L’allenatore c’era e c’è. Il direttore sportivo anche, ma per adesso solo fino al 30 giugno. Con mister Luca D’Angelo che sui canali social dà appuntamento ai tifosi dello Spezia in Val Gardena per il ritiro di Santa Cristina in partenza il 18 luglio prossimo, manca ancora una casella importante per costruire il futuro aquilotto. Il diesse Stefano Melissano rimane infatti in scadenza di contratto e in attesa di conoscere il proprio futuro.
Una situazione che ha del paradossale per certi versi. Non solo il dirigente era presente ieri pomeriggio al momento della firma di D’Angelo sul triennale (con opzione per un quarto anno in caso di serie A) accordato dalla famiglia Platek. E’ stato inoltre attivo in quella due settimane tra la salvezza ottenuto con Spezia-Venezia nel tenere i rapporti proprio con l’allenatore, con cui ha un buon rapporto personale. D’Angelo che poi è arrivato al colloquio di persona con il direttore tecnico Eduardo Macia il 27 maggio trovando ampia sintonia, come prevedibile.
Melissano è arrivato in aquilotto nel 2020 da braccio destro di Mauro Meluso, che lo definiva un “fratello”. L’uomo del mercato della prima serie A, impresa al pari di quella che avrebbero poi fatto sul campo Italiano e la squadra, lo aveva incrociato a Lecce, portandolo poi con sé. Dopo un anno alla Fiorentina, il salentino è tornato in aquilotto richiamato da Riccardo Pecini. Una coabitazione di soli due mesi prima della decisione dei Platek di separarsi dal dirigente lunigianese.
Con Macia ha costruito un rapporto in quasi due anni di lavoro assieme, pur provenendo da ambienti diversi. Nello Spezia attualmente, oltre a Melissano, risultano iscritti all’elenco speciale dei direttori sportivi anche gli amministratori delegati Andrea Gazzoli e Nicolò Peri che però hanno federalmente ruoli diversi in seno al club con i relativi carichi di lavoro. Una figura operativa rimane necessaria.