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Tpl, l'allarme delle sigle sindacali

Corse tagliate, pochi soldi e un’offerta di servizio obsoleta: “Nessuno vuole più fare l’autoferrotranviere e molti colleghi abbandonano per guadagnare di più”

Sindacati tpl in commissione

Si può dire che il trasporto pubblico locale vive un momento di crisi generale. Una crisi congiunturale perché interessa tante aziende e consorzi sparsi per le province italiane ma anche una crisi di vocazione perché oltre a mancare sempre più il supporto finanziario dello Stato, persiste alla Spezia una cronica mancanza di autisti che non vedono più nello storico mestiere del ferrotranviere un approdo adeguatamente remunerato. Un turn-over che di fatto nell’azienda del tpl spezzino non avviene perché ad ogni pensionamento non corrisponde un’adeguata capacità sostitutiva. E’ di poche settimane fa la decisione di Atc Esercizio di tagliare una serie di linee e l’avvio delle corse balnerari con quindici giorni di ritardo rispetto al consueto momento in cui vengono introdotte, ovvero il 1° luglio. Per chi non avesse seguito, a partire dal mese di luglio sono state infatti “temporaneamente soppressi” i servizi sulla linea 9 La Spezia Fs – Favaro Alto, la linea 17 La Spezia Fs – Pianazze, la linea 30 piazza Chiodo – Cadimare, la linea 31 piazza Chiodo – Montepertico Alto. Per queste linee, Atc ha suggerito linee alternative disponibili. Non solo: ad essere tagliata anche un’altra decina di corse, ovvero la Arcola – Muggiano – Altino – Sarzana delle 6.58, la Sarzana – Montemarcello delle 13.20 e ritorno; la Sarzana – Sarzanello delle 15 e ritorno, la piazza Chiodo – Lizza delle 11.15 e ritorno; e la corsa piazza Chiodo – Carozzo delle 14.34 e ritorno. Ieri, su richiesta del consigliere-commissario Marco Raffaelli che ha voluto spiegazioni vis a vis dopo le uscite negli articoli usciti nelle scorse settimane, le sigle sindacali hanno rappresentato il quadro della situazione in un’apposita commissione presieduta da Matteo Basso. Ad aprire le “danze” della commissione ci ha pensato Paolo Carrodano, segretario provinciale Ugl: “Viviamo una fase critica in Atc, in primis perché abbiamo poco personale. Nel frattempo il Tar ha rigettato il ricorso e così il nuovo gruppo entrerà al posto di Seal. Ma la stessa Seal è a corto di personale e ha dovuto tagliare e comunicare la cosa ad Atc che si è trovata a dover sopperire a queste mancanze. Solo alcuni di questi servizi sono stati coperti, per altri si è dovuto rinunciare. Ecco perché l’orario estivo non è scattato il 1° luglio ma il 15. Atc per far fronte a questa carenza ha indetto un concorso in questi giorni al quale si è presentata solo una ventina di persone. Nessuno vuole più fare l’autoferrotranviere, a differenza di quando lo feci io. Le venticinque persone selezionate non saranno altro che un tampone ai pensionamenti senza dimenticare l’abbandono di parecchi colleghi che preferiscono magari fare altro. Questo combinato disposto fa si che la situazione sia assai delicata. Stiamo cercando di lavorare sul welfare, facendo proposte come il buono pasto che aiuterebbe a sbarcare il lunario al netto delle modifiche dei turni”. Carrodano e poco più tardi altri colleghi delle parti sociali insistono anche su un altro aspetto: “La città nel frattempo non è più quella di prima, visti i flussi turisti le percorrenze degli anni 80 non sono più reali. Servono più turni e più uomini. Il contratto nazionale è fermo e questo già spiega il basso livello di interesse nazionale esistente per la categoria. Oggi ci propongono di non fare le ferie estive spostandole più avanti con un buono carburante come incentivo, il che dà l’idea della questione. Non abbiamo notizie di turni fuori legge, sicuramente più pesanti anche se all’interno della legalità. Di certo siamo tirati per il collo”.

