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Episodio in centro città

Sindacato Sap: “Pugno in faccia a un agente ‘di lieve entità’ e l’aggressore torna libero”

Il segretario Cariola: "Questa delegittimazione dell’operato dei colleghi rischia di passare come un messaggio sbagliato, in quanto chiunque può pensare di prendersi la libertà di colpire un operatore di Polizia senza pagarne le giuste conseguenze".

Poliziotto

“Chi difende i difensori? Questa è la domanda che ogni operatore di pubblica sicurezza si pone, nel momento in cui il proprio operato viene messo in discussione, poiché giornalmente, con spirito di abnegazione e senso del dovere, si impegna nel concreto per cercare di garantire la sicurezza collettiva. Purtroppo siamo nuovamente qui a commentare un fatto frustrante, che delegittima ancora una volta l’operato dei colleghi intervenuti su una lite scaturita nel centro cittadino”. Lo scrive il segretario provinciale spezzino del Sap, Sindacato autonomo di Polizia, Alessandro Cariola.

“Il malcapitato collega, durante le fasi delicate dell’intervento, veniva colpito da un pugno in pieno volto. Ma il fatto, secondo chi è deputato a giudicare, è stato considerato di lieve entità. Motivo per cui veniva disposta la non convalida dell’arresto e l’immediata liberazione dell’aggressore, arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale – denuncia il sindacalista -. Andando a leggere le motivazioni relativa alla non convalida dell’arresto si evince che, essendo il pugno stato sferrato in seguito alla fase di identificazione, non pregiudicava l’operazione di Polizia e pertanto non si riteneva necessaria alcuna misura restrittiva”.

“Oltre a esprimere la vicinanza come organizzazione sindacale al collega vittima dell’aggressione, chiediamo una più attenta valutazione delle dinamiche relative alle aggressioni alle divise poiché queste, se non giudicate lesive dell’immagine dello Stato e della dignità personale del collega stesso, possono essere interpretate come autorizzate da chi si pone in contrasto con gli operatori di Polizia – dice Cariola -. Per quanto accaduto non possiamo che ribadire che questa delegittimazione dell’operato dei colleghi rischia di passare come un messaggio sbagliato, in quanto chiunque può pensare di prendersi la libertà di colpire un operatore di Polizia senza pagarne le giuste conseguenze. Oggi si è trattato di un pugno, domani cosa ci dobbiamo aspettare?”.

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