Numeri Covid gonfiati e finanziamenti da imprenditori del settore sanitario, nuovi sospetti e indagini da parte dei magistrati

Il mirino dei magistrati della Procura e della Direzione distrettuale antimafia di Genova è puntato anche sulla gestione della sanità da parte del presidente della Regione Giovanni Toti e del capo di gabinetto Matteo Cozzani, ex sindaco di Porto Venere.
I due nuovi filoni di indagine emersi riguardano il periodo della campagna vaccinale per il Covid e presunti finanziamenti illeciti a Toti da parte di imprenditori della sanità privata.

Secondo una delle ipotesi della Procura genovese riportate da Ansa Toti e Cozzani avevano gonfiato i numeri relativi ai contagi da comunicare alla struttura commissariale guidata dal comandante Francesco Paolo Figliuolo, con lo scopo di ottenere più vaccini destinati alla Liguria. In un episodio, in particolare, le intercettazioni ambientali hanno registrato l’ex sindaco di Porto Venere che rivela un disguido accaduto nella gestione dei numeri, con il presidente che li aveva “un po’ aumentati”, senza sapere che li aveva truccati già lo stesso Cozzani. Per questa condotta i magistrati ipotizzano il reato di falso.

L’altra ipotesi di reato legata alla sanità è invece aderente al filone principale, nel quale Toti, Cozzani e alcuni imprenditori e manager pubblici sono accusati di corruzione. Gli inquirenti stanno indagando sui finanziamenti che imprenditori del mondo della sanità avrebbero elargito ai comitati elettorali di Toti. Si tratterebbe in teoria di manovre legittime, ma il sospetto è che in cambio dei finanziamenti siano arrivati contratti e convenzioni. Il focus è sui finanziamenti alla Fondazione Change superiori ai 40mila euro effettuati secondo gli inquirenti da quattro realtà attive nel settore sanitario convenzionato e privato, che si aggiungono alla ventina di società di altri settori entrate nei radar dell’indagine per tangenti.