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Saliceti

Digestore, comitati e associazioni: “Chiediamo a forze politiche e sociali atti concreti per far rispettare legalità”

Il Magra visto da Vezzano
La piana tra Vezzano e Santo Stefano

“Iniziare a fare atti concreti per far rispettare la legalità”. Li chiedono in una nota No Biodigestore, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Italia Nostra, Cittadinanzattiva rivolti “alle forze politiche e sociali, che si sono sempre dichiarate contrarie a un nuovo impianto al servizio del Levante genovese, quando qui abbiamo già un TMB per il trattamento dei rifiuti indifferenziati, mentre Genova non costruisce impianti”. Il tema è quello del biodigestore di Saliceti, al quale domani i menzionati sodalizi dedicano un nuovo incontro, che si terrà alle ore 16.00 nel salone parrocchiale di Santo Stefano Magra.
Gli attivisti, si legge ancora nel comunicato odierno, “innanzitutto chiedono iniziative nelle sedi istituzionali italiane, dal Parlamento alla Regione, alla Provincia, ed europee, e nelle sedi giurisdizionali per dare attuazione anche in Liguria ai principi enunciati in quattro sentenze da due sezioni del Consiglio di Stato contro gli impianti ‘minimi’, cioè indispensabili, individuati nei Piani regionali dei rifiuti e che assorbono tutto il fabbisogno di un territorio, privilegiando un solo gestore. Violano i principi di concorrenza, di libero mercato, violano le direttive europee, il Testo Unico Ambientale. E’ il caso del biodigestore di Saliceti, proposto da Recos, approvato dalla Regione e ammesso a un finanziamento di 40 milioni di euro di fondi Pnrr. Recos, società controllata totalmente da Iren, è stata indicata da Regione e Provincia come gestore del servizio rifiuti in quanto aggiudicatrice di una gara di evidenza pubblica, quella del 2016, censurata senza appello da Anac. Un gran pasticcio a cui soprattutto la Provincia e il suo presidente Pierluigi Peracchini deve porre rimedio”.
Come già avvenuto nei giorni scorsi col sindaco di Vezzano Massimo Bertoni, ieri i comitati hanno incontrato la sindaca di Santo Stefano Paola Sisti. “I due comuni hanno già impugnato il Piano regionale dei rifiuti, ma prima di conoscere le sentenze del Consiglio di Stato sugli impianti minimi – osservano ancora gli attivisti -. Paola Sisti si è impegnata a verificare con i suoi consulenti giuridici Piera Sommovigo e Marco Grondacci quale strategia processuale adottare per applicare i principi enucleati dai massimi organi della giustizia amministrativa in Liguria. Il quesito è: aggiungere motivi al ricorso già in piedi o aprire un nuovo contenzioso”.
I comitati, conclude la nota, “hanno apprezzato l’impegno e ricordato che anche gli altri comuni possono prendere analoga iniziativa. Per questo all’incontro di domani sono stati invitati tutti i sindaci della provincia oltre ai parlamentari, ai consiglieri regionali e provinciali. A loro volta hanno annunciato che assumeranno altre iniziative, che saranno rese pubbliche domani”.

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