LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
18 contrari, 11 favorevoli

Mozione sfiducia Toti respinta, le voci della politica a confronto

Cittadini chiedono dimissioni Toti
Cittadini all'esterno del Consiglio regionale

Bocciata quest’oggi in Consiglio regionale la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Giovanni Toti, attualmente sospeso; un documento presentato da tutti i gruppi di opposizione tranne che dal Misto-Azione, ovvero dal capogruppo Sergio Rossetti, che non ha preso parte alla seduta odierna. 18 contrari (maggioranza) a 11 favorevoli (opposizioni) l’esito della votazione. Extra seduta, la posizioni delle forze consiliari hanno seguitato a confrontarsi nei comunicati stampa, affiancati dai commenti politici a quanto maturato in aula.

Dal centrodestra

In una nota che ripercorre il suo intervento in aula, il presidente ad interim Alessandro Piana rileva che “la posizione garantista della giunta regionale trova fondamento nell’art. 27 della Costituzione e nel senso di responsabilità. Nonostante il clima creato da alcuni operatori della comunicazione pronti a una condanna mediatica preventiva – tramite linciaggio morale e politico – la Regione Liguria ha dimostrato di saper proseguire la sua attività e quella degli enti coinvolti, senza alcuna sosta. Per molto tempo la nostra regione è stata identificata principalmente come meta turistica per i suoi tesori storici e paesaggistici, lasciando in secondo piano le potenzialità su lavoro e investimenti. La realtà oggi è ben diversa e i numeri sono evidenti: nell’ultimo triennio la Liguria ha fatto registrare una crescita record non solo nel turismo, ma anche in diversi settori chiave dello sviluppo economico del Paese in cui supera la media nazionale”. Ripercorsa l’attività amministrativa regionale – toccando ambiti quali opere (copertura Bisagno, diga di Genova, ospedali, strutture scolastiche e universitarie, Ciclovia tirrenica, tunnel Fontanabuona, ribaltamento a mare Fincantieri), sostegno alle imprese, Complemento sviluppo rurale, Dote sport, formazione scolastica e specializzazione. “Questi sono solo alcuni esempi di come la giunta – ha tirato le somme Piana (che ha inoltre tenuto una conferenza stampa nella pausa della seduta) – ha valorizzato le peculiarità del nostro territorio, delle nostre coste e del nostro entroterra supportando in vari anni, con risorse e progetti di vario tipo, tutte le comunità. Per questo è cruciale garantire la continuità amministrativa evitando danni finanziari e sociali derivanti dall’interruzione degli stessi, consapevoli che molto è stato fatto e altrettanto c’è ancora da fare. La maggioranza di centrodestra è compatta – al servizio di tutti i liguri, e non solo di chi l’ha votata a stragrande maggioranza – nel rivendicare un modello di sviluppo che ha portato risultati tangibili e nel confermare la fiducia al presidente democraticamente eletto”. Piana assicura che “non c’è e non ci sarà nessuna paralisi, come invece auspicano da anni le opposizioni”.

Così poi in una nota l’assessore regionale al Turismo e ai Trasporti, Augusto Sartori, per il quale, bocciando la mozione, la maggioranza “ha dimostrato un grande senso di responsabilità nei confronti degli elettori che hanno espresso la coalizione di centrodestra e di conseguenza questa giunta regionale. Far cadere un’assemblea democraticamente eletta, e con essa un governo regionale, a seguito di un’inchiesta giudiziaria che non è ancora conclusa sarebbe stato un pessimo segnale”. Sottolinea l’assessore, esponente di Fratelli d’Italia: “L’attività della Regione, come ha detto anche il presidente ad interim Alessandro Piana, va avanti senza sosta perché dobbiamo proseguire il lavoro iniziato nel 2015 come da mandato degli elettori liguri”.
“Il no alla mozione è la giusta risposta all’odio di quella sinistra che, soprattutto in campagna elettorale, si dimostra priva di argomentazioni e di etica. Chi, semmai, dovrà esprimersi contro l’operato di un presidente democraticamente eletto, saranno i cittadini. È proprio per il loro bene e per quello della nostra terra, che andiamo avanti nell’attività amministrativa come sempre con serietà e al servizio di tutti i liguri. L’impegno continua con una maggioranza di centrodestra capace e compatta”, il messaggio della senatrice spezzina della Lega Stefania Pucciarelli. Sempre dal Carroccio ecco il deputato ligure Francesco Bruzzone, che parla di “un’ottima notizia della quale non possiamo che essere soddisfatti”, aggiungendo: “Ci auguriamo che il presidente torni il prima possibile a lavorare per il bene di tutti i liguri. La Liguria non si ferma: con l’opposizione allo sbando non possiamo correre il rischio di tornare nel baratro della sinistra”. La posizione della consigliera totiana spezzina Barbara Ratti è che “l’opposizione sta approfittando di un’inchiesta alla fase preliminare, sperando di poter delegare alla magistratura compiti che invece spettano alla politica – si legge in un passaggio del suo intervento d’aula, di cui ha dato diffusione -, solo per provare a tornare a governare questa Regione, riportandola all’immobilismo al quale ci aveva abituati per decenni, tentando subdolamente di spacciare questo comportamento, di fronte ai media ed ai cittadini, come finalizzato a tutelare il bene comune”. Sempre da parte arancione, la Lista Toti attacca: “Ma davvero la Casa Vianello del centrosinistra è quella vista oggi in aula? Oggi l’opposizione ha certificato il proprio ennesimo fallimento”; “sotto il giustizialismo niente”, attaccano ancora dalla lista arancione, per la quale “unico scopo della sinistra” è “fermare, ingessare la Liguria”.

