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Spezia-venezia 2-1

Il popolo bianco è in campo: lo Spezia è salvo, l’incubo è finito

Gli aquilotti ribaltano in tre minuti una partita difficilissima in una serata che si stava mettendo malissimo. Aquilotti salvi sul filo di lana dopo una lunghissima rincorsa.

La festa salvezza

SPEZIA—VENEZIA 2-1

18’pt Idzes, 12’st P.Esposito, 16’st Reca

SPEZIA (3-5-2): Zoet; Mateju, Hristov, Bertola (34’st Wisniewski); Elia, Nagy, S.Esposito, Bandinelli (31’st Cassata), Reca (31’st Vignali); P.Esposito (20’st Falcinelli), Di Serio. (Zovko, Tanco, Cipot, Moro, Candelari, Kouda, Jagiello, Verde).
All. Luca D’Angelo.

VENEZIA (3-5-2): Joronen; Idzes (39’st Ellertsson), Svoboda (31’st Altare), Sverko; Candela (31’st Olivieri), Andersen (1’st Bjarkason), Tessmann, Busio, Zampano (17’st Pierini); Pohjanpalo, Gytkjaer. (Oliveira, Grandi, Modolo, Altare, Jajalo, Tcherychev, Lella, Dembelé).
All. Paolo Vanoli.

Arbitro: Federico La Penna (Roma 1).
Assistenti: Filippo Bercigli (Firenze), Paolo Laudato (Taranto).
Quarto ufficiale: Simone Galipò (Firenze).
Var e Avar: Massimiliano Irrati (Pistoia), Marco Piccinini (Forlì).

Angoli: 11-2

Recupero: 2’ e 6’

Ammoniti: Di Serio, Falcinelli, Ellertsson, Vignali
Espulso: Altare al 46’st.

Note: spettatori 10.273.

 

Commento.

E’ stata una serata di grandi emozioni al Picco, come non se ne vivevano da tempo. Lo Spezia centra la salvezza all’ultima giornata, battendo in rimonta una delle corazzate del campionato, il Venezia, in una serata in cui tutto sembrava dover andare male ancora una volta. Sotto di un gol nel primo tempo, con il Como a sua volta perdente in casa che motivava i veneti a spingere sull’acceleratore, gli aquilotti ribaltano il risultato in tre minuti spinti da un tifo eccezionale. Alla rete di Idzes risponde prima Pio Esposito, il più piccolo in campo, e poi Reca, rientrato da poche settimane dopo un lungo calvario di infortuni.

Alla fine il popolo bianco entra in campo a festeggiare, risolvendo in un abbraccio con la squadra mesi e mesi di tensioni, dissapori, eccessi, speranze finalmente esaudite. E’ una vittoria “minore” viste le ambizioni del club di inizio stagione, ma è una vera liberazione che consacra un gruppo cresciuto, soprattutto dopo gennaio, e che rappresenta una base per tornare a sognare il prossimo anno.

 

Cronaca.
Tutto in 90 minuti. Lo Spezia arriva all’ultima giornata con un minimo margine sulla zona play out. Un punto da difendere con le unghie e con i denti dal ritorno della Ternana, che giocherà sul campo di una Feralpisalò che si presenta lasciando fuori dai convocati dodici giocatori. Agli aquilotti serve dunque una vittoria per essere sicura di non dover passare dagli spareggi. Il fatto è che di fronte c’è il Venezia, terza forza del campionato e a sua volta teoricamente in corsa per la promozione diretta. Dovrebbe superare il Como, che la sopravanza di due punti, che gioca a sua volta in casa contro un Cosenza già salvo.
Forse anche per questo D’Angelo decide di schierare una formazione abbastanza prudente, con i fantasisti Verde e Kouda in panchina e dentro un centrocampo più folto. Una tattica che sembra voler dire: teniamola aperta il più possibile, aspettando che magari una vittoria larga del Como faccia calare le motivazioni degli avversari.

Si gioca pochissimo nei primi quattro minuti. Lo Spezia guadagna una punizione ai venti metri vicino al settore ospiti, da cui piovono fumogeni e bicchieri. Ci vuole tempo per battere, poi Salvatore sfiora l’incrocio. Il clima è vibrante, la tensione palpabile. In campo c’è ritmo, con i padroni di casa a fare la partita. Dieci minuti con un bel taglio del solito Salvatore per Elia, che ha qualche difficoltà a controllare in porta.

Prima occasione sui piedi di Di Serio, che può concludere un cross basso di Elia ma tira troppo centrale e permette a Joronen di liberare (16’). Bella la discesa di Bertola sulla sinistra a iniziare l’azione con scarico proprio su Di Serio. Fino a qui la partita che lo Spezia deve fare, senonché un minuto dopo il Venezia ha a disposizione un calcio d’angolo. Sulla palla va Andersen mentre gli aquilotti si distribuiscono a zona in area, in pratica lasciando liberi tutti i giocatori ospiti. Salta tutto solo Idzes e mette alle spalle di Zoet (17’).

