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Nuova aggressione ai sanitari

Scaraventa un’infermiera contro il guard rail e lei perde la memoria

Un'infermiera ferita a un occhio, un'altra ha rimediato invece un trauma cranico: Tac negativa. Aggressore fermato dai pazienti in attesa. Insorgono i sindacati Nursind e Nursing Up: "Presidio di Polizia attivo solo dalle 8 alle 14, rimane un buco il pomeriggio: lo avevamo denunciato"

Pronto Soccorso Sant'Andrea

Aggressione ai danni di due infermiere in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della
Spezia. Un uomo in stato di forte agitazione si sarebbe scagliato contro due professioniste questo pomeriggio, ferendone una a un occhio e scaraventando una seconda contro il guard rail che conduce all’ingresso della sala d’attesa secondo la ricostruzione fatte dai colleghi. Quest’ultima avrebbe rimediato un trauma cranico che è stato valutato con una Tac, fortunatamente risultata negativa. “Ma comunque non ha memoria dell’evento – denuncia Donatella Riccio, responsabile di Nursing Up La Spezia -. Fortunatamente sono intervenuti alcuni dei presenti per fermare l’esagitato, ma non è accettabile che questa situazione di pericolo per il personale tutto del pronto soccorso continui senza che si possa trovare una soluzione definitiva”.

“Ormai gli infermieri vivono l’orario di lavoro come uno pseudo-incubo – aggiunge Assunta Chiocca di Nursind -. Nursind crede che questa violenza sia ormai difficile da arginare con i pochi mezzi messi a
disposizione dall’azienda sanitaria e dal Comune della Spezia. Il presidio di Polizia, inaugurato ormai un anno fa, è attivo dalle 8 alle 14 mentre la sera e durante la notte c’è una guardia giurata, ma nelle ore centrali il pronto soccorso rimane scoperto. Una situazione che avevamo denunciato più volte”.

Donatella Riccio

 

“Basta essere il bersaglio del disagio della sanità pubblica – aggiunge Riccio -. Il tempo delle analisi deve finire e deve iniziare quello delle soluzioni.Il presidio fisso di Polizia deve essere esteso h 24 perché non un’aggressione come quella di oggi non è prevedibile. Non basta più limitarsi a esprimere vicinanza nei confronti delle vittime di violenza, servono atti concreti”.

“Chiediamo alle istituzioni di dimostrare quanto valgono gli infermieri per la sanità e di intervenire subito senza ulteriore procrastinazione che mette a repentaglio l’incolumità delle persone che lavorano – conclude Chiocca  -. Nursind si strige attorno alle college colpite e continua a chiedere a gran voce la sicurezza per tutti i sanitari”.

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