Sarà il Soleri 2.0, torna nella maturità l’ex debuttante chiuso da Gilardino

Edoardo Soleri torna allo Spezia sette anni dopo. E’ sua la terza casella del reparto d’attacco, quella su cui si concentrano molte delle speranze di giocare un campionato ben più tranquillo rispetto allo scorso in casa aquilotta. Il centravanti romano ritrova la maglia con cui ha praticamente debuttato tra i professionisti, salvo uno scampolo di recupero giocato con la Roma a 17 anni in Champions League con Rudi Garcia in panchina.

Arrivò nel 2017 con alle spalle un curriculum devastante nel campionato primavera, fatto di una media da più di un gol a partita. Era l’anno di Gianluca Andrissi direttore sportivo, che lo strappò alla concorrenza con un blitz estivo e che quell’anno indovinò tra gli altri Augello e Pessina, finiti in nazionale pochi anni dopo, portò Luca Mora, futuro immortale della promozione in serie A e fece debuttare Mulattieri. Un anno di ricostruzione e abbassamento dei costi guidato dalla diarchia Chisoli-Micheli, che fu trampolino per il colpo di reni successivo.

In campo tutto girava attorno alle invenzioni di Mastinu. Non a caso la squadra di Gallo si spense dopo l’infortunio del fantasista sardo. In attacco c’erano Granoche e Marilungo, ma c’erano anche Forte e Okereke ancora non maturati definitivamente. Per il nigeriano fu fondamentale il prestito di metà anno a Cosenza. Soprattutto c’era Alberto Gilardino. Annunciato il 3 ottobre da svincolato, dopo un lungo corteggiamento, chiuse definitivamente il giovane romano che a gennaio tornò alla Roma con poche presenze e zero gol all’attivo.

Da quel giorno in poi Soleri ha viaggiato all’estero (Almeria, Almere e Braga) e poi ha ripreso dalla serie C. I numeri realizzativi delle giovanili non si sono più rivisti. Unica annata a doppia cifra (10 gol più due nei play off) con il Palermo nella stagione del ritorno in serie B. Giocatore però che fa reparto e fa giocare la squadra, considerato ideale per l’idea di verticalizzazione immediata di D’Angelo, che trova finalmente uno specialista nel gioco aereo.

Arriverà poi un quarto attaccante nel corso dell’estate. Forse Filippo Pittarello dal Cittadella, se le richieste dei veneti saranno in accordo con le disponibilità di un calciomercato che oggi si è mosso solo grazie agli scambi e ai riscatti. Insieme a Falcinelli e Di Serio, i quattro interpreti dovranno essere intercambiabili: ciascuno dovrà poter giocare con qualsiasi dei compagni di reparto nell’idea ricercata da Macia e Melissano. Nessun bomber irrinunciabile. Il gol dovrà essere un lavoro di squadra.