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Visori hi-tech

Un percorso di realtà virtuale per scoprire Manarola e Riomaggiore con Telemaco Signorini

“Il rio a Riomaggiore" di Telemaco Signorini
"Il rio a Riomaggiore", particolare (Enrico Gallerie d'Arte, Milano - Genova)

Al via questo sabato (29 giugno) al castello di Riomaggiore il percorso museale permanente “Riomaggiore, visione e bellezza: da Telemaco Signorini ad oggi – VR Experience”, con inaugurazione alle 16.30. Un viaggio a Riomaggiore e Manarola reso possibile da venti visori hi-tech, in cui la realtà e le opere di Telemaco Signorini si sovrappongono e si fondono per far rivivere la sorpresa e l’emozione dei “paesaggi lucenti” che ammirò il celebre macchiaiolo quando scoprì Riomaggiore e le Cinque Terre nel 1860. Realizzato dalla Cooperativa Manario con il contributo del Comune di Riomaggiore e la attuazione tecnica digitale di AT Media Comunicazione Innovativa di Alessandria, il percorso accompagna i visitatori, attraverso la voce narrante di Telemaco Signorini, nei luoghi più cari all’artista e tra gli scorci che divennero i soggetti di alcune delle sue opere più importanti – “Veduta di Riomaggiore dal santuario di Montenero”, “Riomaggiore”, “Il rio a Riomaggiore”, “Tetti a Riomaggiore” – come erano allora e come sono oggi. Con il visore sul volto, immersi nelle immagini a 360 gradi, si ripercorrono i passi dell’artista: si guarda il panorama dal Santuario della Madonna di Montenero; si scende dalla Via Granda e si arriva, attraversando i carrugi, alla Marina; si sale sulla Via della Beccara, gradino per gradino, per ammirare dall’alto l’anfiteatro di terrazzamenti di Manarola.
Percorso aperto tutti i giorni con orari 9.30-12.30 | 14.00-19.00. Disponibile in italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco. Ingresso € 4 (compreso l’ingresso al Castello di Riomaggiore), € 2 con la Carta del Turista (compreso l’ingresso al Castello di Riomaggiore). La realizzazione dell’esperienza di realtà virtuale è stata resa possibile grazie alle gallerie d’arte che hanno concesso gratuitamente i diritti per l’utilizzo delle opere.

“Abbiamo sviluppato il progetto volendo arricchire l’esperienza turistica dei visitatori portandoli a scoprire l’essenza della bellezza dei nostri luoghi, patrimonio mondiale dell’Unesco – commenta Marina Mangano, presidente della Cooperativa Manario 2002, attiva da oltre 20 anni in ambito turistico e di servizi sul territorio -. Non, quindi, solo i paesaggi da cartolina, ma sottolineando il profondo legame che c’è tra queste colline a strapiombo sul mare e il prezioso lavoro svolto nei secoli dagli abitanti, che hanno saputo sagomare la natura per viverci e trovare un equilibrio con la loro terra; equilibrio – da rispettare – che oggi è ancora la sua più grande identità. E abbiamo scelto Telemaco Signorini – forse il primo ad essersene innamorato – come testimone di questa meraviglia”.

A supervisionare l’aspetto artistico del progetto, Marzia Ratti, storica dell’arte e museologa. “È un progetto culturale veramente significativo – osserva Ratti – che contribuisce a far conoscere Riomaggiore attraverso lo sguardo pittorico e scientifico di Telemaco Signorini, un protagonista assoluto della storia dell’arte dell’Ottocento. Per me anche una bella soddisfazione per la ricaduta attuale del lungo lavoro di studio sui Macchiaioli nel Golfo spezzino”.

“E’ da sempre convinzione dell’amministrazione comunale – così la sindaca Fabrizia Pecunia – che la cultura sia un elemento di valorizzazione fondamentale in grado di determinare modificazioni sostanziali sui territori. Attraverso la scoperta e l’apprezzamento delle tradizioni locali, delle arti e della storia, il turismo diventa un veicolo di consapevolezza e rispetto, promuovendo un’interazione più profonda e significativa tra visitatori e comunità ospitanti. Un turismo culturale consapevole non solo arricchisce l’esperienza del viaggiatore, ma contribuisce anche a preservare e valorizzare il patrimonio locale, generando benefici duraturi per i territori. Continuiamo ad investire in questo senso, per dare un’alternativa al turismo mordi e fuggi e creare un rapporto più profondo e duraturo con chi, da tutto il mondo, sceglie di venire qui.”

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