette”, ha inteso precisare.
“Il segnale positivo che voglio cogliere è che la maggioranza è unita. C’è, è vivace”, ha detto la prima cittadina Paganini, la quale, sottolineato che “il lavoro nella mia giunta è certosino, l’assessorato non è una poltrona da occupare, ma un ruolo attivo che pretende presenza costante e quotidiana”, si è poi rivolta a Magliani e Vesco: “Avete dei caratteri veramente particolari e originali. Avete la predisposizione per l’arte, sicuramente. Siete riusciti a comporre uno show”, ha detto, parole che non hanno mancato di suscitare malumore nei due consiglieri. “Io sui giornali in questo mese non sono intervenuta una volta e ho continuato a lavorare per amministrare cercando di tenere un equilibrio in termini politici tra le componenti – ha aggiunto -. Ho avuto rispetto di tutti, non ho umiliato nessuno, ho sempre cercato di parlare con toni concilianti e anche motivanti”. In merito poi alla delega alla Sanità, ha replicato che “le attribuzioni ai Comuni sono stabilite all’art.13 dalla Legge di istituzione del Servizio sanitario nazionale”, – preciserà poi che in ogni caso “un assessorato alla Sanità ci sarà” – mentre su Inclusione e Coesione sociale, ha proseguito, “c’è da fare moltissimo lavoro, un impegno quotidiano e l’unica dimensione nel quale lo si può affrontare è quella della giunta”. Paganini ha quindi tirato le somme: “Il programma è chiaro, gli assessorati sono chiari, la fiducia riposta in ciascun consigliere è totale malgrado qualche sgambetto dal punto di vista verbale, qualche minaccia di tono (che Paganini in un precedente e passaggio aveva riferito in particolare al consigliere Magliani, ndr), qualche rappresentazione assolutamente non veritiera”, dicendosi “propositiva e positiva nel pensare che la maggioranza c’è, che è assolutamente calda e pronta” e rivolgendo a maggioranza e opposizione “l’invito ad essere costruttivi e non distruttivi perché questo è l’impegno di un Consiglio comunale”. Consiglio che, ha aggiunto, “non raccoglie i mal di pancia, perché sui mal di pancia abbiamo perso la credibilità della partecipazione democratica e, come centrosinistra, tante elezioni”.
Il Consiglio comunale arcolano
Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio, seguito da non poco pubblico, anche la presa d’atto di gruppi e capigruppo. Per l’opposizione ecco Arcola protagonista, capogruppo Alessio Binetti, mentre, come anticipato, fronte maggioranza c’è una biforcazione: Gruppo 14 Luglio, composto dal capogruppo Magliani e da Dell’Amico, e Uniti per Arcola, il gruppo unitario del centrosinistra nella scorsa legislatura. A guidarlo in qualità di capogruppo, uno dei protagonisti dell’acceso confronto della seduta: Enrico Vesco, in quanto, da regolamento, qualora, com’è stato, non venga indicato un capogruppo entro il giorno precedente la prima riunione (27 giugno) del consiglio neoeletto, tocca al consigliere di maggioranza extra giunta che ha riportato il più alto numero di preferenze. Resa nota dalla sindaca anche la distribiuzione delle deleghe ai consiglieri: Agricoltura confermata a Carmela Bianchini; Rapporti con terzo settore e associazioni a Stefano Tabone; Lavoro a Maurizio Carpanoni; Sport confermato a Ferdinando Coppola; Parità di genere e Orizzonte giovani a Chiara Dell’Amico.
A questo link il video integrale della seduta, con i vari interventi dei membri dell’assemblea, ai quali non abbiamo dato qui spazio per necessità e dovere di sintesi.