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2014-2024

L’outlet ha dieci anni: “Venti milioni di visitatori e tre milioni di reddito distribuito in valle”

Autorità e sindacati per il compleanno del centro commerciale all'aperto. Acconci: "Mio padre capì che il turismo sarebbe stata la forza del futuro. La chiave è stato lavorare con un territorio, non su un territorio".

Decennale Brugnato 5Terre Outlet Village

Brugnato 5Terre Outlet Village compie dieci anni e prepara un ulteriore ampliamento della zona shopping e di quella ristoro, mentre entro l’estate inaugurerà la prima zona fitness e un parco acquatico. “Scommessa vinta” è l’espressione che si rincorre sotto il porticato della piazza a semicerchio del centro commerciale all’aria aperta, ribattezzata scherzosamente Piazza della Testardaggine da Luigi Gia, per un brindisi a cui partecipano molti sindaci della Val di Vara e della Riviera. “Ricordo con affetto e nostalgia mio padre, che è stato un uomo a volte duro e faticoso, ma straordinariamente capace di leggere il futuro”, l’esordio di Marina Acconci, amministratrice delegata di San Mauro spa che ha ideato e realizzato la struttura di Brugnato quando a capo vi era appunto Mauro Acconci, scomparso di questi tempi nel 2017.

“L’episodio più strano che mi potesse capitare fu ritrovarmi qui a osservare terreni che aveva comprato e sentirmi dire da lui: ‘Ci faremo un outlet’. ‘Ma tu sai cos’è un outlet?’, chiesi a mio padre. E lui con la sua solita flemma mi rispose: ‘No, ma l’ho studiato’. Non ha usato il classico compasso, con la punta sul centro da costruire e la circonferenza per calcolare un bacino d’utenza che si cerca il più popoloso possibile. Metà di questo compasso era acqua, ma la straordinaria idea di mio padre è stato capire che il turismo sarebbe stata la forza del futuro. Che il principio non era lavorare su un territorio, ma con un territorio. Inizialmente fu un’avventura complessa, ma queste previsioni si sono realizzate. Ma oggi siamo qui non tanto per celebrare quanto fatto, ma per parlare di futuro”.

Decennale Brugnato 5Terre Outlet Village

 

La base di partenza sono i ricavi raddoppiati tra 2014 e 2024, con una crescita media del fatturato del 13% nei primi cinque anni. “Sono dati che ci hanno dato la forza di preservare gli investimenti fatti anche quando arrivò il Covid – ricorda Acconci -. A pochi giorni dal lockdown potemmo tutelare chi lavorava nell’outlet, sospendendo il pagamento dei canoni per garantire il non licenziamento dei dipendenti. Avevamo promesso che la Val di Vara avrebbe avuto un ruolo importante in questa impresa: qui sono arrivate a lavorare tante donne che non hanno dovuto trasferire la famiglia”.

Dal 2020 in poi la crescita è stata in media del 10% annuo. Venti milioni i visitatori dichiarati nel decennio, di cui il 35% turisti, la metà dei quali stranieri e con quella francese come prima nazionalità rappresentata. Quattrocento i dipendenti, di cui l’85% di sesso femminile, la metà dei quali residenti tra Val di Vara, Val di Magra e area del capoluogo. Il Politecnico di Milano ha calcolato che nella sola valle il reddito distribuito è stato di 3.260.000 euro su 6.800.000 euro totali.

“Quando 15 anni fa Marina Acconci, non conoscendoci, venne da noi grazie a un amico comune, ci disse che doveva essere certa che la cosa che voleva fare fosse giusta perché dovevano rispondere a un territorio – ricorda la professoressa Marzia Morena del Politecnico di Milano -. Parlava con un mondo di persone che aveva paura del concetto di retail nell’ottica del rispetto del territorio, perché in altre parti del mondo abbiamo visto centri che sembravano astronavi appena atterrate. Si prese il rischio di attendere la nostra risposta, che poteva non essere positiva. Tirammo fuori dei numeri che sono quelli che oggi trovate nel consuntivo. Ipotizzammo 400 occupati e sono 411, parlammo di un impatto economico attorno ai 7 milioni e quasi il 50% dalla Val di Vara e così è. Per noi essere qui è emozionante e siamo orgogliosi di dire che abbiamo osservato con mano che qui si è lavorato nel rispetto del territorio. Si chiude un cerchio e lo stesso si amplia per i prossimi dieci anni”.

Decennale Brugnato 5Terre Outlet Village

 

La nuova fase nasce sotto le insegne di Promos, società bresciana di gestione degli outlet che si occuperà anche di Brugnato 5Terre Village. “Abbiamo scoperto di avere un linguaggio simile a Marina Acconci: nel nostro lavoro esistono entità imprenditoriali molto diverse, molto internazionali e non sempre si trova l’attenzione al territorio che per noi è fondamentale – dice il presidente Carlo Maffioli -. Loro hanno dimostrato di possedere i valori del coraggio, del rischio e della passione. Prendere il testimone significherà dare tracce di novità assecondando un’impronta che esiste già. Con Marina stiamo ancora delineando le strategie, ma intanto grazie per averci accordato fiducia”.

