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Oggi sarà ufficiale

Lo Spezia ha ceduto Dragowski al Panathinaikos

In un anno e mezzo in aquilotto scampoli di classe (un rigore parato a Lautaro) ma anche uno spaventoso infortunio che poteva stroncargli la carriera. Il "sacrificio" di Verona nascose i problemi dello Spezia di Gotti, esplosi poi dopo il Mondiale che lui fu costretto a saltare.

Bartlomej Dragowski

L’avventura di Bartlomej Dragowski allo Spezia finisce dopo 49 presenze con la maglia bianca, uno spaventoso infortunio che poteva interrompergli la carriera, un’amara retrocessione e più di un rimpianto. Il portiere polacco passa a titolo definitivo al Panathinaikos, entro oggi atteso l’annuncio ufficiale dopo che Drago avrà raggiunto il ritiro alpino dei biancoverdi. In Grecia si era “rifugiato” lo scorso gennaio per cercare un nuovo inizio dopo aver cominciato da titolare nella squadra di Massimiliano Alvini che avrebbe dovuto provare a riconquistare subito la serie A perduta.

In realtà Dragowski sarebbe stato una specie di cartina di tornasole di quel momento complicatissimo. Demoralizzato e di conseguenza deconcentrato, come tanti dei suoi compagni di squadra, sarebbe stato tagliato nel mercato di riparazione anche nel tentativo di abbassare i costi di gestione del club. L’approdo ad Atene si è dimostrato però fortunato. Sue le parate decisive per portare il Panathinaikos alla finale di Coppa di Grecia, poi vinta seppur dalla panchina. L’Europeo è rimasto un sogno, ma la sua carriera è ripartita.

Torino-Spezia, la parata plastica di Dragowski

 

Poteva andare diversamente dopo che a novembre del 2022 un contrasto con Lasagna al Bentegodi gli procurò la dislocazione di una caviglia. Un “sacrificio” che tenne a galla lo Spezia di Luca Gotti, poi risorto quel pomeriggio grazie alla doppietta di Nzola. Un incastro che nascose problemi che sarebbero poi esplosi in maniera decisiva dopo il Mondiale e con buona parte di quel margine di classifica già consumato.

Infortunio shock per Dragowski al Bentegodi

 

Per lui la diagnosi fu devastante: “lesione di alto grado del legamento peroneo astragalico e del legamento peroneo calcaneare”, oltre a una parziale lesione del legamento deltoideo. Una caviglia da ricostruire. Qatar solo in televisione e lunghi mesi per tornare quello di prima.

Atleta sempre positivo, molto apprezzato per l’atteggiamento nello spogliatoio e in tutto il club. Un gigante buono che alla soglia dei 27 anni ha tutto il tempo per togliersi ancora grandi soddisfazioni. Nella storia dello Spezia in serie A rimane all’ombra di Ivan Provedel, per due anni protagonista assoluto con prodezze indimenticabili e ceduto – misteri del football – per una cifra anche minore di quella garantita dal polacco, attorno ai 2 milioni di euro.

Ma lo stesso Dragowski ha lasciato scampoli di immagini potenti al Picco: il rigore parato a Lautaro nella vittoria per 2-1 contro l’Inter oppure la prestazione super contro il Milan a San Siro dell’inverno precedente, beffato solo da un’acrobazia di Giroud al novantesimo.

Bartolomej Dragowski (ph Stefano Stradini)

 

Per Macia e Melissano ora la necessità di chiudere presto per un numero uno visto il concomitante addio di Jeroen Zoet, colui che si è caricato sulle spalle il peso di quella situazione precaria. Se è vero che indovinare portiere e attaccante è metà del calciomercato, per lo Spezia si prospettano scelte decisive per il futuro della prossima stagione.

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