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Se ne è parlato in consiglio comunale

Nuovo ospedale: progetto ancora sotto la lente di Rina check. Amianto al Sant’Andrea: i reparti in cui è presente

Il futuro del nuovo ospedale e le condizioni di quello attuale. Nel menù del consiglio comunale dell’altra sera hanno trovato spazio diversi argomenti legati alla salute, compresi quelli che riguardano da più vicino la dotazione infrastrutturale della Asl 5.
La prima occasione è stata rappresentata dal question time presentato dai consiglieri comunali del Partito democratico.
“Sono trascorsi altri 40 giorni – ha illustrato il consigliere Marco Raffaelli – da quando chiedemmo al sindaco se le vicende giudiziarie del presidente della Regione Giovanni Toti non potessero avere ripercussioni sui lavori del nuovo ospedale: rispose che era tutto a posto e che eravamo di fronte agli ultimi giorni di verifiche da parte di Rina chek. Da quando è stato ritirato l’appalto a Pessina abbiamo visto accumularsi numerosi ritardi: secondo il cronoprogramma della Regione i lavori dovevano iniziare un anno fa, a giugno 2023, e la consegna dell’opera avrebbe dovuto avvenire a ottobre 2025. Oggi il cantiere dovrebbe essere arrivato alla costruzione del secondo piano per iniziare a lavorare sulle facciate. Invece i cancelli del Felettino non sono stati nemmeno varcati da Guerrato. Intanto gli spezzini continuano a usare strutture fatiscenti e il personale a lavorare in condizioni inaccettabili. Perché, sindaco, non ha detto nulla di questi ritardi? Venerdì c’erano più di mille spezzini in piazza, stufi di sentire storie sulla sanità. L’amministrazione batta i pugni e chieda tempi e procedimenti chiari”.

La risposta non è giunta dal sindaco Pierluigi Peracchini, ma dall’assessore comunale alla Salute Giulio Guerri, che nell’intervento ha riportato alcuni passaggi della comunicazione ricevuta da Regione Liguria, che tramite Ire segue l’appalto del nuovo ospedale per conto di Asl 5.
“Espletati tutti gli adempimenti tecnici di competenza, la nostra amministrazione continua a seguire la pratica con contatti continui con Regione, Asl e Ire per avere tutti gli aggiornamenti e far comprendere necessità e aspettative della nostra comunità per quest’opera, sempre con impegno, determinazione e spirito di servizio. Oggi il progetto – ha letto Guerri – è ancora in una fase di verifica da parte di Rina check per conto della stazione appaltante, un passaggio che ha richiesto analisi tecniche approfondite per valutare soluzioni tecniche proposte dai progettisti che richiedono una ulteriore fase istruttoria. Questo supplemento di verifiche, comunque, non pregiudica il cronoprogramma prefissato, che prevede la conclusione dei lavori entro la fine del 2026, per una durata di 850 giorni. L’amministrazione – ha concluso l’assessore – continuerà a seguire con grande attenzione e costanza la pratica sino al raggiungimento dell’obiettivo finale”.

Anche il secondo atto tra i punti all’ordine del giorno incentrati sulle strutture ospedaliere ha visto protagonisti il dem Raffaelli e l’assessore Guerri. Questa volta l’occasione è arrivata dall’interpellanza depositata nelle scorse settimane dal consigliere in seguito al rinvenimento di amianto nel pavimento della struttura di Radiodiagnostica 1 nel padiglione centrale.
“Sappiamo che Asl 5 ha comunicato di aver dato immediatamente incarico a una ditta per la rimozione, ma ci domandiamo se ci siano state ripercussioni per pazienti o personale. E vorremmo anche sapere – ha detto Raffaelli – se l’azienda sanitaria ha riscontrato la presenza di amianto anche in altre aree dell’ospedale cittadino”.

Anche in questo caso Guerri ha dato lettura della comunicazione ricevuta, questa volta a firma del direttore generale di Asl 5, Paolo Cavagnaro. “L’azienda fa sapere di aver proceduto alla caratterizzazione degli ambienti di lavoro, come previsto dalla normativa, e che complessivamente è emersa la presenza di amianto, non solo in cinque locali di Radiodiagnostica (studi medici e sala di attesa), ma anche nella pavimentazione e nelle pareti di corridoi di servizio, nel reparto e nella sala operatoria di Ostetricia e ginecologia e nell’ambulatorio del reparto di Cardiologia. Le analisi sono state affidate a un laboratorio specializzato e contestualmente sono stati svolti gli incontri con i rappresentanti della sicurezza per i lavoratori. La ricerca di fibre aerodisperse è stata svolta con due metodiche di campionamento e gli esiti sono stati decisamente inferiori ai limiti di legge, con risultati che hanno escluso la presenza di amianto nell’aria. E’ stata avviata la messa in sicurezza degli ambienti, che sarà seguita da una fase di monitoraggio. La rimozione dei pavimenti da Radiodiagnostica prenderà il via il 24 giugno: i lavori dureranno un mese e non incideranno sull’erogazione del servizio”.

“Dallo stupore iniziale ora sono shockato – ha commentato Raffaelli – nell’apprendere che l’amianto sia stato rinvenuto in così tante parti dell’ospedale al quale si rivolgono gli spezzini. E non esclusivamente in luoghi accessibili solo al personale, come aveva detto Asl per Radiodiagnostica (come se questo fosse un problema minore…) ma anche in parti della struttura dove transitano e attendono i pazienti e tutti coloro che li accompagnano. Ma soprattutto mi domando: è possibile che se un consigliere non si interessasse alla presenza di amianto all’interno di una struttura sanitaria, facendo domande precise all’azienda sanitaria locale responsabile della salute delle persone, nessuna istituzione interverrebbe spontaneamente informando subito i cittadini che quotidianamente si recano al Sant’Andrea, non pensando minimamente di poter venire a contatto con un materiale nocivo come l’amianto?”.

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