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In Lunigiana la prima Summer School dedicata alla gestione delle risorse idriche

Un evento, quello che si è tenuto da lunedì 1 luglio a venerdì 5 luglio presso il Centro Didattico Pieve di Sorano a Filattiera, organizzato dall'Unione di Comuni Montana Lunigiana con la collaborazione fondamentale di UniMoRe, università incaricata dall'Unione di Comuni.

Summer school delle risorse idriche

Terminata la prima Summer School della Lunigiana dedicata alla gestione delle risorse idriche. Un’esperienza, secondo i feedback dei partecipanti, che dovrebbe essere ripetuta e che potrebbe diventare un metodo per studiare e capire più a fondo le problematiche del territorio per tutti coloro che proprio sul territorio sono chiamati a intervenire. Un’occasione in cui il mondo accademico si è incontrato con la realtà, attivando uno scambio di esperienze e di saperi davvero utili.

Un evento, quello che si è tenuto da lunedì 1 luglio a venerdì 5 luglio presso il Centro Didattico Pieve di Sorano a Filattiera, organizzato dall’Unione di Comuni Montana Lunigiana con la collaborazione fondamentale di UniMoRe, università incaricata dall’Unione di Comuni, nell’ambito del progetto Green Community per approfondire il tematismo della sostenibilità rivolta all’acqua, risorsa inestimabile da preservare a contrasto della siccità e da monitorare a difesa dalle alluvioni, e con il riconoscimento del patrocinio da parte di Rete Toscana Professioni Tecniche e degli ordini degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri e dei geologi della provincia di Massa-Carrara. Per la sua grande utilità è stato anche accreditato per questo tipo di professionisti che hanno partecipato numerosi.

Un ringraziamento per l’ottima riuscita dell’iniziativa va, in particolare, al professore Stefano Orlandini, docente del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e ai suoi assistenti. Grazie a loro la scuola ha potuto dedicarsi a teoria e pratica di un miglior utilizzo della risorsa acqua, della meccanica dei fluidi, del ciclo idrologico, delle costruzioni idrauliche e della protezione idraulica del territorio. Fondamentali anche gli interventi di Gaia S.p.a. e del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che hanno guidato i partecipanti alla scoperta di alcune delle risorse a disposizione sul territorio: durante le lezioni pomeridiane, infatti, è stato possibile visitare il serbatoio principale del Comune di Filattiera in località Cavallana, dove arrivano le sorgenti Boccioni e Vaggi che finiscono nelle tubazioni che servono tutto il centro abitato di Filattiera bassa; è toccato poi alla bellissima e antica centrale idroelettrica di Arlia, nel comune di Fivizzano, e la settimana si è quindi conclusa con la visita ai lavori sul torrente Civiglia, nel comune di Licciana Nardi.

Non è mancato, ovviamente, il momento d’apertura della Summer School dedicata alla Green Community della Lunigiana, progetto all’interno del quale è stata voluta questa settimana di scuola, dove non solo l’Unione di Comuni Montana Lunigiana ha potuto spiegare quali sono i propri obiettivi, ma anche le Unioni di Comuni della vicina Garfagnana, Lunigiana Green Land e dell’Emilia, Green Community pilota della Montagna del Latte che hanno potuto portare le proprie testimonianze insieme alla voglia di fare rete proprio in questo ampio progetto di Green Communities che dialogano tra loro.

Un ringraziamento particolare va inoltre ad Uncem nazionale, nella persona del presidente Marco Bussone, grazie al quale hanno partecipato alla tavola rotonda importanti esponenti del dipartimento degli Affari Regionali presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, amministrazione Centrale responsabile della Misura Pnrr che ha finanziato le Green Communities.

«Si è conclusa la prima Summer school della Lunigiana riscuotendo grande partecipazione e successo, e vorremmo poter proseguire in questo senso. – commenta il presidente dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana Gianluigi Giannetti – E’ importante trovare finanziamenti e accordi per poter riproporre questa formula che si è rivelata vincente, in quanto si tratta di un metodo di formazione che tiene alta l’attenzione su alcune tematiche che sono sempre attuali nei territori come il nostro e che, soprattutto, permette ad accademici e professionisti di incontrarsi e di affrontare insieme le sfide che sono chiamati ad affrontare. Questa volta è toccata alla risorsa acqua, ma sono tanti i temi da trattare per riuscire a dare risposte nuove e concrete alla Lunigiana.»

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