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Ioculano e gratarola a confronto

Neuropsichiatria infantile, Pd: “Difficoltà a prenotare prima visita in Asl1 e Asl5”. Regione: “Non paragonabili numeri diversi territori”

Asl5
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Scambio di vedute su Neuropsichiatria tra Pd e amministrazione regionale. “Per l’assessore Gratarola, la discrepanza così marcata fra le liste d’attesa di neuropsichiatria infantile fra le varie Asl, soprattutto in Asl 1 e Asl 5, è legata alla qualità della vita in periferia, che garantirebbe meno patologie. Una risposta inaccettabile a fronte dei numeri attuali, come se le patologie neuropsichiatriche dipendessero esclusivamente dal clima, dall’aria buona, dal sole o dallo stile di vita. L’assessore invece di dare risposte fantasiose guardi in faccia la realtà”. Così si apre la nota del consigliere regionale del Partito democratico Enrico Ioculano in relazione alla risposta in aula alla sua interrogazione sul tema. “La verità è che in Asl 1 ci sono solo 40 pazienti e in Asl 5 solo 69 (mentre in Asl 3 sono in attesa 1675 bambini, in Asl 2 sono 318 e in Asl 4 sono 145) per la difficoltà delle famiglie a prenotare la prima visita per far prendere in carico i propri figli – prosegue l’esponente Pd -. Una verità sostenuta dai fatti: basta infatti analizzare il numero di bambini in lista di attesa per popolazione per capire che i conti non tornano: in Asl 1 c’è un bambino in lista d’attesa ogni 5mila abitanti; in Asl 2 uno ogni 840 abitanti; in Asl 3 uno ogni 400; in Asl 4 uno ogni 970 e in Asl 5 uno ogni 3.100 abitanti. Questo rapporto ci dice che, o si vive 10 volte peggio a Genova, o più semplicemente le Asl non riescono a individuare il fabbisogno e quindi la presa in carico di tutti i pazienti minori con disturbi neuropsichiatrici o del neurosviluppo. Se la Regione non interviene le bambine e e bambini che ne hanno bisogno non riusciranno a ottenere quella prima visita che permette loro di essere inseriti in lista d’attesa per ottenere la riabilitazione”.

“Il consigliere Ioculano anziché felicitarsi delle buone performance di alcune Asl mette in discussione il loro operato”, replica l’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola. “Come sottolineato recentemente in consiglio regionale – aggiunge Gratarola – risulta palese agli occhi di tutti, ma evidentemente non a quelli del consigliere Ioculano, che le Asl per territorio e, soprattutto per dimensioni, presentano evidenti differenze che in alcuni casi sono acuite dalla diversa organizzazione dei servizi e dalla conseguente dotazione di personale. Pertanto, i numeri forniti non possono essere paragonati. Nell’ottica di un’ottimizzazione dell’esistente non dobbiamo ragionare con azioni comuni per tutto il territorio ligure, ma occorre agire attraverso azioni di sistema specifiche Asl per Asl. Nella neuropsichiatria infantile, infatti, giocano ruoli diversi la gestione esternalizzata che si avvale del privato accreditato convenzionato e quella erogata direttamente dall’Azienda. Questo può significare tempi più rapidi tra le prime visite e l’inizio della presa in carico riabilitativa nelle Asl (Asl 1 e Asl 5) dove la gestione è diretta. Chi si avvale del privato accreditato convenzionato per la presa in carico riabilitativa invece ha tempistiche maggiori date, ad esempio, dalla capienza dei budget attribuite alle singole strutture e dalle autorizzazioni amministrative”. L’assessore conclude rilevando che “l’attenzione dell’Assessorato verso questa tematica è massima, prova ne è lo stanziamento straordinario di tre milioni di euro per le famiglie in lista d’attesa da più di 18 mesi. Allo studio ci sono poi azioni di natura organizzativa che intendiamo portare avanti a breve”.

Ma per Ioculano la Regione “o non capisce o fa finta di non capire, arrivando addirittura a negare l’evidenza”, si legge in una controreplica del consigliere Pd, per il quale “a fronte di evidenti problemi organizzativi Gratarola si nasconde dietro affermazioni che non hanno senso quali la non paragonabilità dei numeri delle liste di attesa tra aziende. Saremmo curiosi di sapere le azioni di natura organizzativa che la Giunta intende portare avanti, visto che in Commissione sanità, tenutasi poche settimane fa, nulla è stato presentato che facesse capire le modalità con cui si vuole intervenire sul gap tra le varie Asl nella gestione delle liste d’attesa in neuropsichiatria infantile”.

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