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Da venerdì 28 a domenica 30 giugno 2024

Liguria da bere alle porte, quest’anno vini naturali e Qr code tagliacoda

La Spezia capitale ligure delle viticoltura per il 17esimo anno. "Biglietto da visita del nostro territorio che viaggia per il mondo".

Liguria da bere 2023

Liguria da bere raggiunge la diciassettesima edizione, aggiunge una sezione dedicata ai vini naturali ottenuti da uve coltivate senza pesticidi e un sistema di pagamento con lo smartphone per tagliere le code. Novità in mezzo alle consolidate certezze: duecento etichette protagoniste nella tradizionale disposizione lungo Corso Cavour tra Piazza del Mercato e i Giardini Pubblici e migliaia di degustazioni da venerdì 28 a domenica 30 giugno (consulta il programma della manifestazione).

Generico giugno 2024

 

“Un evento ormai simbolo per la nostra Camera di Commercio – dice il vicepresidente vicario Davide Mazzola -. Per il 2024 sono 56 i produttori che arrivano alla Spezia. È un periodo di grande fermento per il settore vitivinicolo che registra aumenti sia per quanto riguarda ricavi che occupazione. Liguria da bere sostiene questo settore da tanti anni grazie al lavoro della nostra azienda speciale che si occupa di organizzare questo evento”.

“Un evento che la Spezia è orgogliosa di ospitare – aggiunge il sindaco Pierluigi Peracchini -. Quest’anno Liguria da bere cade in concomitanza con i campionati assoluti di atletica leggera che si terranno in città e questo darà ancora maggiore visibilità. Il vino è un biglietto da visita del nostro territorio che viaggia per il mondo, fautore di un effetto volano che apre a nuove possibilità. Penso alle visite alle cantine, che sono spesso opere d’arte architettoniche”.

Presentazione Liguria da Bere 2024

 

Otto le doc liguri sugli stand – Cinque Terre, Sciacchetrà, Colli di Luni, Colline di Levanto, Golfo del Tigullio, Ormeasco di Pornassio, Riviera di Ponente, Rossese di Dolceacqua e Val Polcevera – e quattro le Igt: Colline del Genovesato, Colline Savonesi, Liguria di Levante e Terrazze dell’Imperiese. Come sempre saranno premiati i produttori selezionati rispettivamente dal pubblico, dalla giuria di esperti e dai colleghi viticoltori stessi. Nella macchina organizzativa anche il Ciofs.

Il settore è sano e guarda avanti con la speranza di continuare a crescere. “Porto un dato importante che è quello del vino imbottigliato, che dà contezza del mercato – spiega Marco Casarino, segretario generale Cciaa -. Quest’anno registriamo un incremento del 10%. Non abbiamo problema a vendere il vino, ma forse lo abbiamo nel trovare le superfici per produrlo. Non riguarda solo le Cinque Terre ma anche il Colli di Luni”.

Tramonti, vigneto

 

“Se la politica ci accompagna con i loro strumenti abbiamo ancora orizzonti da conquistare – assicura Filippo Zangani, presidente del Consorzio vini della Spezia -. Noi facciamo un prodotto che è apprezzato, vorremmo che più bottiglie locali rimanessero sul territorio. Bene l’aumento delle superfici, ma a questo corrisponda un margine maggiore”.

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