LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Una storia spezzina

Una storia spezzina

La bella e aspra Lerici che prima di Shelley conquistò Francis Seymour

Lerici antica

Per il pensiero corrente Lerici diventa patria adottiva degli Inglesi nel 1822 quando nel borgo calano con la prole le famiglie Shelley e Williams accompagnate dai loro complicati intrecci sentimentali. Ebbene, non è così. Il bel Percy fu viatico per venute da Albione di personaggi più o meno noti, ma già nel 1678 stazionava a Lerici il Barone Francis Seymour, quinto Duca di Somerset. A dircelo è Agostino Falconi, primo storico moderno del Golfo, in un libretto pubblicato a Genova nel 1866 dal titolo curioso: Effemeridi. L’inconsueta parola indica il diario in cui si segnano di ogni giorno gli avvenimenti principali. Nel suo scritto Falconi ricorda appunto il fatto più importante successo nel mese di gennaio in un arco temporale molto ampio che va dal 1052 al 1861.

Al giorno 25 registra che nel 1688 il Marchese Antonio Maria Bôtti, scritto proprio con quell’accento, grazie anche ai buoni uffici della Repubblica di Genova presso la corte inglese, può ritornare nella patria Lerici dopo essere stato costretto a vivere all’estero per ben dieci anni. Che cosa gli era successo? Dieci anni prima, nella sera del 20 aprile 1678, il Marchese aveva aperto una finestra della propria dimora e da lì aveva sparato un colpo di archibugio che aveva fatto stramazzare al suolo senza più vita il Duca Francesco (Falconi ne italianizza il nome) intento a passeggiare sulla piazza. Non sapeva chi fosse la persona contro cui aveva esploso il colpo, ma viene egualmente condannato alla forca dal Senato della Lanterna che per di più fa affiggere una lapide sul muro della nobile magione con su scritta la condanna al patibolo. Ora, dopo dieci anni, il Bôtti ottiene il perdono. Fu riammesso in patria e si poté riaprile la finestra da cui era partita la fatal fucilata, commenta il nostro storico.

In che misura quanto detto corrisponda a verità, io non saprei dire perché una rapida ricerca su Internet, moderna enciclopedia, dice invece che la causa fu uno scontro d’onore con Horatio Botti, gentiluomo genovese. Il movente era stato il pesante oltraggio verbale rivolto alla troppo avvenente moglie del Botti dal ventenne Pari d’Inghilterra che a quella giovane età se n’andò lasciando titolo e proprietà al fratello. Poi, forse, per attenuare lo scandalo, fu inventata la storiella del colpo d’archibugio tirato a caso, ma chi saprà mai la verità? Come che sia, se Antonio Maria o Horatio fosse il vero nome del lericino suddito della Repubblica genovese non è oggi questione su cui incaponirsi, ma bello sapere che oltre tre secoli fa con la sua bellezza, allora ancora aspra, Lerici già seduceva.

Più informazioni
leggi anche
Lerici
All'erix, organizza la marittima
Lerici, una serata dedicata a Marconi con il libro di Benedetti