Fronte centrosinistra

Così Gianni Pastorino, capogruppo di Linea condivisa: “In un contesto in cui la voce del presidente, attualmente agli arresti domiciliari, si fa sentire tramite una lettera in cui difende la sua posizione, emerge una totale mancanza di visione politica. La mozione di sfiducia non è una mancanza di garantismo, ma piuttosto un atto necessario di responsabilità verso le istituzioni e verso le cittadine e i cittadini. Ribadiamo il ruolo fondamentale della magistratura nel garantire l’integrità del processo, ma dobbiamo essere realisti: arriverà un momento in cui sarà necessario un serio esame politico della situazione, e saranno gli stessi presenti in quest’aula a dover prendere decisioni cruciali. Il modello politico attuale, incentrato su una figura dominante come Toti, con deleghe che spaziano dal bilancio alla cultura e alla sanità, si rivela ora nella sua fragilità. Il presidente è coinvolto in vicende giudiziarie che ne impediscono l’efficace guida amministrativa e politica”.

Per il capogruppo Pd Luca Garibaldi la mozione “è stato un atto politico necessario, perché siamo di fronte a un centrodestra che ha perso completamente la capacità politica e di governo. L’inchiesta è l’esito, che non sorprende, di un fallimento politico e gestionale di cui il centrodestra è causa da tempo”. Per Garibaldi “in questi anni sono stati ridotti gli spazi di discussione democratica perché questo centrodestra ha sempre avuto fastidio del confronto pubblico. Considerando le regole come un rallentamento, le comunità come un fastidio e costruendo una narrazione che ora è implosa” e parla il capogruppo di “un potere senza politica con una narrazione che funziona solo con i soggetti della cerchia delle loro relazioni”, affermando infine che “è giunto il momento di dare la parola ai liguri per garantire un futuro alla Regione”. Il collega di gruppo Roberto Arboscello dichiara che “uno degli emblemi del modello di malgoverno di Toti e di tutto il centrodestra in Regione è stata la gestione del trasferimento del rigassificatore a Vado-Savona, un modello che non ha previsto e non prevede alcun confronto: decisioni prese a tavolino calpestando i veri bisogni e le richieste di cittadini, territori, amministrazioni locali”. “Il fallimento di Toti – le parole del consigliere Pd Enrico Ioculano – ha origini lontane ed è confermato dalla mancanza di risposte puntuali e chiare in aula a partire dai temi della sanità”. “La sfiducia invocata oggi, al netto delle vicende giudiziarie, è una bocciatura netta a quanto non fatto in questi nove anni di governo a guida centrodestra”, così il Dem Armando Sanna, per il quale “in Liguria urge un cambio di passo”. “Quella del centrodestra al governo della Liguria – così a chiudere il cerchio dei consiglieri Pd lo spezzino Davide Natale – è una stagione finita. Il fallimento è palese e la narrazione del fare si scontra ed è smentita dalla realtà con cui i cittadini liguri fanno i conti ogni giorno. In nove anni nessun progetto è stato portato a compimento: la sanità è in forte difficoltà, con ospedali promessi e mai realizzati; liste d’attesa infinite, nonostante interventi tampone che si sono rivelati nei fatti inutili e inefficaci; ambulatori territoriali annunciati e mai aperti; ed è sempre più chiara la tendenza e la volontà di una privatizzazione a scapito del Sistema sanitario pubblico. Questo fa il paio con un’idea di governo della cosa pubblica personalistica e a favore di pochi”; per il segretario regionale Pd “è giunto il momento di cambiare pagina e ridare ai liguri la possibilità di scegliere e ridare dignità alle istituzioni”.