Una doccia fredda, la situazione da evitare a ogni costo. Ora lo Spezia deve provare a tornare in partita e in verità l’occasione l’avrebbe subito. Elia rimette al centro un angolo sfilato fino alla fascia destra, ma Hristov manca clamorosamente la deviazione in porta a pochi metri dalla rete (21’). Quando sono le 21:00 lo Spezia è l’unica di quelle in basso che perde: avanti Ascoli sul Pisa, Bari sul Brescia e Ternana sulla Feralpisalò. In questo momento aquilotti ai play out con il Bari.

Intanto lo Spezia rischia ancora su un contropiede che il Venezia sviluppa sulla destra con Andersen, traversone per il colpo di testa di Gytkjaer che Zoet deve parare in tutto (27’). Di là invece è ancora Elia a crossare, per il colpo di testa di Pio che però finisce tra le braccia di Joronen (28’). Il finlandese dovrà faticare di più sul colpo di testa di Svoboda durante la fase successiva di forcing dei bianchi (37’). Il numero 30 anticiperà poco dopo di un soffio Pio pronto a schiacciarmi in rete (39’). Non è altrettanto pronto al 46’ quando Di Serio gli mette sui piedi un pallone da calciare in porta dal dischetto, ma il 18enne perde tempo e si fa murare in angolo. Il tempo finisce così.

Si riparte con una situazione che al momento vede lo Spezia ai play out contro il Bari e il Venezia in serie A al novantesimo. Il Como sta infatti clamorosamente perdendo in casa contro il Cosenza. Se possibile la carica agonistica è anche maggiore adesso. Di Serio si guadagna un cartellino giallo per una spinta su Sverko che finisce contro i led (50’). Ora i fumogeni arrivano dalla Curva Ferrovia. Deve andare Bandinelli a ripulire l’area dall’oggetto pirotecnico. Il paradosso è che il terzo fumogeno in fila interrompe un’azione promettente dello Spezia. Situazione paradossale, che ricorda lo spareggio di Verona per evitare la serie B.

La notizia però è che gli aquilotti si sono lanciati in avanti e non si danno per vinti nonostante tutto in questo momento vada male, al Picco e sugli altri campi. All’ennesimo tentativo Pio Esposito centra la porta. Rimessa lunga con le mani dalla sinistra di Reca, respinta corta della difesa e il centravanti riesce a girare e tirare forte verso la porta: 1-1 (58’). Ora il Picco è una bolgia, lo Spezia deve trovare un’altra rete per tornare a sperare nella salvezza diretta. Il tempo non manca.

Il tempo non manca, ma lo Spezia non lo aspetta. Ennesimo cross tagliato di Elia dalla destra dopo un grande scarico di Di Serio sotto le gambe del diretto marcatore, palla tesa al centro su cui Reca anticipa anche Pio: 2-1!!! E’ appena passata l’ora di gioco. Vanoli cambia subito, mandando dentro Pierini per Zampano nel tentativo di rimettersi in partita, che gli è completamente sfuggita di mano in questo secondo tempo.

Cambia anche D’Angelo a questo punto, Falcinelli per Pio Esposito. Ora bisogna riuscire a tenere qualche pallone alto, prendere punizioni per spezzare il ritmo che presumibilmente il Venezia vorrà provare a imporre. Bordata di Di Serio sul petto di Joronen dopo una ripartenza interessante (70’). Si rivede il Venezia solo al minuto 73 con un colpo di testa di Gytkjaer, tutto solo, che finisce ben lontano dalla porta. Bandinelli passeggia da ormai 5 minuti, ma D’Angelo non ha ancora chiamato il cambio.

Eccoli i cambi: Vignali per Reca e Cassata per Bandinelli. Nel Venezia Altare per Svoboda e Olivieri per Candela. Ruolo su ruolo per D’Angelo, trazione offensiva per Vanoli. Il Como intanto pareggia in casa con il Cosenza, anche con un pareggio i veneti non riuscirebbero ad agguantare la serie A questa sera. Ma intanto spingono e costringono lo Spezia nella propria trequarti. Bertola, ottima prova la sua, non ce la fa più ed entra Wisniewski, fuori dallo scorso luglio per la rottura del ginocchio.

Salvatore costringe Joronen all’intervento sotto la traversa per mettere in angolo una punizione velenosa (81’). Dentro anche Ellertsson per Vanoli, che le prova davvero tutte. Falcinelli e Salvatore si scontrano spazzando la trequarti, entrano i sanitari per il numero 10 quando mancano quattro minuto al novantesimo. Sul Pico atmosfera surreale quando un nube di polline dei pioppi del vicino Viale Fieschi inizia ad aleggiare sul campo di gioco, illuminato in filigrana dalle luci dell’impianto.

Bruttissimo fallo di Altare su Falcinelli nell’area aquilotta. L’attaccante rimane a terra mentre La Penna sventola il giallo sotto il naso del difensore. Poi però viene richiamato al Var e cambia decisione: è rosso! Venezia in dieci quando iniziano 6 minuti di recupero. Lo Spezia prova a tenere il pallone alla bandierina mentre gli avversari ormai lanciano solamente lungo per le torri Pohjanpalo e Gytkjaer.
E’ finitaaaaa!
E’ finitaaaaaa!
Una stagione lunghissima e carica di amarezze è finita!
Lo Spezia è salvo e giocherà in serie B anche l’anno prossimo!

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