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Gli interventi di ghio e garibaldi

Autonomia differenziata, Pd: “Pesanti ricadute anche sulla Liguria”

Valentina Ghio
Valentina Ghio

“Abbiamo dato battaglia in Parlamento per oltre 17 ore per cercare di fermare la riforma sull’Autonomia differenziata, ma la maggioranza è rimasta sorda e indifferente alle sollecitazioni sul valore dell’unità nazionale e del regionalismo solidale previsto dalla nostra Costituzione, era più interessata al rispetto di un accordo politico interno che alle ricadute sulla vita dei cittadini, anche dei liguri già alle prese con interventi regionali carenti su settori fondamentali come la sanità pubblica e la mobilità”. Lo dichiara in una nota la deputata ligurie e vicepresidente Pd alla camera Valentina Ghio. “La battaglia non si fermerà qui, troveremo i canali democratici più utili per dire no alle misure discriminatorie e penalizzanti per la vita delle persone e per la crescita del Paese: la piazza stracolma di ieri a Roma ne ha dato dimostrazione e conferma”, conclude Ghio.

“Si manda l’unità del Paese a brandelli e le regioni l’una contro l’altra. Nella ‘secessione indifferenziata’ approvata a colpi di maggioranza stanotte dalla destra in Parlamento, si consegna ogni Regione al proprio destino: chi ce la fa, bene; chi non ce la fa s’arrangi”. Così in una nota Luca Garibaldi, capogruppo del Partito democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi, a seguito delle dichiarazioni del presidente ad interim Alessandro Piana sull’Autonomia differenziata. “Ha poco da esultare il leghista Piana. Esulta perché leghista, non per il destino della Regione che provvisoriamente guida – prosegue Garibaldi -. Perché, oltre che per il Paese, l’autonomia differenziata avrà pesanti ricadute anche sulla Liguria. Facciamo un esempio: la Liguria ha già ora il peggior servizio sanitario del nord Italia, con 200 milioni di euro di buco accumulati solo nei primi tre mesi del 2024. Ogni anno vede andare via pazienti e operatori sanitari verso altre regioni, che ora potrebbero offrire migliori condizioni anche contrattuali a medici e infermieri. Con la riforma la nostra sanità pubblica sarà sempre più fragile e i cittadini costretti a pagare o a curarsi altrove. In una regione dove cresce la povertà assoluta e crescono le disuguaglianze. Vale per la sanità, per l’ambiente – in una regione fragile come la nostra – o per l’energia, siamo ultimi in Italia per produzione da fonti rinnovabili. Nella secessione dei ricchi, la Liguria si trova dall’altra parte, di chi ha bisogno di risorse, perché da sola non ce la fa, a partire dal diritto alla salute. Se salta la solidarietà e l’unità nazionale, salta il Paese, e la destra vuole portarci a un paese sempre più disuguale e ingiusto. Una situazione inaccettabile contro la quale daremo battaglia in tutte le sedi”.

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