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Forse non tutti sanno

Storia di uno ‘Scudetto di guerra’, con il Picco distrutto e inagibile

Generico luglio 2024

Ma cosa fu il Campionato Alta Italia 1944? Che cos’è stato per lo Spezia, per i vigili del fuoco e per la città? Molti certamente conoscono una vicenda molto particolare e unica nel suo genere ma ci sono anche le nuovissime generazioni che questa storia non l’hanno vissuta nemmeno quando nei primi anni 2000, dopo una lunga trafila con ricerche giornalistiche e una petizione portata avanti dall’allora sindaco Giorgio Pagano, lo Spezia Calcio riuscì quanto meno a fregiarsi di titolo sportivo onorifico per la vittoria di quell’incredibile torneo sotto le bombe e con l’Italia divisa in due, portando sul petto uno scudetto che non ha eguali e che, soprattutto, la società bianca potrà indossare per sempre. Per capire il contesto bisogna ripartire dalla storia, da quell’8 settembre 1943 quando la Federcalcio, trasferita da Roma a Venezia, decide di organizzare in sostituzione del campionato 1943-44 un torneo con formula mista su base regionale aperto a squadre di serie A, B e C. Chiaro che i gironi vennero definiti territorialmente per evitare trasferte lunghe, onerose e pericolose; l’avanzata degli alleati e i bombardamenti sulle città impongono di limitare o di escludere la disputa delle partite in alcune aree particolarmente a rischio.

 

Generico luglio 2024

 

Lo Spezia, che ha disputato il campionato 1942/43 in serie B, gioca sotto l’egida del 42° Corpo dei Vigili del Fuoco della città ligure, similmente a quanto fece il Torino con la Fiat, la Juventus con Cisitalia o il Novara marchiato IGDA: in questo modo i giocatori di queste squadre venivano esentati dal servizio militare in quanto impiegati di un’azienda bellica. La squadra spezzina fu costretta a giocare in Emilia anche le partite casalinghe, lo stadio “Alberto Picco” è infatti inagibile per le distruzioni dovute alla sua collocazione limitrofa all’arsenale militare base della Regia Marina fino alla notte dell’8 settembre 1943. Nel gennaio del 1944 iniziarono sei tornei divisi per zone: Piemonte-Liguria, Lombardia, Veneto, Venezia-Giulia, Mista Emilia, Toscana, Lazio. Da questi scaturiranno, dopo la disputa delle semifinali, le quattro squadre che a Luglio si andranno a contendere il titolo nelle finali di Milano. Risultano qualificate a conclusione della prima fase: Torino e Juventus, Ambrosiana Inter e Varese, Venezia, Vicenza – che cede il posto al Verona, Ampelea e Triestina, Bologna e Cesena, Faenza e Forlimpopoli, Modena e Carpi, Spezia VVFF e Suzzara, Montecatini, Lazio E dalle successive semifinali Torino, Venezia, Spezia Vigili del Fuoco.  Ci sarebbe anche la Lazio, ma è sotto la Linea Gotica che divide l’Italia. Per questo non è ammessa alle finali di Milano.
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E a proposito di finali, il Torino che gioca con le insegne Fiat, campione in carica 1942/43, si presenta con un record di 26 partite, 20 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Reti fatte 105 e 35 subite. Migliori realizzatori: Piola 27 reti, Mazzola 21, Gabetto 20. Il Venezia, schierato come Ispettorato del Lavoro, terzo classificato nel campionato 1941/42, si presenta con un record di 16 partite, 12 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Reti fatte 46 e 12 subite. Migliore realizzatore: Astorri 21 reti. Lo Spezia VVFF, sesto classificato nella ordinaria veste di Spezia F.B.C nel campionato di serie B 1942/43, si presenta con un record di 18 partite, 13 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Reti fatte 35 e 12 subite. Migliori realizzatori: Costa e Angelini 7 reti ciascuno.
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