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Il cerchio si chiude... quasi

Lavoratori call center: all’orizzonte una nuova azienda, nella sede delle Pianazze sono arrivati i sigilli

Potrebbe subentrare e assorbire i lavoratori della Customer digital service un importante gruppo italiano. I sindacati: "La situazione è ancora in fase di trattativa e manteniamo il massimo riserbo. Se tutte le procedure dovessero portare ad un esito positivo dobbiamo soltanto ringraziare la tenacia dei lavoratori, l'unità dei sindacati spezzini e quelli nazionali. Nessun altro".

Gli ufficiali giudiziari hanno messo i sigilli, una volta per tutte, alla sede del call center di Via delle Pianazze ora passato come proprietà al Tribunale di Monza. Gli stipendi non sono ancora arrivati, ma tra il 15 e il 20 di giugno la situazione dei lavoratori della Customer digital service potrebbe sbloccarsi in via definitiva e in positivo perché è in corso una trattativa, molto concreta a detta dei sindacati, che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai 200 lavoratori che da mesi reclamano i propri diritti. Parrebbe dunque arrivare la chiusura del cerchio per le 200 famiglie che da quasi un mese sono impegnate in uno sciopero a oltranza dopo mesi senza stipendio e i rapporti con l’azienda principale ormai congelati. Sul nome del nuovo competitor vige la massima riservatezza.

Tutti questi punti sono stati il tema portante dell’assemblea pubblica di questa mattina evidenziati da Tiziana Venelli di Slc Cgil, Speranza Poleschi di Fistel Cisl e Alessandro D’Ippolito di Uilcom Uil. L’assemblea si è tenuta davanti a Palazzo civico e i sindacati non hanno potuto fare a meno di notare il passaggio del sindaco che però non si sarebbe fermato.

Tiziana Venelli ha spiegato il tema della sede: “Questa mattina sono arrivati gli ufficiali giudiziari e noi non eravamo presenti, sapere che la nostra storica sede di lavoro è stata chiusa è comunque un colpo al cuore. Pensavamo che il giorno fatidico sarebbe stato poco più avanti ma è tutto avvenuto secondo i tempi. Da oggi il capannone è del tribunale di Monza, all’interno ci sono ancora i server di Enel ma con un possibile accordo con il tribunale potrebbero essere spostati”.

Speranza Poleschi di Fistel Cisl: “Se arrivassimo al 5 giugno senza stipendio, Enel leverà la commessa alla Customer digital service senza indugi e così per i lavoratori si potrebbe aprire un nuovo scenario: potrebbe subentrare un nuovo competitor, che a livello nazionale è con Cgil, Cisl e Uil. La fase è ancora embrionale e in contrattazione. Per la nostra città sarebbe una svolta e oggi possiamo dire che siamo fiduciosi”. Sull’ultimatum dei committenti è intervenuto anche Alessandro D’Ippolito di Uilcom Uil: “E’ chiaro che ora la priorità è passare con un’altra azienda, seria, un gruppo italiano importante. Se dovessero però arrivare gli stipendi, tutti anche agli arretrati, a quel punto salterebbero le disdette effettuate e i committenti sarebbero costretti a rimanere con l’azienda precedente. Se subentrasse la nuova realtà l’affidamento sarebbe diretto e come sindacati saremo in prima linea per l’assorbimento dei lavoratori”. Non sarebbero da escludere, in futuro, i decreti ingiuntivi per recuperare le mensilità non pagate.

“Se siamo riusciti a raggiungere questo risultato è soltanto grazie alla tenacia dei lavoratori, al nostro impegno e a quello delle delegazioni nazionali – hanno aggiunto i sindacati, che hanno rimarcato questo punto anche in coda all’assemblea rivolgendosi ai lavoratori -, siamo stati il loro sfogatoio: è giusto così, è il nostro ruolo. Continuano a credere nel nostro operato e questa mattina sono stati con noi. In un anno e mezzo, ma anche di più, anche sindacalmente siamo stati uniti e siamo andati avanti come una goccia cinese. Non dobbiamo ringraziare altri, perché nessuno ha fatto niente: abbiamo sentito tante parole senza arrivare a dei risultati concreti”.

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