Soleri è dello Spezia fino al 2027, Di Serio ha il suo partner

Dopo esserci andato davvero molto vicino durante lo scorso mercato di gennaio, Edoardo Soleri è tornato allo Spezia e questa volta lo fa a titolo definitivo. L’attaccante romano, 27 anni ad ottobre, è ufficialmente un nuovo giocatore dello Spezia, club con cui ha sottoscritto un contratto triennale con scadenza fissata al 30 giugno 2027. Sette anni dopo torna a vestire la maglia bianca, dopo i sei mesi di prestito tra l’estate 2017 e l’inverno 2018, quando tornò alla Roma con una manciata di presenze, zero gol e l’ingombrante presenza di Alberto Gilardino che non gli diede modo di esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Il club di Via Melara evidentemente non ha mai smesso di pensarlo come rinforzo utile alla causa per caratteristiche tecniche e anagrafe: lo ha pagato poco più di un milione, all’interno dell’operazione che ha portato Dimitrios Nikolaou in Sicilia.

Dando un occhio alle peculiarità di gioco, Soleri sarà il partner d’attacco di Giuseppe Di Serio in quella che sarà la stagione pronta a cominciare. Con l’esperto Falcinelli pronto a ritagliarsi ancora un ruolo da protagonista e Francesco Pio Esposito atteso per il ritorno, lo Spezia si prepara a completare un reparto offensivo con quattro calciatori e un gioco delle coppie abbastanza delineato. Longilineo e rapido a dispetto delle lunghe leve, Soleri sembra proprio la perfetta spalla per Di Serio, abilissimo ad agire in profondità e sfruttare gli spazi che potrebbe creare l’ex punta del Palermo. Non un bomber da doppia cifra, raggiunta solo una volta in carriera in Serie C proprio in Sicilia, Soleri è un attaccante che piace molto a Luca D’Angelo e che già in gennaio era stato ad un passo dal ritorno allo Spezia: non andò così, anche per quella doppietta segnata al Modena, che fermò tutto quando tutti già avevano “la penna in mano”. Col suo 1,94 di altezza, porta centimetri in area di rigore ma ha tecnica per giocare palla a terra, aprire varchi, e cosa molto importante nel credo del tecnico di Pescara, è molto abile a fare pressione sul portatore di palla avversario. Un must dello Spezia dangeliano che fa di quell’atteggiamento un marchio di fabbrica. Con una maturità diversa e un percorso ormai consolidato alle spalle, il romano avrà l’opportunità di mettersi in gioco con la maglia bianca, questa volta da protagonista.

Nato a Roma, trascorre l’infanzia in Sud America a causa degli impegni lavorativi della famiglia. Si trasferisce in Argentina a sei mesi, vivendo nel quartiere Palermo fino ai quattro anni, durante i quali nasce suo fratello a Buenos Aires. Successivamente, si sposta in Brasile, vivendo prima a Rio de Janeiro e poi a San Paolo, dove frequenta la scuola calcio Jockey Club e nasce sua sorella. Rientra in Italia a 10 anni. Dopo aver giocato per la SSD Futbolclub, un centro tecnico d’élite affiliato alla Sampdoria, viene notato dagli scout della Roma e nel 2013 entra nel settore giovanile giallorosso. Sotto la guida di Roberto Muzzi, viene trasformato da centrocampista centrale ad attaccante. Debutta nel campionato Primavera alla fine della stagione 2013-2014, giocando due spezzoni di gara a 16 anni. Nella stagione 2014-2015, trova più spazio nella formazione Primavera e debutta anche nella UEFA Youth League. Durante la stagione 2015-2016 diventa un titolare fisso della squadra Primavera, salvo nella parte finale della stagione, che vede la Roma vincere il titolo di campione d’Italia. Debutta con la prima squadra il 29 settembre 2015 in una partita di UEFA Champions League contro il BATE Borisov, entrando al 90′ minuto in una gara persa 3-2. Viene convocato anche per la partita di Serie A contro l’Hellas Verona il 17 gennaio 2016, terminata 1-1. Nella stagione 2016-2017, diventa un punto fermo della formazione Primavera, segnando 36 gol in 37 partite e diventando il capocannoniere del campionato. Poi lo Spezia, la prima volta, e il professionismo. Il resto è storia di questi anni, per un attaccante che ha scelto l’estero per maturare (Almeria e Braga), la C per costruirsi una carriera (Monopoli e Padova) trovando a Palermo l’atmosfera giusta per compiere il salto di qualità agognato.