“La destra oggi in aula ha snocciolato una serie di panzane tali da far provare imbarazzo anche al più incallito dei bugiardi – la posizione di Fabio Tosi, capogruppo del Movimento cinque stelle -, dimostrando di non essere in grado o di non voler rispondere a una domanda importantissima: Toti ha governato con disciplina e onore? Ha amministrato avendo ben chiaro l’interesse pubblico o ha favorito l’interesse di parte? La risposta a queste domande per noi è no e dunque ne va da sé che abbiamo sostenuto convintamente la mozione di sfiducia”. Così rincara il collega di partito Paolo Ugolini: “Le ricostruzioni fantasiose fatte oggi dal centrodestra fanno il paio con un’ipocrisia da record: davvero credono in quello che hanno detto o era l’ennesima messa in scena?”; accusa ancora il pentastellato spezzino parlando di “Incapaci qui in Liguria, incapaci a Roma, dove prendono in giro i cittadini erogando somme ridicole per far fronte allo scandalo delle liste di attesa nella sanità”.

“La discussione ha conosciuto dei tratti grotteschi da parte della maggioranza, che per tutto il giorno ha sostenuto di avere curato la costruzione di opere pubbliche o mai iniziate o mai portate a termine e che il loro buon governo non può essere messo in crisi dalle carte bollate: come se non esistessero, al di là delle risultanze delle indagini, questioni di opportunità politica e di etica pubblica”, afferma Roberto Centi, consigliere della Lista Sansa. “Garantismo, di fronte a ciò che emerge, non può significare garanzia di cavarsela con un nulla di fatto, così come desiderare giustizia e verità non è essere giustizialisti”, aggiunge lo spezzino, per il quale, si legge ancora nella nota, “la cosa più grottesca è stata fare le pulci all’operato della Commissione Antimafia che ha votato, me consenziente, di audire l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) e una associazione che si occupa di norme migliorative nell’ambito del lobbismo e della trasparenza negli appalti e nella vita pubblica. Ho ricordato a tutti il senso delle istituzioni che unanimemente sempre mi hanno riconosciuto, ma non ho esitato a mettere a disposizione il mio mandato nel caso qualcuno abbia solo il sospetto che abbia piegato la commissione a fini politici. Certo, anche non convocare la Commissione Antimafia in un momento come questo, con intenti costruttivi e normativi e non di indagine, sarebbe stato contrario al mio ruolo e al mandato affidatomi”. Tra gli interventi anche quello di Pippo Rossetti, che come detto non ha sottoscritto la mozione. “Mi spiace molto non essere riuscito ad essere presente proprio in questa seduta del Consiglio ma sono stato fermato da problemi di salute – scrive l’esponente di Azione -. Come temuto e previsto, la mozione ha compattato la destra e sarà solo l’occasione per ribadire le consolidate contrapposizioni. Ci sono forti motivazioni politiche perché non solo Toti, ma tutte le forze del centrodestra vengano chiamate alle proprie responsabilità per aver svuotato le istituzioni e aver spostato i centri delle decisioni in altre sedi. Lo avevamo detto in tempi non sospetti”. Aggiungendo l’ex assessore regionale che “i partiti, l’economia e le istituzioni interagiscono tra loro ma con ruoli ben distinti, e ciò consente a quest’ultime di decidere in modo trasparente nell’interesse collettivo”.

leggi anche
Giovanni Toti
Illustrata in aula dal capogruppo bozzano
Lettera di Toti in Consiglio regionale: “Opposizioni tentano spallata che conferma loro inadeguatezza a guidare Liguria”
Alessandro Piana
Conferenza stampa del presidente ad interim
Piana: “Ribadiamo piena fiducia a Toti. In questi anni risultati che sono sotto gli occhi di tutti”
Cittadini chiedono dimissioni Toti
Consiglio regionale
In aula la sfiducia a Toti, cittadini in presidio chiedono dimissioni
Tribunale di Genova
Avrebbe potuto rendere inutilizzabili alcune intercettazioni
Respinta la richiesta di Toti di anticipare l’iscrizione sul registro degli indagati
Il presidente della Regione Toti al voto nel seggio di Ameglia
Eserciterà il diritto di voto fra domani e domenica ad ameglia
Toti autorizzato a recarsi al seggio per votare alle europee
Giovanni Toti
La decisione entro venerdì
Revoca domiciliari a Toti, i pm sono orientati verso un parere negativo
Edoardo Rixi
Sull'europa stoccata a forza italia: "arrivano a battaglia finita dalle retrovie"
Rixi: “Sinistra vuol tornare a governo Liguria per prendersi meriti opere o per fermarle”