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L'assessore: "ma non possiamo militarizzare ospedali"

Posto di Polizia al Pronto soccorso: “Interlocuzione tra Asl5 e Questura per estensione 8-20”

Posto Polizia Pronto soccorso la Spezia
Il posto di Polizia del Pronto soccorso del Sant'Andrea

“La Asl 5 è in rapporto molto stretto con la Questura della Spezia, che ha attivato il posto di Polizia al Sant’Andrea già dal marzo dell’anno scorso, con un orario che certamente non è quello che noi vorremmo completamente: il lunedì e il giovedì dalle 7.00 alle 14.00 poi dalle 15.00 alle 18.00, il martedì e il mercoledì dalle 7.00 alle  16.30, il venerdì dalle 7.00 alle 14.00 così come il sabato. Perché evidentemente anche le amministrazioni, che ricadono in questo caso nel ministero dell’Interno, fanno fatica a trovare personale da adibire a questo tipo di ufficio. Sono in corso comunque interlocuzioni con il questore della Spezia per una copertura tutti i giorni alla settimana 8-20″. Così stamani in Consiglio regionale Angelo Gratarola, assessore regionale alla Sanità, nell’ambito di una risposta di un’interrogazione illustrata dal consigliere Paolo Ugolini (M5S) sulla sicurezza del lavoro degli operatori sociosanitari (recente il caso di una aggressione al Ps del Sant’Andrea). “Ritengo comunque che non potremmo arrivare a militarizzare i Pronto soccorso o a metterci l’esercito – ha aggiunto Gratarola -. Perché evidentemente qui è necessario un cambio culturale e una repressione ferrea e certa del reato. E’ necessario che questo reato cominci a prendere una forma diversa rispetto alla forse troppa tolleranza che abbiamo in qualche modo manifestato in tutti questi anni. Mai tacere, tutte le volte che si tace un reato di questo genere, poi questo diventa quasi normale, naturale, lo si omologa e diventa comportamento accettato da parte di tutti”.
L’assessore ha poi informato che presso il triage del Pronto soccorso del Sant’Andrea è attiva una linea telefonica diretta con la centrale operativa della Questura, che è attivo un servizio di vigilanza a chiamata e che “negli ultimi anni sono state poste in essere anche numerose azioni per la prevenzione delle aggressioni a carico degli operatori sanitari, per esempio la disponibilità per l’operatore aggredito di un rapido supporto psicologico”. Infine ha spiegato che sono in essere per il personale, “anche se non credo possa essere certamente questo lo strumento di risoluzione del problema, corsi di formazione di autodifesa legati a tecniche di de-escalation“, per far scemare l’eventuale innescarsi di aggressioni.

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