Una baruffa fermata sul nascere, grazie all’intervento tempestivo da parte degli agenti della Polizia Locale, avvisati che qualcosa stava succedendo nella vicina Via Cavallotti. L’episodio risale al tardo pomeriggio di ieri quando gli operatori del Comando di Viale Amendola in presidio nella Via Gioberti per controllare eventuali situazioni potenzialmente pericolose frutto di comportamenti giuridicamente rilevanti in ordine a fenomeni di devianza giovanile, disturbo della quiete, prevenzione e repressione di piccolo spaccio e acquisto e consumo di alcol da parte dei minorenni, con abbandono di bottiglie ed altri comportamenti lesivi del decoro urbano.
Intorno alle 19 gli agenti si sono dunque spostati in Via Cavallotti, trovando un nutrito gruppo di giovanissimi in una discussione decisamente animata. La pattuglia notava che alcuni ragazzini extracomunitari erano coinvolti in una discussione molto accesa e, tra le urla, stavano passando alle vie di fatto spintonandosi l’un l’altro. Il tempestivo intervento degli operatori della Locale, poi raggiunti dalla pattuglia motociclisti che interveniva a supporto, ha scongiurato epiloghi peggiori e il gruppo iniziava a disperdersi. Nel contesto, venivano fermati e identificati tre componenti del gruppo, di età compresa tra i 16 ed i 17 anni, tutti di nazionalità marocchina che, rispondendo alle domande degli agenti, riferivano di non avere famiglia.
I successivi accertamenti confermavano che si trattava di tre minori ospiti di due case-famiglia della provincia, strutture cui i minori non accompagnati ed a rischio devianza, vengono affidati dai servizi sociali per supplire alla mancanza genitoriale, con finalità educative ed assistenziali. Comunità che tuttavia non hanno potere coercitivo sui minori loro affidati e a questi ultimi è consentito allontanarsi salvo, da parte degli educatori che li seguono, avvisare l’Autorità di Pubblica Sicurezza qualora non dovessero rientrare nello stesso giorno in comunità. La Locale ha dunque preso in custodia i tre minori conducendoli presso il Comando dove sono poi stati raggiunti dalle loro educatrici per far ritorno nelle rispettive strutture protette, auspicando che non ripetano in futuro tali comportamenti del tutto inurbani.