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Convegno nella sede del polo marconi

Trasporto via mare, università e aziende spezzine condividono soluzioni per guardare a un futuro di area vasta

Generico giugno 2024
Si è spesso parlato anche in tempi meno recenti di trasporto marittimo e autostrade del mare applicate al Golfo della Spezia e alla riviera levantina, sia per la sua particolare e fortunata conformazione a mezza luna sia per rispondere al sempre più significativo afflusso di turisti che si spostano da una località all’altra sia per porsi la questione dal punto di vista ambientale, alla ricerca di soluzioni tecnologicamente innovative. Temi certamente storici e ancora attuali per la realtà provinciale spezzina che hanno stimolato gli organizzatori del seminario dal titolo ‘Prospettive e sviluppo del trasporto via mare: la possibile rivoluzione verde per il Golfo e la Riviera’. Istituzioni, progettisti e addetti ai lavori si sono dati appuntamento nei locali universitari del torrione dell’Arsenale militare, organizzato da Distretto ligure delle tecnologie marine insieme a Promostudi e la sezione spezzina di Atena. “Ci attendiamo una proposta concreta e realizzabile in tempi medio-brevi – spiega in apertura di convegno il presidente del Dltm Lorenzo Forcieri – per quelli che sono i collegamenti di un’area vasta che parte dalla Versilia e giunge al passo del Bracco. Collegamenti interni all’area stessa e con l’esterno, turistici ma anche per chi abita in questa maxi-area. Dobbiamo ragionare sempre di più su un’area vasta perché da Tigullio alla Versilia passando dalle valli del Magra e del Vara c’è un unicum anche economico. Di questa area La Spezia e il suo golfo ne rappresentano il centro. Realizzare cioè un nuovo e diverso sviluppo del nostro territorio e credo che Promostudi possa darci una grossa mano in questo senso. Si tentò nel 2006 ma non trovò nessun riscontro. Noi abbiamo bisogno di ragionare superando le divisioni di carattere amministrativo, pensando ad un modello diverso dal passato. Proviamo a dare una spinta in questa direzione”. D’accordo con Forcieri, l’assessore Patrizia Saccone, che fra le sue deleghe ha anche quella all’Università, che conferma la centralità della città capoluogo di un’area più grande insistendo “sulla volontà da parte del Comune della Spezia di investire su ricerca, formazione, urbanistica e infrastrutture”.
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Un’occasione nata per approfondire la tematica e rispondere alle domande sulle prospettive di sviluppo, tenendo conto di una vocazione green sempre meno eludibile. Al convegno anche Marco Ferrando, direttore del Campus universitario della Spezia  che ha completato il giro di saluti istituzionali prima che l’ammiraglio Claudio Boccalatte, presidente di Atena La Spezia introduca il cuore del convegno: “Che il trasporto via mare abbia un impatto minore rispetto, per esempio all’autobus, è cosa nota. Non abbiamo i numeri e le necessità dello stretto di Messina, così come delle isole toscane o quelle della laguna di Venezia o del sistema campano ma è giusto pensarci. Pensarci per arrivare a sgomberare quelle strade che non sono più sufficienti a contenere i flussi automobilistici odierni. Da qui l’idea di mettere insieme progetti che potessero essere compatibili anche per aree particolari come ad esempio le aree marine protette”. E siccome si parla di area vasta, Giovanni Stagnaro, sindaco di Casarza Ligure, parla, idealmente, a nome del Tigullio: “Il Tigullio è terra di mare. Crediamo davvero che la collaborazione con La Spezia, il Golfo e la Regione Liguria, sia fondamentale. Qui abbiamo creato la Smart Club per cercare di dare una possibilità anche agli studenti di avere una formazione continua”.

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Rudy Biassoli è il presidente del Consorzio marittimo “Cinque Terre Golfo dei Poeti”. Una voce certamente accreditata per parlare di trasporto marittimo passeggeri in questo territorio. A ben guardare è già questa area vasta: “Le nostre linee partono da Viareggio, scalano anche da Marina di Massa e Marina di Carrara e arrivano a Moneglia passando per le Cinque Terre, il Golfo con la Palmaria. Abbiamo cercato negli anni di creare un consorzio solido e sostenibile con un programma di giorni e orari pensato in base ai flussi. Facciamo servizi portuali, oltre quelli turistici e quelli di linea estivi interni ai comuni di Porto Venere e Lerici. Sarebbe bellissimo avere delle fermate al Canaletto o a Panigaglia ma in tanti luoghi non esistono le banchine così come sarebbe suggestivo avere un collegamento circolare ma c’è un problema di sostenibilità economica”. Poi le scelte: “Abbiamo rinnovato l’Albatros per tutta una serie di motivi: porta fino ad oltre 600 persone, consuma poco gasolio, crea poca onda, anche se ha le sue problematiche di navigabilità in alcune zone dove operiamo come alle Cinque Terre. Oltre all’Albatros abbiamo investito nel miglioramento di tutte le imbarcazioni. Nel nostro settore di riferimento ci collochiamo fra i primi in Italia per numero di imbarcazioni e persone movimentate. Teniamo alla sicurezza come all’ambiente: ogni tecnologia scelta va provata e certificata. Acque nere, pitture, detergenti, abbiamo cercato di pensare un po’ a tutti gli aspetti. E abbiamo sostituito in alcuni casi le intere imbarcazioni, in altri le motorizzazioni di diversi mezzi (cercando di stare al di sotto dei sei anni) e continueremo a farlo nei prossimi. Per noi è certamente significativo aver fatto tutto questo ottenendo la certificazione Iso 14001 nel 2020 e nel 2024”. Poi sul BIIM, battello innovativo ibrido modulare che unisce il diesel all’elettrico, un caso di studio “che ci ha entusiasmato soprattutto pensando a quelli che succederà prossimi anni. E’ una strada che stiamo percorrendo con grande attenzione ma ci sono tanti aspetti da risolvere, dal posizionamento delle colonnine per la ricarica delle batterie alla mancanza di aree di bunkeraggio”. Cose che dovranno essere sistemate per dare gambe al progetto: “Ciò nonostante benissimo che se ne parli”, conclude Biassoli.

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Claudio Valerani è un funzionario Amp al Parco Nazionale delle Cinque Terre e porta al convegno le urgenze dell’Amp: “Dalle nostre campagne di monitoraggio acustico abbiamo rilevato un impatto molto elevato delle emissioni acustiche sull’habitat. D’estate ovviamente molto più rispetto all’inverno perché cambiano i flussi a terra ma anche a mare. Abbiamo studiato e constatato che il suono riduce inoltre l’efficacia delle vocalizzazioni dei pesci, compromettendo la loro attività riproduttiva. Lo stress acustico inizia la mattina e si conclude al tramonto, resta poco per loro. Sono necessarie perciò azioni per la mitigazione. Abbiamo iniziato a fotografare le emissioni dei natanti, abbiano iniziato a fare ricerche sulle nuove tecnologie propulsive e sulle possibili strategie di elettrificazioni. A breve saranno attive le colonnine elettriche che stiamo installando a Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso. Come Parco abbiamo cercato di dare l’esempio dotandoci di barche full elettric ma ci sono anche diversi imprenditori che si sono dotati di natanti a propulsione ibrida”. La vera grande sfida è quella che sarà nel 2025 la prima Ztl Marina in Italia: “Qui la navigazione sarà possibile in sola modalità elettrica o ibrida e prevederà corridoi di accesso alle marine in endotermico”.

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