Si parla di ampliamento della superficie per ulteriori 15 punti vendita e di una zona dedicata a parco acquatico vicina al parcheggio sul retro da attivare già entro l’estate. I prossimi investimenti dovrebbero riguardare anche la mobilità. “Stiamo cercando di ampliare l’offerta commerciale e la visione stessa di cosa un insediamento come questo può offrire – approfondisce Acconci -. La storia d’amore con questo territorio significa inglobare nell’esperienza commerciale quella culturale. Per questo abbiamo preso un veicolo elettrico che porti le persone nel paese di Brugnato. Stiamo ragionando con Trenitalia per far sì che si possa comprare un biglietto del treno che permetta di scendere alla stazione della Spezia Centrale e trovare un bus che porti a Brugnato. Vogliamo aprire un piccolo parco acquatico di tremila metri quadri che non usa neanche un grammo di cemento, ovvero sia completamente smontabile, in modo da offrire alle persone che vengono qui la possibilità di portare un pezzetto di spiaggia in Val di Vara. Sono tutte piccole iniziative, ma creano un’identità”.

Un anno fa apriva il ristorante Luna Blu gestito da soggetti con disturbi dello spettro autistico, sorta di spin off di quello spezzino. “Ci abbiamo pensato parecchio se lanciarci in questa avventura, perché dalla Spezia venire qui è stata ed è un’impresa, con un pulmino che parte ogni giorno per portare i ragazzi e tornare a prenderli alla sera – ricorda Alberto Brunetti di Angsa -. Ma accettare una sfida permette di crescere, e così è stato. La cucina qui ha un continuo lavoro, e così le operazioni di preparazione dei tavoli, perché non andiamo a prenotazione. I nostri ragazzi si sono adattati in pochissimo tempo. Sono 14 ad alternarsi, di cui cinque assunti in pianta stabile e gli altri impiegati con borse lavoro per uno o due giorni la settimana a seconda delle necessità. Per noi è tanto e loro sono orgogliosi di venire all’outlet ogni giorno”.

Brugnato Outlet Village sotto Natale

 

La prefetta Maria Luisa Inversini ricorda la campagna contro la violenza sulle donne. “Lo shopping è un momento di distrazione, ma non di astrazione dalla realtà – illustra -. L’idea nasce da un lavoro fatto con la dottoressa Failla allo scopo di coinvolgere le scuole ed educare al rispetto. Il fil rouge le immagini dei volti di tutte le donne vittime di femminicidio. Con due considerazioni. La prima che è un fenomeno trasversale che attraversa età e generazioni. La seconda è che le nuove vittime crescevano più velocemente di quanti cartelloni riuscissimo a produrre”.

Questo è il presente e il futuro. Nel passato, nei mesi in cui l’outlet veniva pensato, proposto e avviato, le polemiche non mancavano. “Ricordo che gli unici soggetti che sostenevano questo progetto, oltre i promotori, erano proprio i sindacati confederali spezzini Cgil, Cisl e Uil –  rivendica Marco Furletti della Uil -. Anche questo fa parte della storia. Abbiamo letto i numeri di oggi e sono importanti. Siamo abituati ad andare dentro i numeri e la nostra analisi si concentra anche sulla qualità del lavoro. Nel protocollo costruito con la proprietà e sottoscritto a ottobre 2022 si mette al centro la persona, con l’istituzione di un centro di ascolto che non si limita ai temi lavorativi. C’è una tendenza alla prevaricazione al mondo del lavoro e l’azione della proprietà durante il Covid per sostenere la continuità occupazionale è qualcosa di cui rendere merito. Oggi sono poche le realtà che mettono a disposizione una struttura ai sindacati all’interno di un sito e questa lo fa”.

J-Ax alle Summer Nights di Brugnato

 

“Avere una visione prima che le cose possano accadere è una dote dei grandi imprenditori, di chi opera come parte sociale, di chi prevede i numeri e anche di chi deve amministrare un territorio – appunta l’assessore regionale Giacomo Giampedrone -. Questa struttura, sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e finanziario, è stata una scelta di visione. Marina Acconci ha creduto in qualcosa che era difficile anche solo pensare. E che ci racconta di quanto sia importante riconsegnare i territori che subiscono le ferite di un alluvione allo sviluppo del territorio. Questa deve essere una battaglia politica e amministrativa, che Marina portò avanti anche subendo attacchi feroci in quei frangenti. L’outlet ha fatto crescere una comunità, avendola rispettata e integrata, contribuendo a fare in modo che fosse conosciuta e visitata. Ricordo anche il dibattito sul nome ‘5Terre’ e anche su questo fu una visione vincente quella di parlare di un’area vasta, che vedeva già alla Spezia l’hub attorno a cui avrebbe ruotato il turismo del territorio. Ora abbiamo il compito più difficile: non fermarci”.

Il sindaco Corrado Fabiani chiude con una nota di costume. “Brugnato 5Terre Outlet Village è stato ed è arricchimento del territorio, dell’occupazione, del modo di vivere dei nostri cittadini che oggi la domenica dicono ‘vado all’outlet’. Anche questo è un valore aggiunto per il nostro territorio. Ed è un elemento di riflessione per gli amministratori che provano a capire le prospettive future. Cosa sarebbe stata la nostra valle, la nostra provincia senza il Brugnato 5Terre Outlet Village? Meno male che c’è e che è stato fatto cum grano salis”.

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