Insieme al bando di assegnazione per la gestione del Museo Tecnico Navale si rilancia l’ipotesi di avere anche alla Spezia un sottomarino-museo. La città in cui il primo sommergibile italiano è stato costruito, il famoso Delfino varato nel lontano 1892 in arsenale, accarezza nuovamente il progetto di seguire Milano, Genova e Venezia. Lo ha confermato l’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo lasciando la carica di comandante marittimo Nord.
“Vogliamo non soltanto rilanciare il Museo Tecnico Navale con l’appalto lanciato da Difesa Servizi, ma vorremmo offrire spazi maggiori al museo – ha spiegato a margine della cerimonia di passaggio di consegne -. Certamente abbiamo in animo di assegnare un sommergibile, non appena disponibile, perché riteniamo che la Spezia lo meriti. Vorremmo esporlo in maniera innovativa: ipotizziamo di metterlo a secco e di renderlo fruibile anche da persone con difficoltà di accessibilità”.
Con la vendita per demolizione del Da Vinci, unità inizialmente designata alla musealizzazione, e degli altri sommergibili coevi, i prossimi all’uscita dalla squadra navale sono quelli della classe Sauro III, ovvero il Pelosi e il Prini, costruiti da Fincantieri e consegnati nella seconda metà degli anni Ottanta. Nelle disponibilità del Museo Tecnico Navale ci sono oggi anche due navi di grande fascino: il motoveliero San Giuseppe Due, protagonista della prima spedizione italiana in Antartide, e il leudo Felice Manin, barca tradizionale costruita nel 1891. Entrambe in attesa di restauro.
Tutto rimane legato all’assegnazione del bando di gestione del Museo Tecnico Navale, la cui finestra per presentare offerte si è conclusa lo scorso febbraio. In corsa vi è una cordata con attori locali interessati a fare del presidio storico un business museum vero e proprio. L’offerta è al vaglio della commissione giudicatrice. “E’ un’attrattiva importante, che vogliamo concretizzare come polo turistico”, ha detto l’ammiraglio Flavio Biaggi insediandosi come nuovo comandante marittimo Nord.