 

Paolo Carrodano

 

Tagli non indolore, per i quali i cittadini dei quartieri periferici si sono già fatti sentire. E per i quali i sindacati stanno cercando di avere un dialogo con l’azienda che da poco ha visto l’ingresso di Franco Pomo, come presidente, e di Giovanni Copello, come amministratore delegato. “L’azienda lavora sotto pressione tutto l’anno – ha aggiunto il rappresentante di Faisa-Cisal Stefano Viani, fino al 30 giugno i lavoratori di Atc hanno coperto il servizio. L’ingresso di Trotta-Riccitelli? Va detto che non c’è mai un momento migliore per fare un passaggio di questo topo. Seal ha fatto il ricorso e con esso è è arrivata la sospensiva e per questo la gara si è fermata. Fino ad oggi (ieri, ndr), che ha respinto la richiesta”. Per la Cgil c’era Stefano Bettalli: “In Italia ci sono altre priorità rispetto al tpl e il bacino di risorse è limitato per tutte le aziende. Il sindaco non è intervenuto nei tempi dovuti perché questi problemi li abbiamo messi sul tavolo da tempo. Pensare che ad oggi non c’è una linea che passa dalle Terrazze… non si è nemmeno mai pensato ad altre possibilità, ad altre modalità di servizio come ad esempio l’idea di una metropolitana leggera. Si è pensato solo a tagliare. Se se ne può uscire? Sì se si inizia a ragionare ad un tpl più moderno. Se si ragionare seriamente sulla possibilità di cambiare anche le linee perché la città è cambiata. E impegnarsi per una politica incentivante verso i lavoratori. Le corriere senza autisti non vanno… La questione di Seal? La sentenza del Tar dà ora l’opportunità all’azienda in modo che il subentrante arrivi in anticipo rispetto a settembre. Si dovrà correre, capire la dotazione degli autisti e come si organizzerà il nuovo soggetto conduttore. Il rischio è che non sia sufficiente. Trotta ha avuto problemi di liquidità in alcuni territori mentre mi risultano buoni riscontri nel Tigullio. Noi certamente vigileremo ma sarà una estate turbolenta”.

 

Viani, Venturini e Bettalli con Casati e Basso

“Abbiamo anche richiamato i pensionati per vedere se sono ancora in grado di dare una mano – ammette Gianni Venturini della Uil -. Fino a maggio il servizio è stato regolare, le corse non sono mai mancate, pur essendo Atcv cronicamente sotto organico. Dal 12 giugno sono iniziate a mancare le cose, i turni che non venivano coperti da Seal e veniva chiamata in causa Atc per coprire turni dall’oggi al domani. Qualcuno se ne è andato perché oggi come oggi avere una patente è comunque un valore aggiunto e si può guidare anche altri mezzi che danno altri guadagni. Per Atc abbiamo assistito solo a grandi spot per bus nuovi e un po’ meno per quel che riguarda l’interno”. Il saldo entrate-uscite in Atc/Seal è spietato: “In bocca al lupo a Pomo e Copello, chiamati ad occuparsi una grossa gatta da pelare – dice Mario Bonafiglia, referente di Atc Esercizio per Fit Cisl -. In due anni sono stati persi 60 autisti tra Atc e Seal. C’è un forte bisogno di una progettazione per reperire persone patentate come è stato fatto esempio nella vicina Carrara. Bisogna formare autisti a prescindere da chi gestisce il servizio. La priorità è quella degli organici”. Paolo Raggi rappresentava i Cobas: “È importante anche migliorare la qualità del lavoro degli autisti. Qui stiamo parlando di turni pesantissimi, non ci si ferma mai. E con i mezzi si continua ad andare al Felettino con otto corse al giorno, un posto dove oggi non c’è niente. Bisogna cercare le risorse e aumentare il bacino di utenza. Abbiamo cercato il dialogo con l’azienda senza mai trovare sponda”. Chiude Alessandro Lombardi per Cub: “Perché chi viene a lavorare a Spezia spesso se ne va? Perché organizzato così non è lavoro ma sfruttamento. Gli stipendi sono da fame, 1200 euro al mese quando una patente ne costa 5mila. Cerchiamo la qualità del lavoro, Spezia è cambiata lo abbiamo visto, cambiamento epocale. Tutto bello però con questo cambiamento del turismo si dovrebbe pensare ad un aumento delle corse e noi invece le tagliamo. Manca il personale e, diciamolo, la gente non ci sta più a lavorare per certe cifre”.

 

Commissione tpl
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