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Un altro passo avanti

Fondazione San Paolo ha rifinanziato il progetto della Via dei Monti. Per spingere ancora il “brand” Val di Vara

Segnaletica sull'Alta Via dei Monti Liguri all'inizio del cammino de Pontremolo

Sono stati pubblicati nei giorni scorsi gli esiti del bando “Territori in Luce” promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo a sostegno dei progetti culturali realizzati nelle regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Risultano selezionati 17 progetti su 73 candidature complessive presentate dei quali cinque del territorio ligure. Per la provincia della Spezia la Fondazione ha scelto “Una via, tanti cammini. La Via dei Monti e le sue ramificazioni: intrecci di Passi, intrecci di Storie”, giunto alla seconda edizione, presentato dal Consorzio di promozione turistico – culturale “Il Cigno” che vede come partner le Pro Loco di Zignago, Rocchetta di Vara e Calice al Cornoviglio, il Club Alpino Italiano – Sezione della Spezia e il Consorzio “Occhio Blu” di Levanto. Quest’anno si è unito l’Ente Parco Montemarcello – Magra – Vara nell’ottica di promuovere iniziative nel territorio della Val di Vara volte a far conoscere l’ambiente e le produzioni tipiche. Dopo l’ottimo risultato ottenuto nel 2023 con la realizzazione di oltre settanta eventi che hanno interessato i Comuni di Levanto, Borghetto di Vara, Brugnato, Rocchetta di Vara, Calice al Cornoviglio e Zignago, il 2024 sarà contraddistinto da un programma che comprenderà fra gli altri teatro, visite guidate, outdoor con percorsi destinati anche alla inclusività con una rimodulazione degli eventi previsti in ragione della valutazione espressa nell’anno precedente dal pubblico che vi ha partecipato.

Ricordiamo che la Via dei Monti o de Pontremolo è entrata da gennaio 2024 a far parte dei cammini religiosi italiani del Ministero del Turismo, risultato che premia il lavoro di squadra portato avanti a partire dal 2020 dal Consorzio “Il Cigno” con la fattiva collaborazione di enti pubblici e associazioni dei territori liguri e toscani. Nel 2023 il cammino è stato aperto su entrambi i versanti, ricostruendo in modo preciso, pur con qualche oggettiva modifica di percorso resa necessaria dalle mutate condizioni del terreno, il percorso medioevale da Levanto a Pontremoli, collegamento voluto dalla Repubblica di Genova per unire la costa alla Val Padana e che si andava ad unire alla Via Francigena in Lunigiana. Grazie agli studi del professor Tiziano Mannoni e alle sue intuizioni il cammino, dopo secoli di abbandono e oblio, è tornato a vivere con una frequentazione che lascia ben sperare per il futuro viste le presenze raggiunte da aprile a giugno 2024. Grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo è stato possibile realizzare il sogno di vedere da un lato riaperta una viabilità storica di grande rilevanza che univa i territori della Lunigiana storica dal mare ai monti, dall’altro avviare un programma di eventi e attività in grado di promuove la Via dei Monti e le sue ramificazioni. Possiamo a giusta ragione, come richiamato dal titolo del progetto, parlare di intrecci di passi e intrecci di storie a significare che la valorizzazione di un territorio ancor poco conosciuto come la Val di Vara, caratterizzato da un preoccupante calo demografico e dall’impoverimento economico delle piccole comunità, passa attraverso la promozione dell’antico cammino transregionale e della viabilità storica che allo stesso si raccorda.

Fondamentale è dare una valenza storico-culturale all’insieme nel rispetto delle vicende che hanno caratterizzato nei secoli trascorsi territori un tempo caratterizzati da uno sviluppo economico considerevole, risultato dell’intreccio di antiche percorrenze di particolare importanza sotto i diversi profili ed in particolare vie commerciali e cammini religiosi fra i quali annotiamo la singolare Strada dei Morti dalla Lunigiana alla Val di Vara ad oggi oggetto di studi ed approfondimenti. La presenza di escursionisti che percorrono settimanalmente la Via dei Monti, il cui numero si sta via via implementando, rappresenta un interessante volano economico per territori destinati diversamente all’oblio. Rileviamo, per concludere, l’interessante novità rappresentata dal recupero e dalla valorizzazione del nostro antico cammino, con il coinvolgimento “dal basso” di piccole comunità e associazioni locali che hanno rappresentato il motore di un progetto destinato a crescere, in una visione di rete che rappresenta un salto di qualità e al tempo stesso una necessità se non si vuole vanificare il grande lavoro fin qui realizzato.

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