Il tema del biodigestore di Saliceti resta aperto in sede di Commissione Petizioni del Parlamento europeo: è stato stabilito oggi pomeriggio nel corso della seduta del menzionato organismo, che è tornato a esaminare la pratica dell’impianto di trattamento rifiuti. Ha aperto la trattazione un intervento da remoto della sindaca Paola Sisti, presentatrice della petizione con il sostegno di comitati e associazioni. “Il progetto rappresenta un’ennesima ferita a un territorio già gravato e fragile – ha osservato la prima cittadina -. Siamo convinti della necessità di una chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti, ma non possiamo concepire non vengano considerate le enormi criticità delle nostre aree”. La sindaca ha altresì toccato l’aspetto del recente pronunciamento dell’Autorità nazionale anticorruzione: “La gara non prevedeva la realizzazione dell’impianto a Saliceti, ma in un altro sito, a Boscalino, e per quantità nettamente inferiori di rifiuti trattati. Anac si è espressa dichiarando testualmente che la realizzazione e la gestione dell’impianto a Saliceti in luogo dell’adeguamento di quello esistente a Boscalino si configura quale affidamento senza procedura di gara, in contrasto con i principi di trasparenza e concorrenzialità delle pubbliche concessioni”. Aggiungendo la sindaca che “questa decisa presa di posizione di Anac rende ancora più grave il fatto che la Provincia, ente responsabile della procedura gara, ha chiesto e ottenuto 40 milioni di finanziamento Pnrr per realizzare l’impianto”.
A seguire quindi un riassunto dello stato dell’arte da parte della Commissione e il giro degli interventi politici, tra cui quelli di Maria Angela Danzì (Movimento Cinque Stelle) e Brando Benifei (Partito democratico), che da tempo seguono la questione, sostenendo il fronte del no all’impianto. “Commissione, Parlamento e Stati membri avevano definito, per quanto riguarda il Pnrr, una certa libertà per gli Stati membri, ma con piena conformità rispetto alla normativa dell’Unione, e sembra che ci sia qualche indizio che dimostri che tutto questo non sia avvenuto – ha tirato poi le somme Peter Jahr, presidente della Commissione, esponente della tedesca Cdu -. Tutti hanno detto che la petizione dovrebbe essere mantenuta aperta e vorrei che fosse messo a verbale che nel corso della prossima legislatura (com’è noto a giugno si vota per le Europee, ndr) si riprenda questo punto; manteniamola aperta, è un’ovvietà, con una precisazione in tal senso”. Avanti quindi con la discussione sul digestore in Commissione Petizioni, un fatto che ha naturalmente incontrato il favore della sindaca Sisti: “Sono pienamente soddisfatta delle valutazioni emerse. Vi ringrazio per tenere l’attenzione sul tema e mi sento di sottolineare che l’Europa non può non esercitare dei controlli su fondi importantissimi, come quelli del Pnrr, se si possono verificare profili di illegittimità”, le parole della sindaca nella breve replica con cui si è conclusa la trattazione, durata circa venti minuti.