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Tagliato il cedro del Libano di Pegazzano, tornante “svestito”: ambientalisti infuriati, il Pd fa un’interpellanza

Nuova visuale dopo il taglio del cedro del Libano sul tornante nella salita di Costa di Murlo a Pegazzano. Oltre al Pd interviene anche LeAli a Spezia: "Mancato confronto con i cittadini"

Nuova visuale dopo il taglio del cedro del Libano sul tornante nella salita di Costa di Murlo a Pegazzano

Per molti residenti di Pegazzano, il colpo d’occhio su Costa di Murlo non sarà più lo stesso perché lo storico cedro del Libano che troneggiava sul tornante è stato tagliato questa mattina. Le prime fasi di rimozione erano cominciate lo scorso venerdì con gli attivisti che hanno vegliato la situazione e con un parziale stop ai lavori. Le operazioni si sono concluse in tarda mattinata.

Taglio cedro del Libano a Pegazzano

 

La pianta classificata con la categoria “D”, quindi ad alto rischio, come precisato dall’assessore Casati doveva essere tagliata in quanto rappresentava un rischio per l’incolumità delle persone. Gli attivisti però non sono stati minimamente dello stesso avviso e sempre venerdì hanno lanciato una petizione online che ha raggiunto all’incirca 400 firme.
Nel testo veniva chiesto che la popolazione venisse resa partecipe di ogni motivazione che ha portato al taglio e all’applicazione dell’articolo 10 del tavolo del verde. Elementi che però l’assessore Casati, sempre venerdì, aveva respinto spiegando che “gli alberi di categoria D li tagliamo in automatico, non sono neanche soggetti al Tavolo del verde”.
Questa era appunto la situazione di venerdì, mentre questa mattina curiosi e attivisti si sono ritrovati proprio a Pegazzano, dall’imbocco di Via Rismondo, assistendo e documentando il taglio.

Taglio cedro del Libano a Pegazzano

 

Nelle ore successive poi è intervenuto anche i consiglieri comunali di opposizione del Partito democratico Andrea Montefiori Martina Giannetti, Viviana Cattani, Dino Falugiani, Piera Sommovigo, Marco Raffaelli, Andrea Frau.
In una interpellanza chiedono: “Le motivazioni della mancata informazione e della mancata convocazione del Tavolo del verde, considerato che la perizia citata è risalente al mese di febbraio”, e “se, come previsto dalla normativa per gli alberi di pregio e monumentali, siano stati eseguiti i controlli fitosanitari e gli interventi di potatura prima di assumere la decisione dell’abbattimento”. Inoltre i dem domandano all’amministrazione “perché non sia stato esperito il tentativo di salvare la pianta attraverso il necessario puntellamento della stessa” e “se sia prevista la nuova piantumazione della medesima essenza. Chiediamo inoltre – conclude il gruppo Pd – copia della perizia che classificava la pianta in classe D”.

“Questa amministrazione si caratterizza sempre per il mancato confronto con i cittadini; è avvenuto così anche con il cedro di Pegazzano, abbattuto senza coinvolgere i cittadini nella decisione e con un blitz di questa mattina dal sapore amaro di un intervento di ordine pubblico” Così Roberto Centi, Patrizia Flandoli e Giorgia Lombardi, LeAli a Spezia, che continuano: “Nessuno si è preoccupato di condividere con i cittadini la perizia che ha definito l’albero di categoria D, cioè di pericolosità elevata; tanto meno Peracchini, impegnato ad auto incensarsi ad ogni occasione, e l’assessore Casati, nonostante il moto di opposizione dei cittadini di Pegazzano che in pochi giorni hanno raccolto più di 400 firme contro l’abbattimento e  nonostante le plurime sollecitazioni ricevute dal nostro gruppo per avere una controperizia. Ci chiediamo: la pericolosità dell’albero era tale da abbatterlo senza cercare soluzioni alternative? Era troppo chiedere all’amministrazione un confronto pubblico con i cittadini? Domande che rimarranno, teniamo, senza risposta. In ultimo, chiediamo se non si ritenga doveroso utilizzare i proventi della vendita del legname della pregiata essenza per opere in favore del quartiere di Pegazzano, possibilmente in materiali ricavati dal legname, tipo panchine e tavolini, quale forma di ultimo beneficio derivante dalla lunga vista del Cedro di Pegazzano.”

 

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